Mito e storia, fantasia e realtà trovano gloria vocalmusicale nel Barocco, che li esalta e ne sottolinea sanguignità, pur se (solo) apparentemente par collocarli in un alone surreale. Come fiume in piena dalle correnti tumultuose e varie nelle direzioni, li troviamo in Vivaldi e Gluck, Händel e Purcell, Monteverdi e Pergolesi, oltre che in un certo J.S. Bach. Tutti i generi, inoltre, il Barocco conosce, dai concerti all’opera, dalla sinfonia alla cantata. Prendete, ad esempio, ed ascoltate, «Beauty of the Baroque» del soprano Danielle de Niese (Decca, gruppo Universal Classics), l‘«Ezio» di Gluck (EMI Classics) o il «Vivaldi & Friends» della clavicembalista Jeannette Sorrell e della sua Baroque Orchestra (AVIE Records) e ve ne renderete conto. Pagine struggenti, d’una bellezza coinvolgente, luminosa nei fraseggi e intensa nella parte prettamente musicale (Vivaldi in primis). Epoca artistica solo apparentemente lontana da noi, il Barocco è un oggi un po‘ più favoleggiato e mitizzato, sottolineato da note e voci calde e passionali.
Danielle de Niese è nata a Melbourne poco più di trent’anni fa. Nel 1988, all’età di 9 anni, divenne la più giovane vincitrice del programma televisivo Young Talent Time, il cui premio fu un pianoforte, che lei possiede ancora. Nel 1990 la sua famiglia si trasferì a Los Angeles, dove fu ospite regolare del programma "LA Kids", grazie al quale vinse un Emmy Award all’età di 16 anni. Ha fatto il suo debutto operistico professionale all’età di 15 anni con la Los Angeles Opera. È stata la più giovane cantante a partecipare al Young Artists Studio del Metropolitan, dove debuttò a 19 anni come Barbarinane "LenozzediFigaro"di Mozart. Il suo repertorio spazia dalla musica barocca (Poppea ne "L’incoronazione di Poppea" di Monteverdi) fino all’opera contemporanea ("RAAFF" da Robin de Raaff, del 2004) in importanti teatri d’opera di tutto il mondo.
Sorprendente e nuovo il Vivaldi "pazzo" della Sorrell; pagine infuocate e impetuose richiamanti anche altri compositori dell’epoca. L’arrangiamento della Sorrell (che qui dirige anche la Baroque Orchestra) è semplicemente stupefacente. Non meno rilevante è la tessitura dell’«Ezio» di Gluck, dramma su libretto di Metastasio, interpretato con aderenza poetica dal controtenore Max Emanuel Cencic (l‘imperatore Valetiniano III), dal mezzosoprano Ann Hallenberg (Fulvia), dal contralto Sonia Prina (Ezio), dal soprano Mayuko Karasawa (Onoria) e dai tenori Topi Lehtipu (Massimo) e Julian Prégardien (Varo), accompagnati qui dal Complesso Barocco diAlan Curtis. L‘opera ci porta nel 500 d.C. quando il generale Ezio sconfisse gli Unni di Attila. Ci sono complotti e sorprese, come in un "giallo" che si rispetti, con il matrimonio finale fra il generale e Fulvia a far da ciliegina su una torta lirica gustosa e ricca di sapori.