Mi trovavo a girare nel bel paese di Novafeltria situato nel Montefeltro, quando vedo la locandina dell’opera lirica “Rigoletto” che si sarebbe tenuta la sera stessa nel Teatro Sociale. Da appassionata di lirica come sono, mia madre si chiama Amneris come la regina dell’opera “Aida” di Verdi tanto per dirvi la grande passione che mio nonno ha trasmesso a tutta la famiglia, mi attivo per prenotare due biglietti. Così mi ritrovo nel delizioso teatro, piccolo ma con palchi, stucchi, luminose tonalità di verde alle pareti, un bellissimo lampadario in cristallo come si richiede ad un vero teatro d’epoca, ad assistere alla messa in scena di un’altra celeberrima opera di Giuseppe Verdi. E’interpretata da allievi di scuole e istituti di musica americani, i quali riescono a dare il meglio di sé con voci di tutto pregio e con la rara caratteristica di far comprendere alla perfezione i testi, nonostante cantino in una lingua per loro straniera. Desidero conoscere chi ha reso possibile la serata e scopro che c’è molto più di un organizzatore dietro tutto questo.
Mi incontro così con Ubaldo Fabbri, fondatore nel 2003 insieme alla moglie Aldona Grzesiukiewicz dell’Accademia di Fonetica e Dizione Italiana per il Bel Canto “Voci nel Montefeltro”, con sede nel bellissimo Palazzo Lombardini ubicato nel centro storico di Novafeltria. Ubaldo ne è anche il Direttore Artistico e ha fondato questa Accademia dopo aver scoperto durante la sua precedente carriera di pianista, che vi è uno strettissimo collegamento tra perfezionamento dell’emissione della voce cantata, qualità interpretativa e dizione. E oltre a contribuire enormemente all’innalzamento del livello interpretativo dei cantanti che studiano con lui, organizza spettacoli lirici di pregio con lo scopo di dare l’opportunità ai cantanti di applicare sul campo quanto appreso e anche di promuovere cultura lirica nel territorio, attraverso un cartellone di spettacoli ricchissimo di proposte. Metodologia pragmatica e innovativa per l’Italia, con la quale viene data agli studenti la possibilità di impegnarsi in innumerevoli prove di diverso tipo che vanno dai concerti, alle messe in scena, alle opere in forma di concerto. La parte didattica e creativa è curata da Fabbri mentre quella organizzativa dell’Accademia Lirica e del Montefeltro Festival è curata egregiamente dalla sig.ra Grzesiukiewicz.
Quali sono gli scopi che l’Accademia persegue?
«Dare l’opportunità agli studenti di canto di tutto il mondo di approfondire lo stretto legame che c’è tra la fonetica italiana e la tecnica vocale del Belcanto. Un’ottima pronuncia fa migliorare la qualità del suono e ottenere il risultato ulteriore di rendere intelligibili parole e frasi durante il canto. Migliorare il legato, il fraseggio e l’espressività dell’esecuzione. Diffondere i princìpi della tecnica vocale più strepitosa mai elaborata sulla Terra anche con concerti e allestimenti di opere per far conoscere l’immenso mondo del melodramma anche a strati sociali della popolazione che usualmente non ne avrebbero la possibilità. Dare l’opportunità a studenti stranieri di vivere una “full immersion” nella lingua e cultura italiana con soggiorni a Novafeltria da due a cinque settimane o addirittura per periodi più lunghi. Sviluppare un turismo culturale nel Montefeltro e nelle Terre Malatestiane così ricche di arte, cultura, paesaggi ed eccellenze di ogni genere e non da ultimo, sviluppare interscambi culturali tra giovani stranieri e i nostri. Pensi che una nostra allieva e un ragazzo italiano si sono addirittura sposati…»
Qual è la metodologia che usa e quali sono i risultati che ottiene in termini di miglioramento della voce e di esecuzione del brano?
«Partendo dai princìpi della fonetica italiana e applicandoli immediatamente ai brani d’opera, scendendo nei più riposti dettagli, si arriva ad una maggiore consapevolezza dell’emissione, del legato, del fraseggio e dell’espressività, eliminando le tensioni inutili. Di solito, se non ci sono particolari problemi sottostanti, si arriva presto ad un miglioramento e qualche volta in maniera sbalorditiva. Un altro principio fondamentale del metodo è la gradualità. A seconda del grado di percezione del proprio corpo che riscontriamo negli allievi e/o delle cattive abitudini da loro acquisite, si interviene con esercizi appropriati per portarli gradualmente ad un miglioramento verso la "libertà" nel canto».
Mi parli della disciplina e del rigore nello studio.
«La musica non ha nulla da invidiare al rigore scientifico di altre materie. Quando un pianista o un cantante studiano, devono fare delle cose incredibili e programmare tutto perché il patrimonio musicale da studiare è molto vasto. Per cui devono avere una preparazione assolutamente rigorosa. Non si può tralasciare ciò che si deve fare oggi, per il domani. Se si va avanti progressivamente funziona, altrimenti no. Quando ad esempio si ascolta qualcuno che suona o canta, istintivamente si può pensare che sia solo un dono di natura. A volte è possibile trovare elementi che lo fanno in maniera estemporanea e con un facilità che sembra naturalezza, ma in realtà quelli che poi raggiungono il professionismo hanno un rigore di studio pazzesco. Ci sono grandi cantanti di oggi e di ieri come Mirella Freni, Renata Scotto, Pavarotti che sicuramente ogni giorno hanno fatto e fanno vocalizzi, si allenano e studiano cose nuove, perché la voce deve essere duttile, ed è necessario padroneggiarla con una facilità tale che se non hai un allenamento preciso non funziona».
Chi è Ubaldo Fabbri?
«Ubaldo Fabbri è un pianista. Io mi sono formato a Pesaro e a Milano con il maestro Riccardo Risaliti. E’ lui che mi ha dato l’imprinting fondamentale per la mia formazione sia a livello culturale che musicale. Da Risaliti ho imparato tutto quello che mi è più servito: il rigore dello studio, l’apertura mentale verso tante altre forme d’arte, che cosa significa la musica nel mondo e nell’arte e mi ha insegnato anche a collegarle. Lui sapeva che io venivo da un ambiente dove la cultura era di un certo tipo, lui è stato in grado, ogni volta che andavo a lezione, di regalarmi un disco, un libro, mi ha donato praticamente metà della sua libreria, veramente il maestro che sa indirizzarti e che desidera che tu riesca. E così prima sono rimasto folgorato da lui e poi sono riuscito a prendere la mia strada».
Quindi la funzione dell’insegnante è fondamentale.
«Un buon maestro è quello che riesce a colpire talmente tanto la tua immaginazione nel profondo che ti fa cambiare la vita e ti fa scegliere quella professione».
Come sono nati il desiderio e il progetto di questa Accademia e come ci sei arrivato?
«Dopo il Diploma in pianoforte, ho avuto il primo incarico presso il Conservatorio di Pesaro “Gioacchino Rossini” come Maestro di accompagnamento lirico e mi sono subito appassionato a quello che stavo facendo. Per quella classe bisognava suonare tutto a prima vista e così quell’anno mi sono letto tutto il repertorio lirico possibile, finché sono entrato al Rossini Opera Festival e per me è stata una palestra molto interessante perché c’erano i migliori cantanti del mondo dalla Caballé alla June Anderson, da Pavarotti a Marilyn Horne… I più grandi cantanti degli anni ’80 e ’90 sono passati di lì, come anche i più grandi direttori d’orchestra: Abbado, Pritchard ecc. ecc.; quello è stato il luogo in cui ho capito cosa serve ai cantanti, come funziona un teatro d’opera, quali caratteristiche abbia l’interpretazione perfetta di un brano di lirica e quale peso abbiano la dizione e la fonetica nel bel canto. Quelli per me sono stati 16 anni di formazione veramente importanti. La scintilla in più che ha fatto scattare tutto è stata una breve conversazione durante la lezione ad una cantante, anche lei insegnante americana. Le feci un appunto sulla dizione, era sull’aria “Quando me’n vo’ soletta per la via” ( lei pronunciava solletta). -“Non si pronuncia così”: le dissi. Mi pare che lei avesse risposto che era una consonante liquida, che ha una certa sonorità e che andava pronunciata così. Io non sapevo né di consonanti liquide né di niente, perché in Italia non si studia proprio questa cosa qui, neanche all’università, e non ho saputo cosa risponderle. Ho voluto talmente tanto capirci che da lì sono partito col mio progetto».
Come sono strutturati i corsi dell’Accademia?
«Proprio in questo periodo stiamo strutturando i prossimi corsi ed entro la fine dell’anno saranno pubblicati con le date precise nel nostro website. Continueremo ad ospitare i Summer Program da giugno a settembre, che già da anni hanno tantissimo successo: “LA MUSICA LIRICA-USA”, diretto da Brygida Bziukiewiz e Kathryn Hartgrove, “LA LINGUA DELLA LIRICA-NEW YORK”, diretto dal vocal coach Glenn Morton che ha sposato la causa di Voci nel Montefeltro in toto ed è per l’appunto di New York e con il quale proprio nella Grande Mela terrò delle Master Class di canto lirico il prossimo gennaio. “T.S.P. IN ITALY-JAPAN”, diretto da Mika Shigematsu. Avremo dei nuovi "Winter Program" da ottobre a maggio rivolti a gruppi stranieri europei ed extraeuropei che potranno soggiornare a Novafeltria per una o più settimane e sono rivolti a studenti con esigenze di canto particolari e per i quali ci saranno dei corsi mirati su specifiche esigenze. Corsi per singoli studenti su materie di approfondimento: corsi di Italiano per cantanti e non cantanti, corsi di coaching per cantanti lirici,corsi di tecnica vocale, corsi di arte scenica. Questa è un’Accademia atipica: ogni studente che voglia approfondire la fonetica italiana e poi da questa affrontare tutto ciò di cui appropriarsi per diventare un professionista del canto potrà farlo in maniera modulare stabilendo il proprio per- corso, con la possibilità di correggerlo in corso d’opera».
Ci sono test di ingresso per entrare all’Accademia?
«Per i corsi di italiano c’è un test che permette di stabilire in quale dei 4 livelli inserire lo studente, per il Coaching vocale, essendo lezioni individuali, va da sé che ogni studente avrà un percorso assolutamente ritagliato sulle sue esigenze. La metodologia che adottiamo è adatta sia a chi è a digiuno di tecnica vocale e si lavora quindi sull’emissione del parlato, che per chi è già in carriera ma ha necessità di perfezionarsi».
Il tutto si svolge in una stupenda sede…
«Palazzo Lombardini. Un palazzo storico di Novafeltria che il Comune, che ci sostiene moltissimo, ci ha concesso in uso. Abbiamo a disposizione 11 aule di studio, 2 stanze per la sartoria, un laboratorio per le scene, la segreteria e altre stanze. Quindi possiamo ospitare gruppi anche di oltre 100 persone che soggiornano negli appartamenti in un raggio di 1 km dall’Accademia. Da notare che il palazzo si trova proprio di fronte al Teatro Sociale, uno dei primi del Novecento, che possiamo utilizzare sia per spettacoli che per lezioni. E’ importante fare lezione non solo in aule che per quanto grandi non hanno mai lo spazio di un vero teatro».