Lo stilista belga Dries Van Noten lascia la moda dopo 38 anni di creazioni eclettiche e intelligenti. L’addio ufficiale è avvenuto in occasione della sua ultima sfilata maschile Primavera/Estate 2025. Balmain disegna una collezione dedicata ai 30 anni di The Lion King, il classico d’animazione Disney. Balenciaga realizza souvenir per le folle che si riverseranno nella capitale francese durante i Giochi Olimpici. L’attore Adrien Brody debutta come stilista per Bally realizzando una linea di abbigliamento e accessori da viaggio. L’Oklahoma City Museum of Art, invece, dedica una mostra alla leggendaria costumista cinematografica Edith Head. Ecco le nostre pillole di moda della settimana.
Addio. All’interno di un magazzino in disuso a La Courneve, appena fuori Parigi, Dries Van Noten ha ufficialmente salutato la moda con l’ultima sfilata della collezione maschile Primavera 2025. Nei 38 anni trascorsi dal lancio del suo marchio, lo stilista belga ha portato un’eclettica finezza nel mondo della moda attraverso abiti realizzati con intelligenza e senza pretese. Tanto che l’annuncio del suo ritiro, all’inizio di quest’anno, ha fatto dispiacere proprio tutti.
Ma la logica di Van Noten non fa una piega: “Il mio sogno era avere una voce nella moda”, ha dichiarato in un comunicato. “Quel sogno si è avverato. Ora voglio concentrarmi su tutte le cose per cui non ho mai avuto tempo”. Invitati alla serata moltissimi colleghi stilisti. Tra i tanti, Thom Browne, Pierpaolo Piccioli, Ann Demeulemeester e, difficile da credere, Martin Margiela.
La sfilata ha avuto inizio alle 10 di sera, con la voce di David Bowie dal documentario Moonage Daydream del 2022, che intonava: “Il tempo, una delle espressioni più complesse. La memoria è manifesta: è qualcosa che sta a cavallo tra passato e futuro”. Sulle note è uscito Alain Goussin, il modello che ha aperto la prima sfilata di Van Noten, sempre a Parigi, nel 1991, con un lungo cappotto nero, pantaloni kaki e sandali flat. A seguire camicie e pantaloni traslucidi in tonalità argilla e bomber ricamati con gemme preziose. Alla fine, è arrivata un’esplosione di colori neon e pastello. Modelle come Karen Elson e Debra Shaw portavano borse giganti in pelle d’agnello, come se fossero in partenza per un lungo weekend.
“Volevo ancora dimostrare qualcosa”. – ha affermato il designer – “L’idea è stata quella di utilizzare nuovi materiali: cashmere riciclato, poliestere trasparente riciclate, e tutte le lane inglesi classiche. Il contrasto di tutte queste cose era davvero importante. Non si è trattato” – ha chiarito – “di una retrospettiva o di un gran finale, piuttosto di una mostra intesa a proiettare lo spirito di Dries Van Noten nel futuro.”
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The Lion King. Balmain celebra il 30° anniversario del classico d’animazione Disney Il Re Leone con una collezione dedicata: ‘Disney × Balmain: The Lion King Collection’. Il direttore creativo Olivier Rousteing ha collaborato con artisti africani emergenti per creare una vibrante linea di prêt-à-porter, la prima del suo genere, è completa di accessori per uomo e donna.
Il Re Leone è un film che non ha bisogno di presentazioni. Quando uscì nel 1994 fu accolto con grande entusiasmo, vincendo due premi Oscar e dando vita a sequel, una serie televisiva spin-off, un adattamento a Broadway e un remake fotorealistico in CGI nel 2019, che è poi diventato il film d’animazione computerizzato con i maggiori incassi di tutti i tempi. Ispirata all’Amleto di Shakespeare ha risuonato con generazioni di spettatori, tra cui il creativo della maison francese.
Per la realizzazione della collezione del Re Leone, Rousteing si è rivolto a tre artisti africani emergenti: i pittori sudafricani Nika Mtwana e Cassius Khumalo e il pittore camerunense Enfant Précoce, che hanno contribuito a creare i motivi luccicanti presenti sui modelli inconfondibilmente Balmain: silhouette dritte e volumi drammatici, dettagli intricati e metalli lucenti.
Il risultato è una rivisitazione lussuosa del classico Disney. Alcuni capi della collezione sono dipinti con i personaggi del film, mentre altri presentano l’immagine di un volto ingrandita quanto le dimensioni dell’abito. L’ensamble è ricco, dai colori alle perline e alle pellicce.
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Ricordi di Parigi. A pochi passi dai venditori ambulanti e dai negozi di souvenir di Rue de Rivoli, a Parigi c’è un nuovo posto per collezionisti di ninnoli e cimeli. Balenciaga, infatti, ha dato il suo tocco irriverente a una serie di oggetti ‘ricordo’ con l’intento di catturare le folle che si riverseranno nella capitale francese durante i Giochi Olimpici. La collezione comprende tazze, palle di neve, ombrelli, portachiavi e T-shirt, tra le tante cose.
La boutique di Rue Saint-Honoré del marchio ha anche allestito una vetrina dedicata, in mostra fino a settembre. Si potrà acquistare la tazza “I (heart) Paris & Balenciaga” a 75 euro, la calamita da frigo con baguette Balenciaga a 95 euro o un portachiavi con Torre Eiffel in ottone e acciaio a 595 euro.
Premi Oscar. L’Oklahoma City Museum of Art dedica una mostra alla leggendaria costumista cinematografica Edith Head, madre del glamour hollywoodiano. “Edith Head: Hollywood’s Costume Designer”, organizzata dall’OKCMOA e presentata dalla Fondazione Ann Lacy, è una pagina di storia del cinema che provene dalla longeva carriera di Head, iniziata all’interno dei Paramount Studios negli anni Venti. Fino al 29 settembre, sale di proiezione affiancano quelle con foto, vecchi cimeli e bozzetti di Head, insieme a tre degli otto premi Oscar per i Migliori Costumi: per i film del 1949 L’ereditiera e Sansone e Dalila, e per il film in bianco e nero del 1951 Un posto al sole.
In mostra anche 70 costumi originali: quelli indossati da attori e attrici come Audrey Hepburn, Barbara Stanwyck, Joan Fontaine, Fred Astaire, Grace Kelly, Ginger Rogers, Shirley MacLaine e molti altri. Edith Head ha lavorato alla Paramount per 43 anni, iniziando come disegnatrice fino a diventare capo costumista. Nel 1967 si trasferì alla Universal Pictures dove lavorò fino alla morte, avvenuta nel 1981, poco prima di compiere 84 anni.
Travel Kit. Adrien Brody debutta come stilista con una collezione da viaggio per Bally. L’attore premio Oscar ha immaginato borse, scarpe, abbigliamento e accessori per il viaggiatore moderno; e seguendo la filosofia del brand di lusso svizzero, la serie privilegia la sartorialità e l’utilizzo dei materiali più pregiati: lana, cashmere, seta, pelle, shearling.
Oltre a disegnare l’intera collezione, Brody ha diretto e co-prodotto la musica della campagna e ha ideato la narrazione del video che l’accompagna. “Il viaggio della vita. Tutti cerchiamo di raggiungere la destinazione, ma è lo scopo che perseguiamo sulla strada percorsa che ci permette di arrivare. Dovremmo vestirci per l’avventura”, dice Brody nella voce fuori campo del video.
Il mondo di Vivienne. Le stampe e gli oggetti del guardaroba personale di Vivienne Westwood hanno raccolto 465.192 sterline durante un’asta di Christie’s a Londra. La prima parte di “Vivienne Westwood: The Personal Collection” ha raccolto fondi per cause benefiche tra cui The Vivienne Foundation, Amnesty International, Médecins Sans Frontières e Greenpeace.
La vendita, che ha abbracciato quattro decenni, ha riguardato 95 lotti. Tra questi c’era un abito a corsetto in taffetà di seta color taupe della collezione ‘Dressed to Scale’ dell’autunno 1998, che ha raggiunto un prezzo di 32.760 sterline contro una stima di 5.000-8.000 sterline. La stilista lo aveva indossato per una serata di gala tenutosi in suo onore al Victoria & Albert Museum di Londra nel 1998.
Un altro top seller del guardaroba personale della designer inglese era il vestito di Cenerentola in raso blu ghiaccio, con scollo a palloncino, ispirato a un costume da balletto. L’articolo è stato venduto per 25.200 sterline, superando la stima di 2.000-3.000 sterline. “L’ambizione di Vivienne, prima della sua morte, era quella di raccogliere una quantità significativa di denaro per Greenpeace, per aiutarla a proteggere le nostre foreste pluviali e gli oceani e a salvare il pianeta dai cambiamenti climatici”, si legge in una nota della Vivienne Westwood Foundation.
Pescura. Dopo la recente collaborazione con Philosophy di Lorenzo Serafini, Scholl Shoes si unisce ad un altro brand italiano, l’azienda di abbigliamento Khrisjoy fondato da Marzia Belotti. Una capsule collection che combina i modelli comfort del primo brand con l’estetica audace del secondo. Denominata ‘Khrisjoy Loves Scholl’, la linea reinterpreta i caratteristici zoccoli modello Pescura di Scholl, diventati di moda negli anni ’60 grazie alle attrici francesi in vacanza in Costa Azzurra.
I modelli hanno la tomaia in versione glitterata, mentre la forma a cuore che racchiude il logo Khrisjoy è intagliata nel legno sul tallone. In particolare, il ‘Pescura Heel’ è dotato di cinturino bianco e suola in tinta naturale, mentre la versione ‘Pescura Ibiza’ è dipinta a mano in color mora, e con tacco da 5 centimetri.
Dwyane Wade, ex stella dell’NBA, mette in vendita il suo guardaroba griffato su The RealReal, la piattaforma di rivendita di lusso di seconda mano. Il ricavato andrà a favore del progetto di beneficenza Translatable, la nuova iniziativa dell’atleta nell’ambito della Wade Family Foundation, che protegge i giovani transessuali.
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Beneficenza. Wade ha indossato alcuni dei 75 capi donati in occasione di apparizioni pubbliche e di momenti importanti della sua vita, come la camicia bianca con ricami floreali di Harago per la sua entrata nella ‘Hall of Fame’ lo scorso anno e i pantaloni grigi di Fear of God quando è stato premiato durante il ‘Time 100 Gala’ del 2022.
Wade ha lanciato Translatable lo scorso maggio in collaborazione con la figlia Zaya come piattaforma con lo scopo di aiutare i giovani LGBTQ+ a potersi esprimere in libertà, e come risorsa per genitori e famiglie.