È certo il contraltare al Columbus Day tanto più famoso per l’annuale coreografica sfilata che sa di Carnevale di Sanremo per il cromatismo e la fantasia dei carri, ma tanto dileggiato e contrastato nell’estrema pazzia tutta americana di abbattere le statue che comunque, nel bene e nel male, rappresentano la Storia. Tanto più che altre statue di padri effettivamente genocidi dei celebrati indigenous (io direi più dignitosamente autoctoni, nativi, aborigeni) restano sui loro solidi piedistalli.
Al di là di ogni pregiudizio, spero, nessuno in USA e al mondo può mettere in dubbio la cultura italiana che ha irradiato il cosmo di luce abbagliante. E questa celebrazione è una risposta per far capire all’americano medio, il lato incontrovertibile di essere un italiano in USA, faro di civiltà che dai Romani, seguaci dei Greci, passò nel Nuovo Mondo. Quando potrò dimostrerò che l’architettura della Casa Bianca è di origine greco-romana, come per esempio la bellissima City Hall di Philadelphia che è il corrispondente greco di “amore fraterno”. Questo mio messaggio in solidale comunione con l’appello del direttore Stefano Vaccara, che, nel suo editoriale ha voluto, come si suol dire, gettare acqua sul fuoco e bandire la crociata della Cultura italiana, del nostro Heritage.
Perciò son certo che tutti vorranno aderire con animo riconoscente alla Settimana della Lingua italiana nel mondo che si celebra ogni anno dal 2001 nella terza settimana di ottobre. Qui avete visto già il programma organizzato dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e il Turismo, il Ministero della Pubblica Istruzione e Università trova valido sostegno organizzativo dalla rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura assieme a MiBACT, al MUR e ai principali partner della promozione linguistica in Italia (Accademia della Crusca, Società Dante Alighieri, RAI) e al Governo della Confederazione elvetica, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.
Questa XX edizione passerà dal linguaggio vero e proprio alla immagine, cioè graffiti, illustrazioni, fumetti, le forme espressive che rivelano in altra chiave la lingua, con particolare attenzione al fumetto, alla novella grafica e più in generale all’editoria per l’infanzia e l’adolescenza. Ogni istituzione darà un apporto specifico, perciò il coinvolgimento da parte del MUR delle Università e delle Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM), le competenze della propria Direzione Generale Biblioteche da parte del MiBACT.
Ad aprire il sipario sulla settimana si incarica l’Accademia della Crusca che con l’editrice fiorentina goWare ha redatto a cura di Claudio Ciociola e Paolo D’Achille il testo che in questa settimana è offerto gratuitamente, e che ne riprende in modo sintetico il titolo «L’italiano tra parola e immagine: graffiti, illustrazioni, fumetti». Non poteva esserci migliore presentatrice dell’Accademia che, fondata nel 1582 da Salviati a Firenze per separare il “fior di farina” dalla “crusca”, con il suo vocabolario avviato nel 1590 e con gli studi linguistici ha seguito passo passo la lunghissima storia della nostra lingua. Ancora oggi aggiorna il vocabolario con l’acquisizione dei nuovi termini, nella strategia del dinamismo della lingua che vive dell’incontro e dell’invenzione dei parlanti che cancellano e pure danno vita a nuove parole e nuove espressività. In questa pratica di acquisizione anche di neologismi e modernismi essa è in linea anche con i nuovi mezzi di trascrizione, tanto contestata nel Fedro di Platone, e si offre alle moderne tecniche elettroniche digitali con questo saggio che è presente anche in e-book. Perciò anche i testi ad apertura e chiusura si occupano delle “scritture esposte” dalle origini ad oggi, affidate non al libro cartaceo, ma ad altri materiali, che offrono una diversa lettura in spazi aperti, spesso pubblici. Così a partire dal linguaggio pittorico di una basilica romana o dal bassorilievo trecentesco napoletano, per scendere alle scritte umbre medievali, il “visibile parlare” della pittura toscana tre-quattrocentesca, al centro Dante punto fermo e simbolo, poi le scritte medievali destinate a usi religiosi o magici, gli ex voto popolari dei secoli XVI-XIX, fino a pervenire al linguaggio dell’effimero quotidiano, come striscioni di protesta, o di fanatismo negli stadi, fino a alla fantasia creativa, all’arte e alla didattica dei graffiti metropolitani, che stanno già entrando nei Musei. Non meno strabiliante l’iconografia dai Codici di Leonardo ai commenti per immagini dell’edizione definitiva dei Promessi sposi dell’illustratore Francesco Gonin o pro domo sua le figure di una parodia del Vocabolario della Crusca del 1919. L’Accademia stessa è presente con le sue famose “pale” contenenti un’immagine, lo pseudonimo dell’accademico e il motto. Ai fumetti sono inoltre dedicati tre saggi di vignettisti, “fumettari” e alle varie tipologie di simbiosi tra immagine e testo.
La Società Dante Alighieri apre questa XX edizione con una riflessione sulle potenzialità del rapporto tra lingua e arte per la globale promozione dell’Italia. Lunedì il webinar “In viaggio con l’arte” con gli interventi del Segretario della Dante Alessandro Masi, del prof. Marco Mezzadri dell’Università di Parma e della prof.ssa Francesca Cappelletti, Direttrice della Galleria Borghese di Roma. Ancora risuonano, senza metafora, i temi artistici della scorsa edizione, “L’Italiano sul palcoscenico” (circa 900 in oltre 100 paesi) dedicati alla musica, alla canzone popolare, al teatro, alla drammaturgia e al melodramma. Nelle precedenti edizioni era stata la musica tema portante (2015), il design e la moda (2016), il cinema (2017), la lingua e la rete fisica e quella digitale (2018).
La parte da leone la farà pertanto il fumetto con il suo particolare mix di immagine-linguaggio. Esso gode di ottima vita ed è presente in ogni forma, grafica o filmica, ed ha acquisito dignità artistica dalle riflessioni di Umberto Eco che scrisse nel 1964: «il fumetto è un prodotto industriale, commissionato dall’alto» e che «funziona secondo tutte le meccaniche della persuasione occulta», ove c’è nel «fruitore un atteggiamento di evasione che stimola immediatamente le velleità paternalistiche dei committenti». Magistrali le sue analisi di Dennis the Menace ’immagine di una buona famiglia middle class” o Uncle Scrooge McDuck, falsa critica del capitalismo o la poesia dei Peanuts o il “normale” microcosmo di Charlie Brown o il cane Snoopy dalla personalità dissociata (Apocalittici e integrati, Milano, Bompiani, 1964). Ma soprattutto l’entrata del fumetto nella Cultura Alta (critica di Citati) con la sua affermazione allora scandalosa: «Ora, anche solo in teoria, potremmo rispondere che da quando mondo è mondo, arti maggiori e arti minori, hanno potuto prosperare quasi sempre solo nell’ambito di un sistema dato che permetteva all’artista un certo margine di autonomia in cambio di una certa percentuale di ossequenza ai valori stabiliti». Perciò la sintesi e la diffusione nel mondo saranno affidate ad uno spot pubblicitario, che attraverso la tecnica dell’animazione renda omaggio a personaggi italiani universali che hanno dato un input all’immaginario culturale che di noi conserva il mondo.
Il mix sarà espresso da un video in cui è protagonista una bambina. Ella passa davanti ad un muro, ove vanno sfilando davanti a lei i murales che raffigurano le figure emblematiche dell’intero nostro patrimonio culturale, letterario, musicale ed artistico, come Dante Leopardi Manzoni, Verdi e Rossini ed altri. Con loro intraprende un dialogo ove essi si vanno trasformando nei più celebri personaggi dell’infanzia, quelli magici dei fumetti e della letteratura per ragazzi divenuti tramite della cultura italiana all’estero da Corto Maltese, al Tex Willer del nostro romantico West casalingo, alla Pimpa. A sostegno della celebrazione della nostra lingua uno spot sulle reti RAI, la rassegna degli altri famosi eroi del fumetto sulla stampa con l’immancabile Dylan Dog. Per chiudere in comunione coi tempi e con la nuova Musa, la Lucca Comics metterà a disposizione il suo annuale concorso per giovani talenti del fumetto.
In questa lunga, complessa ed articolata attività, la Confederazione elvetica sarà nazione sorella nella realizzazione di eventi attraverso la rete delle sue Rappresentanze diplomatiche.

Ad aggiungere appeal (italiano “appello”) quest’anno la Festa si preannunzia nel clamore delle migliaia di celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante già avviate e programmate per il 2021 anche da una infinità di associazioni fuori dall’ufficialità delle ricorrenze, lui padre e simbolo della italianità in ogni sperduto paese del mondo. Sono già in buona posizione di lettori due saggi, Aldo Cazzullo, A riveder le stelle e Alessandro Barbero, Dante.
A New York la sua figura alta con lo sguardo assorto, in un sipario di verde, il nome alla base tra serti e alloro, con il volto rivolto verso il palcoscenico del Lincoln Center for the Performing Arts, proprio all’incrocio con la Columbus Avenue, immagine che mi esalta e inorgoglisce e mi solleva l’animo ogni mattina, quando esco dall’Hotel.
Opportuna quindi l’apertura il 19 ottobre con il webinar “In viaggio con l’arte”, introdotto da Alessandro Masi.
Il Messaggio del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio all’apertura della settimana della lingua italiana nel mondo

“Portavoce universale della cultura e delle belle lettere”: questa è l’Italia e “in fasi difficili come quella che stiamo vivendo il mondo ne ha più bisogno”. Così il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, nel suo indirizzo di saluto alla presentazione ufficiale della Settimana della Lingua italiana nel Mondo.
Giunta alla XX edizione, la Settimana parte proprio oggi, 19 ottobre, in tutto il mondo e la Farnesina ne ha voluto accompagnare l’apertura con una conferenza stampa in streaming, cui hanno presso parte tutti gli attori coinvolti: dall’Accademia della Crusca al MiBACT, dalla Società Dante Alighieri ai fumettisti cui l’edizione 2020 è dedicata. Il tema scelto quest’anno è infatti “L’italiano tra parola e immagine: graffiti illustrazioni e fumetti”.
Un settore, quello del fumetto, senz’altro meno noto, ma capace di coinvolgere un “pubblico trasversale in termini di età, estrazione sociale e culturale”, come ha sottolineato Di Maio nel suo intervento di saluto. Con lui, in una Sala Conferenze Internazionali stranamente vuota per via delle norme anticovid, il vice ministro Marina Sereni, il direttore generale per la Promozione del Sistema Paese, Lorenzo Angeloni, il direttore generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, Luigi Vignali, e il direttore centrale DG Promozione Sistema Paese Roberto Vellano.
A loro e ai partner della Settimana Di Maio ha rivolto i ringraziamenti di rito, soffermandosi però su Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura che ogni anno organizzano eventi di “alto livello” ed il cui impegno e lavoro sarà quest’anno ancora più “complicato” per via dell’emergenza sanitaria in corso. A loro Di Maio ha voluto dire “grazie” perché attraverso loro attività quotidiana “il messaggio del valore della nostra lingua arriva in ogni angolo del mondo”.
Quest’anno ampio spazio sarà riservato ad eventi in formato digitale: per il ministro si tratta di una “necessità”, ma anche di una “opportunità per raggiungere un pubblico più vasto e differenziato rispetto al passato”.
La Settimana della Lingua italiana nel Mondo, come ha ricordato Luigi Di Maio, rientra fra le attività di promozione integrata della Farnesina e “da ormai da vent’anni è il più importante appuntamento per celebrare l’italiano ovunque esso sia coltivato, amato e studiato. Sappiamo tutti quale sia il fascino della nostra lingua nel mondo ed è per questo”, ha osservato Di Maio, “che essa rappresenta uno strumento così importante di promozione del “Vivere all’italiana” in tutte le sue sfaccettature”, nonché un “elemento fondamentale del nostro soft power”.
Venendo al tema di questa edizione, Di Maio ha evidenziato come la lingua italiana abbia saputo “trasformarsi nel tempo, rinnovarsi e adottare nuove modalità di espressione”. Il fumetto, la novela grafuca e l’illustrazione ne sono un esempio e ad essi è dedicato l’evento 2020, insieme con la letteratura per l’infanzia e adolescenza: una scelta “doverosa” nel centenario della nascita di un “gigante” della letteratura per ragazzi, il nostro Gianni Rodari.
Il tema “L’italiano tra parola e immagine”, ha sottolineato Di Maio, assume duplice valenza: “da un lato valorizzare un settore in cui l’Italia vanta esperienze e successi, capace di veicolare la nostra cultura con un linguaggio moderno e accessibile” e “dall’altro forzare la nostra azione a sostegno di un comparto, quello editoriale, particolarmente importante per l’economia del nostro Paese”, che, come molti altri settori, “ha subito durissime conseguenze a seguito della pandemia”.
Il fumetto, in particolare, è in grado di coinvolgere un “pubblico trasversale in termini di età, estrazione sociale e culturale” ed “il successo crescente di questo settore è confermato dai dati”: si parla di fatturato triplicato dal 2010 a 2019. Lo stesso dicasi per l’editoria per ragazzi, che ha registrato nello stesso periodo un aumento del 6% e si è conquistata uno “spazio preminente” tra tra le pubblicazioni italiane che ogni anno vengono tradotte all’estero.
“Il nostro Paese ha dato vita a storie e personaggi destinati a rimanere a lungo nell’immaginario collettivo”, ha proseguito il ministro, storie e personaggi “che hanno saputo parlare a diverse generazioni” e non soltanto in Italia. Le più importanti scorrono nel video di lanci della Settimana, già on line da alcuni giorni e presentato oggi in conferenza stampa: da Dylan Dog a Corto Maltese, dalla Pimpa a Lupo Alberto. Presente in sala anche il “papà” di quest’ultimo, Silver. Fra i più recenti personaggi il ministro Di Maio ha citato Geronimo Stilton, a metà tra fumetto e testo per ragazzi, che, ha annunciato il capo della Farnesina, sarà protagonista di un progetto che lo vedrà compiere un giro d’Italia alla scoperta delle nostre bellezze artistiche e culturali e che poi verrà diffuso all’estero in chiave promozionale.
Si tratta di uno dei tanti progetti che la Farnesina ha “in cantiere”, fra i quali Di Maio non ha mancato di citare newitalianbook.it, il portale di recente rinnovato e rilanciato come “strumento di importante utilità per incentivare l’esportazione dei nostri contenuti culturali all’estero”. Vi sono poi le molte iniziative a sostegno dell’internazionalizzazione del libro italiano: “tutte iniziative coerenti con la più ampia azione di promozione integrata” con cui si vuole portare nel mondo l’immagine di “un’Italia vitale, creativa e dinamica”. In tal senso oggi vi sono a disposizione anche le risorse stanziate dal decreto “cura Italia”, ha rivendicato Di Maio, “per sostenere concretamente gli operatori della cultura colpiti dalla crisi, non solo nel campo dell’editoria”.
Dunque, anche in piena crisi “l’Italia non abbandona la sua vocazione alla cultura”, si è avviato a concludere il ministro, dicendosi convinto che “cultura, bellezza ed eccellenza sono ingredienti base per il rilancio economico del nostro Paese, perché rappresentano un elemento di attrazione per tutti coloro che guardano all’Italia”.
Di Maio ha rivolto un “primo pensiero ai nostri connazioni e italodiscendenti all’estero, che, coltivando la nostra lingua, tengono vivo il legame con la terra in cui sono nati loro o i loro avi. Ma”, ha aggiunto, “l’italiano è una risorsa inestimabile anche per chi sceglie di avvicinarsi al nostro Paese per ragioni diverse”, ad esempio “perché affascinato da storia e cultura o per ragioni lavorative legate alle aziende che portano il nostro made in italy nel mondo”, dal design alla moda, dalle filiere enogastronomiche agli allestimenti operistici. “A questa vasta platea continuiamo a guardare con particolare attenzione”, ha assicurato Di Maio, “avendo ben presente anche le ricadute sul turismo, un settore di vitale importanza per il nostro Paese tra i più duramente colpiti dalla pandemia”.
“La Settimana della Lingua italiana nel Mondo risponde a questi molteplici obiettivi e i numeri”, ha detto il ministro, “sono molto incoraggianti”: nel 2017–18 si contavano più di 2milioni e 100 mila studenti in 119 Paesi del mondo. A loro si rivolge l’azione di promozione linguistica della Farnesina, che si avvale dei nostri IIC, dei lettori presso le università straniere, dei docenti di lingua a ogni livello di istruzione e di tutti gli altri enti pubblici e privati che lavorano per la diffusione dell’italiano nel mondo”.
Luigi Di Maio è certo che manifestazioni come la Settimana della Lingua italiana nel Mondo, “frutto dell’impegno condiviso” della Farnesina con gli altri partner pubblici e privati in Italia e all’estero, possano potenziare questo lavoro, perchè l’Italia è “portavoce universale della cultura e delle belle lettere” ed “è in fasi difficili come quella che stiamo vivendo che il mondo ne ha più bisogno”, ha concluso. (Aise)