Mentre festeggiamo i 30 anni del Web, noi docenti dovremmo prenderci un attimo per riflettere sull’influenza pedagogica del World Wide Web sulla professione. È impossibile immaginare una situazione dove Internet non sia onnipresente: siamo connessi ovunque, in qualsiasi momento, su qualsiasi dispositivo, dentro e fuori l’aula—dalla sottomissione digitale dei voti, di materiale inedito per lezioni fino alla gestione e presentazione di lezioni e verifiche, quindi una vasta gamma di possibilità.
In più l’impatto sull’apprendimento degli studenti è notevole. Gli studenti hanno a portata di mano strumenti didattici più accattivanti. Il Web consente un apprendimento flessibile e accessibile, ed in più un apprendimento personalizzato e autonomo. Inoltre, facilita più relazioni comunicative che in primis si limitavano ad interazioni insegnante-studenti o tra compagni di classe. Il Web permette agli studenti di sfruttare anche nuove tipologie di apprendimento dove la conoscenza non viene consumata come di solito si fa con materiali didattici tradizionali. Gli permette anche di “produrre” la conoscenza, cioè di creare contenuto a far sì che le esperienze di apprendimento si trasformino e creino connessioni tangibili e rilevanti per loro.
Il Web ha sostanzialmente contribuito al mio repertorio di metodologie didattiche che poi ha dato risultati profondi e duraturi anche per gli studenti. Devo la mia notorietà a Twitter, ma non da vip – anzi sono la pioniera dell’utilizzo didattico di Twitter (caspita, sono passati già dieci anni dalla pubblicazione del mio studio innovativo dedicato a Twitter per imparare l’italiano).
A prescindere dallo strumento digitale didattico che ho sfruttato, riconosco il modo in cui l’Internet ha creato per gli studenti una comunità di apprendimento più ampia dove hanno un senso d’appartenenza, condividono comportamenti e valori comuni quindi ci mettono l’anima – e al centro c’è la bella lingua.
Il Web collega studenti con la famiglia d’un artista
Se da docenti abbracciamo un’educazione aperta, cioè “una filosofia sul modo in cui le persone dovrebbero produrre, condividere e sviluppare conoscenze”, sfruttiamo il potere dell’Internet come intendeva Berners-Lee trent’anni fa. Un ottimo esempio è avvenuto qualche anno fa attraverso l’uso di un blog per arricchire la componente di scrittura di un corso di grammatica e composizione. Ogni studente doveva ampliare una lettura culturale presentata nel libro di testo e creare un articolo multimodale da pubblicare sull’apposito blog WordPress. Gli studenti hanno seguito le fasi tradizionali di scrittura dalla bozza alle modifiche su questo nuovo mezzo digitale e pubblicavo i post solo dopo che erano stati rivisti. Inoltre, hanno integrato video e immagini e hanno imparato come inserire i tag e come valorizzare gli aspetti intrinseci del Web.
Le enormi potenziali del Web come abbiamo scoperto per questo corso hanno fornito il palco su cui la pronipote di un grande artista è riuscita a mettersi in contatto diretto con degli studenti che studiavano il suo prozio. Il suo commento rende inestimabile l’occasione formativa, unendo persone in modi nuovi e innovativi.
Il Web avvicina gli studenti a un pubblico vasto
I materiali prodotti dagli studenti come i video interessano gli studenti e li aiutano ad apprendere la lingua e ad approfondire con creatività e innovazione. In un corso estivo a cui erano iscritti pochi studenti, alcuni all’estero e altri negli USA, questi hanno realizzato un progetto di ricerca etnografica per confrontarsi e confrontare il ruolo della lingua italiana nell’apposita comunità. Le interviste sono state condivise su YouTube in modo che entrambi i gruppi potessero accedere alle interviste “straniere” dei compagni di classe. Una di queste interviste, “Lingua parlata degli italo-americani” ha avuto oltre 29.000 visualizzazioni, e l’intervistatrice – fino ad oggi – è stupefatta dalla popolarità del video. Nessun tipo di output studentesco prima di Internet sarebbe mai stato in grado di raccogliere un pubblico globale così immenso.
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Il Web registra e custodisce la memoria storica
In un corso sulla lingua italiana negli Stati Uniti, gli studenti sono stati coinvolti in un progetto che confronta il ruolo della lingua e della cultura italiana nel “diventare americano” degli immigrati italiani. Questo è stato ispirato dallo studio seminale di Fred Gardaphé sull’esperienza migratoria degli italiani e dalla necessità di custodire queste esperienze poiché, storicamente, la lingua italiana si perde da una generazione all’altra. “Le esperienze degli immigrati si elaboravano in italiano, e se non sono state registrate né trasmesse da una generazione all’altra, molto probabilmente ciò era dovuto all’impossibile atto di comunicare pensieri e sentimenti così complessi in una nuova lingua”.
I miei studenti hanno partecipato alla documentazione delle esperienze migratorie e alla lingua dei partecipanti attraverso le interviste e custodendole sulla pagina Facebook Italians of Greater New York. Nella creazione del contenuto per questa pagina, gli studenti hanno analizzato le caratteristiche sociolinguistiche pubblicando le loro storie e immagini (imitando il fenomeno di grande successo di Humans of New York). Anche qui, oltre alla portata impressionante dei post, la piattaforma ci permette di apprezzare il livello di coinvolgimento di ogni storia. Gli utenti di Facebook interagivano con il contenuto, commentandolo e condividendolo (quelle caratteristiche uniche ai social). Per gli studenti, questo livello di coinvolgimento arricchisce il processo d’apprendimento.

Un’esperienza davvero commovente di questo progetto è stata l’intervista a Rosa Sergio-Pari pubblicata da sua nipote. Il post di metà novembre è stato una sorta di omaggio inconsapevole pubblico a Rosa, la cui luce si è spenta il mese seguente. La studentessa quando mi ha avvisato ha riconosciuto l’importanza di aver potuto registrare e custodire la memoria della nonna e condividerla al pubblico.
In onore dei suoi trent’anni sarebbe opportuno riconoscere che l’Internet segna un punto di svolta per l’istruzione a tutti i livelli. È uno strumento pedagogico valido che può essere utilizzato come una fonte attraverso un invisibile filo rosso per l’insegnamento e l’acquisizione delle lingue, con il vantaggio aggiuntivo di fornire un palco virtuale in cui gli studenti possono esibire la loro creatività linguistica. Stimola un’esperienza di apprendimento potenziata perché gli studenti producono, condividono e sviluppano conoscenze in modo collaborativo, guidato e aiutato dal docente. Grazie a Internet, l’immediatezza delle modalità che permette un’ampia diffusione online ad un pubblico sempre più vasto rende l’apprendimento più significativo.