Alla Montclair State University, venerdì 26 ottobre, si è tenuto l’undicesimo simposio dedicato all’insegnamento della lingua italiana nel Nord America dal titolo “Art at the Core of the Language Curriculum”. La giornata era bellissima e dalle finestre del Conference Center, che si trova al settimo piano della University Hall, si potevano ammirare non solo i panorami intorno all’università ma anche i grattaceli di New York e l’intera città Manhattan.
Il simposio viene organizzato ogni anno dalla Professoressa Enza Antenos, Deputy Chair of Italian della Montclair, e dalla dottoressa Mary Ann Re, direttrice del Coccia Institute. Dopo il benvenuto ai presenti di Re ha preso la parola Robert Friedman, il Dean del College of Humanities and Social Sciences. Il dottore Friedman ha elogiato il dipartimento di italiano alla Montclair University e in particolare la professoressa Antenos per la creazione di una nuova laurea (BA) in Language, Business & Culture. Antenos è anche l’advisor per il nuovo corso di laurea in italiano.
Antenos ha detto che ogni anno al simposio, unico sulla lingua italiana negli USA, arrivano docenti da ogni parte degli Stati Uniti, dall’Italia, e spesso anche dal Canada, ma i dati forniti dimostrano che la maggior parte dei partecipanti sono docenti che insegnano al liceo e l’obiettivo del dipartimento di italiano alla Montclair è quello di attirare più insegnanti di italiano che insegnano nelle scuole elementari e nelle scuole medie. Antenos ha evidenziato che solo aumentando gli studenti nei livelli più bassi si può avere un aumento di iscritti nei corsi di italiano avanzati e nelle università. “Nonostante lo studio dell’italiano nelle scuole pubbliche e per il corso AP Italian dimostrino una crescita – ha detto Antenos – nelle università invece si sta attraversando una fase difficile per il fatto che il numero degli studenti non aumenta nei corsi di italiano, e quindi non aumentando gli iscritti non aumentano nemmeno i corsi di italiano di livello avanzato, e questo problema lo si nota in tutte le università della nazione”.
La professoressa Antenos ha quindi dato la parola alla dott.ssa Annavaleria Guazzieri, Direttrice dell’Ufficio Educazione del Consolato Generale d’Italia, che ha aperto gli interventi con una presentazione dal titolo “Building Bridges Between Art and Language”. Il simposio è poi proseguito con un dibattito tra i presentatori dei workshop e i partecipanti i quali si sono confrontati con domande e risposte e scambi di idee per rendere l’insegnamento della lingua italiana più creativo e coinvolgente creando ponti tra le arti e lo studio della lingua straniera. Durante il dibattito si è evidenziato che l’istruzione delle lingue deve prendere in considerazione ogni tipo di attività per aiutare gli studenti a continuare gli studi della lingua straniera con entusiasmo e motivazione. Secondo la dott.ssa Guazzieri, ‘arte è fondamentale per la vita umana così come lo è il linguaggio, e tramite concetti artistici, attività linguistiche, riflessioni, scambi di opinioni, e di idee si possono creare ponti tra le due discipline. L’arte può essere insegnata anche senza prerequisiti e senza l’aiuto dei docenti di arte. Nelle classi di italiano l’arte può essere un contributo molto importante per motivare gli alunni, e gli insegnanti non devono essere artisti o critici d’arte per essere in grado di promuovere la creatività, il divertimento, e un profondo apprendimento linguistico. Comunque si deve tener presente che includere l’arte nel curriculum di lingua non significa insegnare agli studenti l’arte usando metodi tradizionali in corsi avanzati ma usarla come strategia didattica persino nei corsi per principianti, in collaborazione con esperti di Arte, colleghi dell’ambito artistico e in interazione con istituzioni museali e fondazioni.
Dopo nei vari workshop, ci sono stati gli interventi della dottoressa Annavaleria Guazzieri, dirigente scolastico consolare al Consolato generale d’Italia a New York, con il workshop “BICS and CALP and How Art Can Help Develop More Complex Language Skills”; il professore Matteo Broggini, dal Centro di lingua e cultura italiana per stranieri (Milano), che ha presentato “AttivItalia”; l’intervento della professoressa Matilde Fogliani dal Graduate Center (CUNY) e la professoressa Luisanna Sardu dal Manhattan College, è stato su “Italian Art through Advertisement”; mentre la professoressa Gina Gallo dalla Bristol Central High School (CT), hanno presentato “Using Art as the Pallet for World Language Instruction”.

Durante gli interventi si è parlato di come sia importante portare gli alunni di lingua a visitare musei e mostre d’arte, e in classe non far mancare una visita virtuale a uno dei 53 siti UNESCO italiani. I siti UNESCO sono di straordinaria bellezza e includono intere città come Firenze, Roma, Napoli, Palermo, ma ci sono anche luoghi protetti e paesaggi naturali come le Dolomiti, Venezia e la sua Laguna, le Isole Eolie, e molti altri. Inoltre, l‘arte è anche strettamente connessa alla capacità di trasmettere emozioni e messaggi soggettivi e attraverso una selezione di materiali connessi a ciò che più piace agli studenti si possono creare lezioni per stimolare l’entusiasmo in classe. Perciò, l’apprendimento degli aggettivi e del verbo piacere può diventare molto interattivo e divertente per gli alunni perché essi saranno stimolati ad esprimere ciò che sentono durante la lezione e quello che a loro piace e non piace.
Ho assistito all’intervento della dottoressa Annavaleria Guazzieri “BICS and CALP and How Art Can Help Develop More Complex Language Skills” sul principio CLIL, un metodo di apprendimento che mette gli studenti al centro e integra la lingua e il contenuto e allo stesso tempo pone lo studente a una sfida cognitiva. Il CLIL (Content and Language Integrated Learning) è un modello operativo che risponde agli interessi e alle attitudini dei diversi studenti ed è applicabile a molte fasce d’età e contesti diversi, quindi può essere usato sia nelle classi elementari e sia in quelle superiori; una metodologia che apre le porte alle altre discipline per l’insegnamento delle lingue. “Possiamo parlare di arte all’infinito -ha detto Guazzieri– l’arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana, come l’arte povera o delle professioni di antica tradizione”.
Riflettendo sulle parole di Guazzieri cito le dieci principali forme di arte da cui si ricollegano tutte le altre, dette arti minori, le quali sono: la pittura, inclusi il disegno, l’incisione, e la grafica digitale; la scultura, inclusi l’oreficeria, l’arte tessile, l’arazzo e l’origami; l’architettura, la letteratura, la musica, la danza, il teatro, il cinema e la video arte, la fotografia, e il fumetto, ma anche la cucina e la pasticceria. Come avrete notato l’elenco è anche una lunga lista di termini per gli studenti da imparare. La dott.ssa Guazzieri sostiene che le attività artistiche offrono anche opportunità di interagire con la cultura linguistica di destinazione ma senza essere etno-centrica: si può usare anche arte non italiana e dimostrare l’apprezzamento sia dell’arte italiana e sia di quella straniera di altre culture presenti in classe. E, la città di New York, ospita straordinarie collezioni d’arte italiana e i docenti che insegnano in questa città possono facilmente costruire ponti tra arte e lingua. Ma anche il New Jersey offre bellissimi musei e collezioni artistiche di altissimo livello, compresa la Montclair State.

Tuttavia, secondo me, l’arte non è solo un famoso dipinto, una statua o un capolavoro ma può essere anche un semplice ramo di un albero piegato in un certo modo che rispecchia le opinioni e le emozioni dell’artista nell’ambito sociale, morale, culturale, etico o religioso, e/o del periodo storico in cui vive o ha vissuto. Anche cibo e cucina italiana sono arte, e al simposio lo abbiamo potuto notare ammirando la splendida torta con l’immagine della Venere di Botticelli. Quindi potremmo parlare di arte all’infinito e l‘arte può diventare un ottimo mezzo di apprendimento per ogni livello d’italiano perché gli studenti possono apprendere anche il lessico di base tramite l’arte povera. L’arte può essere anche soggettiva sia per chi la crea e sia per chi la ammira, e un semplice esempio sono le canzoni; una canzone per uno studente può essere artistica e può suscitare emozioni e ricordi mentre per un altro può essere completamente indifferente. E per questo motivo anche la grammatica gli studenti la possono apprendere in maniera informale e creativa, mettendo l‘arte, la sua bellezza, e le emozioni che suscita non solo al centro della cultura e della vita italiana ma anche a quella degli studenti.

Dopo la prima parte del simposio, alla fine del pranzo, hanno consegnato il “Coccia-Inserra Award for Excellence and Innovation in the Teaching of Italian (K-12)”. Il premio, che consiste in cinquemila dollari da usare metà per corsi di aggiornamento e metà per promuovere l’italiano nella scuola con materiale per gli studenti, è il risultato della generosità di due benefattori: Lawrence (Larry) Inserra, Jr. (CEO, Inserra Supermarkets) e la Coccia Foundation (di cui l’Istituto Coccia è la branca accademica), rappresentata da Joseph Agresti (Past President of UNICO & Coccia Foundation Trustee). Quest’anno la vincitrice del premio è stata Sabrina Lupoli, docente di italiano di scuola elementare alla Victory K-8 and Milwaukee Italian Immersion School. Per essere considerati per il premio gli insegnanti di italiano devono essere residenti negli Stati Uniti e iscritti all’ITANJ (Italian Teachers of New Jersey) o alla AATI (American Association of Teachers of Italian). Il Console onorario del New Jersey, Dominic Caruso, laureato in scienze politiche della Montclair State, ha assistito alla consegna e si è congratulato con la vincitrice.

Il simposio si è concluso con una lotteria nella quale sono stati sorteggiati quattro premi: due premi di $250 ciascuno donati da un donatore anonimo ai docenti presenti per sviluppare una lezione sul tema dell’arte, un libro per docenti donato da chi scrive queste righe e un manuale e gioco di società per studenti. In più, la dottoressa Annavaleria Guazzieri ha consegnato ad Elisaul Valdez, docente di italiano alla J.P. Stevens High school, il premio EDUITALIA, organizzato e gestito dal Consolato, che consiste in due settimane di studio in Italia. Elisaul Valdez è stato uno studente della professoressa Antenos alla Montclair State University e ha anche vinto il sorteggio di una copia del mio libro “La lingua italiana a New York”.
Termino questa mia riflessione sul simposio con una citazione di Terzani: “L’arte ci consola, ci solleva, l’arte ci orienta. L’arte ci cura. Noi non siamo solo quel che mangiamo e l’aria che respiriamo. Siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci hanno addormentati da bambini, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato e le emozioni che un quadro, una statua, una poesia ci hanno dato”. –Tiziano Terzani “Un altro giro di giostra”
Ai docenti di italiano consiglio il seguente link dove possono trovare lezioni per insegnare l’italiano che includono l’arte: L’italiano con la storia dell’arte: 32 esercizi e comprensioni per studenti stranieri.
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