Qual è la città che preferisci? L’America.
L’isola più estesa del Mediterraneo? La Calabria.
Il monte più alto del mondo? L’Himalaya, no l’Etna.
Quando è nata la terra? Duemila anni fa. – Quando è nato Cristo. – La terra non è nata, è cresciuta. – Nel 900 a.C. – Nell’anno zero. – Di solito studio geografia ma per guardare il mappamondo delle ragazze.
Come si chiama la città che una volta si chiamava Costantinopoli? Europa. – Grecia. – Casabianca. – Isis.
Come si chiama il canale tra Francia e Inghilterra? Gibilterra. – Il canale di Suez.
Che fiume passa in Moldavia? La Romania.
Che fiume attraversa Budapest? L’Arno.
Cosa è avvenuto nel 1492? La rivoluzione francese.
I pesci bevono? Tu non bevi?
Le cinque giornate di Milano? Una piazza. – E’ nevicato. – La marcia di Mussolini per andare a Milano.
Chi ha fondato l’Italia e in che anno? Giulio Cesare nel 1930.
Quando Napoleone ha fatto la rivoluzione? Nel ’68.
Quando nasce il Duomo? Nel 1967, anzi nel 1956. Il marmo è stato colto dal Colosseo.
Chi era Hitchcock? Un drogato. – Un pittore. – Un calciatore. – Un ragazzo che ha fatto molte scoperte. – Un buon dj. E’ stato qui l’altra settimana, infatti l’ho sentito…
L’aereo senza motore che comincia per a? Alicottero.
L’apparecchio per distillare? Acquedotto.
Un personaggio storico? Maldini.
Passato remoto di redigere? Io redai.
Passato remoto di dirigere? Io diresso.
Chi ha scritto i Malavoglia? Manzoni.
Come si chiamavano i Promessi Sposi? Dante e Beatrice.
Il nome di D’Annunzio? Gaetano.
Chi era Omero? Un guerriero greco.
Chi ha varcato le Alpi con gli elefanti? Nerone. – Maometto. – Scipione l’Africano. – Attila. – Alessandro Magno.
E l’intervistatore: “E’ venuto il dubbio anche a me, a questo punto…”.
Queste alcune delle risposte ‘esilaranti’ raccolte quest’estate tra giovani turisti italiani davanti al duomo di Milano e in spiaggia a Riccione, trasmesse da due siti web. Ma c’è poco da ridere e piuttosto da considerare di estendere la scuola dell’obbligo non fino ai 18 anni, come vorrebbe la ministra Fedeli, ma fino ai 30 anni, così eliminiamo un po’ di disoccupazione giovanile. C’è anche da chiedersi se questi ragazzi abbiano frequentato le aule scolastiche o bivaccato nei gabinetti. Magari, poverini, perché i loro insegnanti gli facevano venire il mal di pancia…
Per chi, per cosa noi giornalisti e scrittori scriviamo? Non è solo colpa del web se la vendita dei giornali è in calo vertiginoso e sono più i libri scritti che quelli letti. E’ colpa della società che, insieme alla scuola e alla famiglia, non educa più, anzi diseduca attraverso falsi valori.
Una volta Omero era un poeta e quando la mia professoressa delle medie leggeva l’Iliade a me scendevano le lacrime. Una volta Annibale attraversò le Alpi con gli elefanti per invadere Roma e, traducendo dal latino il racconto di Tito Livio, mi arrovellavo perché le avesse cosparse di aceto. Dante e Beatrice, Renzo e Lucia ci hanno asfissiato l’adolescenza, ma qualcosa ci hanno insegnato. Le coniugazioni le abbiamo studiate in italiano alle elementari, in latino alle medie, in greco al ginnasio. A quindici anni le si doveva sapere.
Ho acquisito una memoria infallibile per le date della storia dopo che in prima liceo classico mi sono beccata un esame a settembre per aver sbagliato di cinquant’anni la data di morte di Cola di Rienzo. Ma chi sa chi era e quando è vissuto e cosa ha fatto? Be’, è stato una sorta di deputato grillino medievale: da probo a reprobo. Una volta salito al potere del Comune di Roma, è stato preso da delirio di onnipotenza ed è finito assassinato a 41 anni. La storia si ripete, ma noi la ignoriamo e diamo sempre fiducia a degli imbecilli.
C’è alla base di chi ci amministra un vizio culturale. Sono state riformate scuola e università eliminandone il metodo selettivo per non umiliare chi non ci arrivava, senza considerare che magari non aveva voglia di affaticarsi la mente studiando. Le scuole professionali sono state svalorizzate, perciò mancano tecnici e artigiani. Risultato: secondo le ultime statistiche le lauree triennali non valgono una cicca. Non formano professionisti in grado di inserirsi nel mondo del lavoro. Proseguono gli studi per altri due anni meno studenti rispetto al vecchio corso di laurea. E comunque vanno fuori corso e si laureano alla soglia dei 28 anni. Pochi i laureati in materie scientifiche.
Insomma stiamo formando un nuovo popolo italiano di giovani laureati in lettere classiche declassate, in materie umanistiche disumanizzate, in comunicazione purché non verbale. Una cultura aperta al diverso dove la cultura è diversa. Quindi non è cultura.