Quando sei uno studente delle superiori, magari appassionato di stile e tendenze, cosa può capitarti di più allettante che trovarti seduto nello showroom Diesel di Chelsea, circondato da oggetti di design ed abiti super cool, e sentir parlare esperti del marchio, vedendoti arrivare alla fine, vera ciliegina sulla torta, lui, Stefano Rosso, figlio di cotanto Renzo? Nulla, la risposta. Una mattinata così, qualsiasi studente, anche non troppo preso dal fashion biz, vorrebbe viverla.
I fortunati beneficiari di questo evento sono stati i ragazzi delle scuole medie superiori che studiano l’italiano in una delle strutture scolastiche dei tre stati di New York, New Jersey e Connecticut sostenute dallo IACE — Italian American Committee on Education (IACE) — rappresentato per l’occasione dalla Vice Presidente Maria Teresa Cometto. Lo IACE non è nuovo a questo tipo di iniziative che puntano a insegnare la nostra lingua attraverso occasioni come questa, spingendo gli studenti fuori dall’aula e portandoli a conoscere sul campo le realtà dell’eccellenza italiana in settori come quello del cibo — belle le iniziative Food in Focus tra IACE e EATALY e Mangia Sano Parla Italiano, con la pizzeria Sottocasa a Williamsburg— quello della tecnologia e del design industriale — il ciclo di lezioni ospitate nei locali Ferrari di New York — nel settore della lirica — Tutti all’Opera!, spettacoli per studenti presso la New York City Opera — e anche, nella fattispecie, quello della moda. Non sono, tuttavia, solo questi “eventi allettanti” a fare la differenza, quanto i numeri. Stando ai dati forniti a La Voce di New York dallo stesso IACE, nell’anno scolastico 2016-2017 le scuole aderenti all’Italian American Committee on Education risultano essere 174, contro le 149 dell’anno scolastico 2015-2016, gli insegnanti 516, contro i 372 dell’anno precedente, i corsi 1.742 rispetto ai 1.357 e infine, il dato più rilevante, gli studenti sono passati da 32.851 a 41.986, con un incremento pari al 27.8%.
La mattinata si è aperta con una full-immersion nel mondo delle cifre Diesel, il marchio fondato nel 1978 da Renzo Rosso, che partì creando il primo paio di jeans a 15 anni, e su quello è riuscito a costruire un impero che oggi opera non soltanto nel fashion, ma anche in ambito eno-oleario, producendo olio e tre diversi tipi di vino, nonché ricettivo, grazie all’Hotel Pelican di Miami Beach. 919 sono i retail store Diesel sparsi nel mondo, di cui 45 negli USA, 3 a New York City e 5 in Canada, che fruttano qualcosa come un miliardo di Euro all’anno e danno impiego a 7.500 persone. Inoltre Diesel, dall’inizio del 2016, è presente anche all’interno di OnlyTheBrave, OTB, la capogruppo che unisce sotto lo stesso tetto marchi moda storici come Maison Margiela, Marni e Viktor&Rolf. OTB ha l’anima di una fondazione no-profit con la missione di lottare contro le disuguaglianze sociali e di contribuire allo sviluppo sostenibile delle aree e delle persone svantaggiate in tutto il mondo. Il 90% dei suoi fondi viene destinato principalmente all’Africa subsahariana, mentre il 10% in Italia, nello specifico al Veneto, dove si trova la sede centrale del gruppo — Breganze — per incidere positivamente sulla comunità locale, tra cui, è stato ricordato, il restauro del Ponte di Rialto a Venezia.
I ragazzi hanno seguito attenti la presentazione e i video mostrati che hanno illustrato da un lato le cifre impressionanti del brand, e dall’altro, l’importanza della filosofia che sta alla base di un marchio di simili proporzioni: il mantenimento di una certo modus pensandi, come quello del fondatore Renzo — “Penso positivamente in un mondo migliore” — vòlto a combattere il pessimismo dilagante con una disposizione d’animo che si traduce nei tanti progetti “positivi” con cui diversifica il marchio; l’idea chiara del proprio consumatore target, il cosiddetto “smart rebel”, ma la capacità, anche, d’intercettare altri segmenti di mercato, rivolgendosi, con la nuova linea Black Gold Identity, a una fascia di clienti diversi, i cosiddetti show-stopper, tra i 30 e i 45 anni; e ancora, la qualità del prodotto — l’unicità di ogni singolo paio di jeans, e dei trattamenti a cui il capo è sottoposto; la voglia di lanciarsi sempre in sfide impegnative, come quella di diventare lo style partner del Milan F.C., oppure sostenere campagne di sensibilizzazione etico-politica come “Make Love Not Walls”, i cui manifesti tappezzano New York da Chelsea al Lower East Side.
Al termine della presentazione e di un Q&A durante il quale gli studenti hanno posto numerose domande allo staff Diesel, dimostrando interesse e perspicacia, è seguito un tour nel cuore dello showroom — là dove nessun cellulare può entrare, ma solo gli addetti ai lavori. Anche qui, tra signature elements, ossia gli elementi distintivi di un brand — come la catena nella borsa di Chanel, oppure, nel caso Diesel, la zip applicata lateralmente alle sneakers — gli studenti hanno seguito incantati il mondo delle meraviglie della moda nel quale era consentito loro di muoversi.
Ennesimo lusso che ha colto la classe di sorpresa, l’incursione di Stefano Rosso, figlio di Renzo, insieme al console generale d’Italia a New York, Francesco Genuardi, che ha introdotto Rosso Junior, non prima però di aver ringraziato lo IACE per il ruolo fondamentale che svolge nella promozione della lingua italiana: il miglior brand che ci sia.
Stefano Rosso ha poi preso la parola confessando quanto fosse emozionato nel trovarsi davanti ai CEO, ai politici e alle menti del futuro. Ha messo in evidenza i punti di forza di Rossi senior: pensare fuori dagli schemi, e soprattutto “credere che si possa fare tutto, anche quando sembra impossibile”.
Un ragazzo gli ha poi chiesto come pensa di comportarsi, ora che l’impero Diesel passerà a tutti gli effetti nelle sue mani. “Studierò. Poi farò quello che gli altri non fanno. Qualcosa di diverso. E cercherò di circondarmi di un grande team”.
A La Voce di New York, Stefano Rosso ha aggiunto che adotterà anche “rispetto e pazienza”: due elementi imprescindibili per fronteggiare una sfida di simili proporzioni. E, ha aggiunto trovandomi assolutamente d’accordo,:“una sana paura per la responsabilità che sento sulle spalle. Senza paura, si è incoscienti”.
“Enjoy what you do. Have fun and passion”. Ha concluso Rosso, prima di chiudere l’incontro e mettersi a disposizione per altre domande da parte degli studenti più curiosi.
E forse davvero questi sono i sani fondamentali che smuovono i mari e i monti dell’economia e orientano l’ago di un’attività imprenditoriale dalla parte del successo. Passione e positività, fiducia e divertimento. Ovvero, il trademark Rosso Diesel.