Foto di un tempo e una vita da favola, l’Italia degli anni ’50, la Roma della dolce vita, l’Inghilterra dei reali, la New York degli artisti. Le immagini fissate per sempre dalla macchina fotografica di Milton Gendel raccontano la vita degli intellettuali e ricchi e quella dei poveri e semplici con l’occhio di chi osserva e nota, di chi, come lui diceva, “was just passing through” passava per caso. E proprio Just Passing Through è il titolo del libro che Cullen Murphy ha dedicato alla vita e alle foto di Milton Gendel e che è stato presentato alla Casa Italiana Zerilli Marimò dallo stesso autore e dalla figlia dell’artista, Anna Gendel Mathias.
Il sottotitolo parla di 7 decadi di vacanze romane e così li deve aver vissuti i suoi anni nella capitale dal suo arrivo con una borsa di studio Fullbright nel ‘49 alla morte nel 2018 a quasi 100 anni. Non si sentiva un espatriato, un emigrato e tantomeno un romano, ma un americano di passaggio, che però non riusciva ad andarsene. Nato a New York da genitori russi immigrati, Gendel ha studiato arte e iniziato subito a frequentare artisti nella New York di fine anni ‘30, anni ’40 da Robert Motherwell ad André Breton, Max Ernst, Anaïs Nin. Dopo la guerra voleva andare in Cina, è finito in Italia con una borsa di studio Fullbright, non è più ripartito.
Ha fatto il corrispondente per ARTnews, lavorato per Adriano Olivetti, si è dedicato alle sue foto, ha raccontato la sua vita nei suoi diari. Le sue amicizie con Mark Rothko, la principessa Margaret, Alexander Calder, Gore Vidal, Martha Gellhorn, Muriel Spark, tutti ospiti in qualcuna delle sue fantastiche abitazioni nel cuore della Roma più antica, l’ultima, famosa, sull’Isola Tiberina. Diari e foto scelte e pubblicate per la prima volta da Cullen Murphy, scrittore e giornalista di The Atlantic e Vanity Fair. Una raccolta che ci narra una delle vite culturalmente più ricche e intraprendenti del secolo scorso.