Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Nuovo Mondo
February 6, 2022
in
Nuovo Mondo
February 6, 2022
0

Renato Berardinucci: vita, coraggio e morte in Abruzzo de “lu miricane” di Filadelfia

Intervista con Marco Patricelli, lo storico che nel libro "Il partigiano americano" ha ricostruito la vicenda di un figlio di emigrati eroe fucilato dai fascio-nazisti

Massimo CutòbyMassimo Cutò
Renato Berardinucci: vita, coraggio e morte in Abruzzo de “lu miricane” di Filadelfia

Renato Berardinucci studente a Filadelfia

Time: 4 mins read

“L’ho conosciuto nel 1939, era appena arrivato dalla Pennsylvania. Convinto, come tutti gli italiani all’estero, del fascismo e dei suoi destini; ma gli erano bastate poche settimane per disilludersi e adesso troviamo il suo nome, Renato Berardinucci, a capo di una lista di fucilati”. L’articolo pubblicato il 20 dicembre del ’44 su Risorgimento liberale è firmato Ennio Flaiano. Uno dei pochi a tratteggiare, come testimone oculare per di più, la vita breve, avventurosa e tragica dello studente nato nel 1921 a Filadelfia da genitori abruzzesi. Un idealista diventato eroe (o antieroe) per scelta e per caso, morto a 23 anni in nome della patria assediata. La sua parabola a lungo dimenticata è riemersa da carte ingiallite, dagli archivi di Ellis Island e dai racconti rintracciati dallo storico Marco Patricelli, docente universitario, cavaliere della Repubblica, insignito del titolo di Bene Merito dal governo polacco e premiato dall’Istituto della memoria nazionale di Varsavia. Patricelli, indagatore di fatti e misfatti della Seconda guerra mondiale sul fronte italiano, è l’autore de Il partigiano americano edito da Ianieri. Un libro che è insieme romanzo, tributo e risarcimento.

Lo storico Marco Patricelli

Chi era Berardinucci?

“Un giovanotto made in Usa, famiglia benestante, studente modello in equilibrio tra emigrazione, orgoglio nazionale e melting pot. Le radici erano lontane ma vive, il fascismo era arrivato in America violando sulle ali luccicanti della squadriglia del trasvolatore Italo Balbo. Gli italiani d’oltreoceano ne erano ammaliati. Eppure incombeva la guerra. Così mamma Antonietta decise di portare quel suo figlio nella terra degli avi: aveva 18 anni e non sarebbe mai più tornato a Filadelfia”.

Perché questa scelta?

“Voleva che il ragazzo unisse la formazione del college alla cultura classica. E arrivavano minacciosi i venti del conflitto mondiale: la doppia cittadinanza gli avrebbero evitato la chiamata alle armi, qui e là”.

La copertina del libro

Come fu il suo impatto con l’Italia?

“Arrivò con la mamma a Pescara, assurta da poco a provincia per merito di Gabriele d’Annunzio. Ma nonostante il titolo si trattava di una realtà arretrata. Per raggiungere la vecchia casa di famiglia nella campagna di Picciano bisognava percorrere una strada polverosa, fra cavalli e somari. Berardinucci si iscrisse al liceo classico dove divenne subito amico dello studente più brillante: Hans Lichtner, ebreo fuggito da Vienna e dalle persecuzioni razziali. Fu lui ad aprirgli gli occhi sulle menzogne della propaganda di regime”.

Quando decise di schierarsi con l’antifascismo militante?

“La svolta è legata alla mattina del 31 agosto 1943. In quel giorno d’estate, l’apocalisse sconvolse Pescara e la sua vita: gli aerei americani Liberator sganciarono 85 tonnellate di bombe. Fu un massacro, replicato due settimane dopo da un altro raid devastante. Per il giovanotto venuto da Filadelfia fu il punto di non ritorno, tra patria di sangue e patria d’adozione”.

Entrò in clandestinità?

“In paese reclutò il fabbro, il manovale, il contadino, il fornaio, il sarto, il maestro di scuola. Una piccola armata improvvisata e senza mezzi. Niente nomi di battaglia per il gruppo, era una Resistenza paesana: per tutti fu la banda de lu miricane”.

Niente a che vedere con i partigiani della Brigata Maiella?

“Tutt’altra cosa. Quella era un’unità regolare che combatteva nei ranghi del corpo d’armata britannico e polacco, capace di scrivere una pagina esaltante nella guerra di liberazione. Patrioti partiti dall’Abruzzo e arrivati fino in Veneto. L’unica formazione decorata con la medaglia d’oro al valor militare, mai sconfitta, ammirata dagli Alleati e temuta dai tedeschi. Eppure il coraggio della banda Berardinucci non fu da meno”.

Merito del capo?

“Berardinucci era irrazionale, temerario, teatrale nelle sue imprese. Gli piaceva travestirsi: con un trucco sottrasse i fucili dall’armeria tedesca di Penne. Flaiano spiega che sulla sua testa pendeva una taglia perché uccise un alto ufficiale tedesco, affrontando da solo un’auto militare nemica”.

L’Abruzzo era l’epicentro degli eventi?

“Il re fuggito dal porto di Ortona, Mussolini prigioniero a Campo Imperatore sul Gran Sasso, la linea Gustav che spaccava a metà la regione. E poi l’arrivo dei liberatori polacchi. La Storia si è fatta lì”.

Guerra finita?

“Non per Berardinucci. Cocciuto ed entusiasta, si mise in testa di risalire la penisola. Lo seguirono in tre. E attraversata da un presentimento lo seguì anche sua madre, che lo scongiurava di desistere. Il destino li aspettava a San Pio delle Camere, paesetto dell’Aquilano. Un uomo tradì Renato per cinquemila lire e cinque chili di sale: i quattro furono immediatamente condannati alla fucilazione e messi al muro la mattina dell’11 giugno 1944 ad Arischia. Mentre la madre di Berardinucci, implorante, impazzita per il dolore, veniva orrendamente pestata dai soldati tedeschi”.

Un epilogo annunciato?

Vermondo Di Federico nel 1943

“La medaglia d’oro al valore recita: <Con un gesto di sublime follia si scagliava armato soltanto della volontà e della fede contro il plotone d’esecuzione, dando a se stesso la morte degli eroi, ai compagni la salvezza e la libertà>. Un gesto estremo, eroico e teatrale com’era nel suo stile. Berardinucci aveva 23 anni e dieci giorni. Due compagni fuggirono. Il terzo morì con lui: Vermondo Di Federico, il bracciante ragazzino trucidato con addosso la divisa del regio esercito, l’unico abito che possedeva”.

Lei ha ricostruito una coda drammatica di quell’evento.

“Nella primavera del ’57 il padre di Renato, Vincenzo Berardinucci, sbarcò in Italia per ricevere l’onorificenza e la pergamena dal presidente Gronchi. Poi si fece portare su una Fiat 1100 nera a San Pio delle Camere, accompagnato dal cognato Antonio De Massis e dall’autista: voleva uccidere la spia fascista che aveva tradito suo figlio. Tutti in paese ne conoscevano il nome, ma l’impiegato comunale falsificò le carte per impedire che scorresse altro sangue. Quell’uomo è morto, gli dissero. E tutto finì senza vendetta”.

Perché si è occupato di Berardinucci?

“Perché la sua vicenda non è finita sui libri. Di lui è rimasta solo un’unica fotografia. Non esistono documenti in Italia né all’estero, o perlomeno non sono mai emersi. I testimoni dei fatti non ci sono più. Un fantasma. Un ragazzo partito dalla Pennsylvania, un partigiano americano venuto a morire in Italia per l’Italia. Ho sentito doveroso occuparmene”.

Lucio Patricelli e la sua Fiat 110: era l’uomo che guidava la macchina dell’impossibile vendetta. Ed era anche il padre dello storico Marco Patricelli

C’è ancora una storia nella storia, professore: la sua.

“Renato Berardinucci si nascondeva in casa della mia prozia Nicoletta. E l’uomo che guidava la Fiat 110 si chiamava Lucio Patricelli. Era mio padre”.

Share on FacebookShare on Twitter
Massimo Cutò

Massimo Cutò

Giornalista, classe 1957, ha svolto tutta la sua carriera tra Resto del Carlino e Quotidiano Nazionale. È nato a Pescara ma vive e lavora a Bologna da molti anni. Ogni volta che arriva in piazza Maggiore non si rassegna a una domanda senza risposta: perché qui non c'è il mare?

DELLO STESSO AUTORE

25 anni fa “il Gladiatore”: parla Luca Ward, il Massimo Decimo Meridio italiano

25 anni fa “il Gladiatore”: parla Luca Ward, il Massimo Decimo Meridio italiano

byMassimo Cutò
Sinner parla a Roma verso gli Internazionali: “C’è voluto tempo. Ora sono libero”

Sinner parla a Roma verso gli Internazionali: “C’è voluto tempo. Ora sono libero”

byMassimo Cutò

A PROPOSITO DI...

Tags: Il partigiano americanopartigianiRenato BerardinucciSeconda Guerra Mondiale
Previous Post

Fin che la barca Schwa: ultime notizie dal fronte linguistico e culturale italiano

Next Post

Enzo Barracco, il fotografo che svela respiro, rumore e umore della natura

DELLO STESSO AUTORE

Kimi Antonelli, pilota prodigio e una Sprint Race da pazzi

Kimi Antonelli, pilota prodigio e una Sprint Race da pazzi

byMassimo Cutò
Sinner, arriva la rinascita: pronto al ritorno a Roma

Sinner, arriva la rinascita: pronto al ritorno a Roma

byMassimo Cutò

Latest News

I militari si schierano sulla Piazza Rossa per la parata

I militari si schierano sulla Piazza Rossa per la parata

byAskanews-LaVocediNewYork
Centomila persone a San Pietro attendono il nuovo Papa

“Sorpreso ma felice” per Leone XIV; fuori i transgender dall’esercito

byMaria Galeotti

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Enzo Barracco, il fotografo che svela respiro, rumore e umore della natura

Enzo Barracco, il fotografo che svela respiro, rumore e umore della natura

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?