“Passami quel cioccolato, nero, bianco, nocciolato…”. Così cantavano le frizzanti voci swing del gruppo Ladyvette, il trio vocale italiano che la sera del 16 ottobre alla Casa Italiana Zerilli Marimò della New York University ha aperto l’evento dedicato alla presentazione di Nutella World, il nuovo libro di Gigi Padovani.
In concomitanza al cinquantesimo anniversario di Nutella, Gigi Padovani, giornalista, scrittore e critico gastronomico per La Stampa, autore del blog Dolce la vita, nonché appassionato di Nutella, ripercorre nel suo libro la storia e l’evoluzione di questa crema di nocciole così cara agli italiani e divenuta ormai famosa in tutto il mondo. Ne racconta l’ascesa, quella del marchio Ferrero e il percorso che l’ha portata, gradualmente ma inesorabilmente, a diventare un cult, fino alla sua celebrazione nella cultura pop, nel cinema e nella letteratura, senza dimenticare i momenti chiave legati all’avanguardia aziendale della famiglia Ferrero, all’innovazione, al complesso passaggio verso l’internazionalizzazione e alla fidelizzazione con il consumatore. Tutti strumenti che hanno reso la Nutella una leggenda, un esempio di qualità ed eccellenza che durano nel tempo.
Insieme alle Ladyvette, alla presentazione di Nutella World, oltre all'autore, sono intervenuti il Direttore della Casa Italiana Stefano Albertini, l'amico e collega di Padovani Gianni Riotta, e l'ambasciatore del marchio Eataly nel mondo Dino Borri. La Nutella, una crema di gianduia dal sapore di cacao e nocciole, inizia la sua storia nel 1951 in una pasticceria di Alba, piccolo paese in provincia di Cuneo. Il signor Pietro Ferrero, fu il primo a proporre un’alternativa al pezzo di cioccolata che comunemente si trovava in commercio; creò una crema spalmabile che inizialmente venne chiamata Pasta Giuandujot, per poi diventare la SuperCrema, fino a che, nel 1964, il figlio Michele, ne rinnovò la composizione e diede nuova veste alla SuperCrema, lanciandola sul mercato europeo con il nome di Nutella. Fu un clamoroso successo. La Ferrero inventò una nuova categoria merceologica e con quel prodotto conquistò prima il Belpaese e poi il mondo; oggi, con 20 stabilimenti, 30.000 collaboratori, 73 società operative e oltre 8 miliardi di fatturato, è di fatto un impero, il quarto gruppo dolciario al mondo.

Da sinistra: G. Padovani, S. Albertini, G. Riotta, D. Borri.
Tutti concordi, gli intervenuti, nel definirla un successo commerciale senza precedenti, un simbolo di cui gli italiani dovrebbero essere orgogliosi, e un modello a cui guardare, soprattutto nei momenti di difficoltà economico-sociale che attanagliano l’Italia in questi ultimi anni. Le vendite di Nutella sono in costante crescita e la filiera è oggetto di studio come esempio di globalizzazione virtuosa. Oltre all’uso di materie prime scelte e a un’organizzazione sensibile ai temi della qualità e del rispetto dell’ambiente, ci sono valori etici radicati nell’azienda Ferrero, che mantiene una solida visione da Old Economy, senza rifiutare le possibilità di sviluppo offerte dai social media e dalle più moderne tecniche di marketing.
“Gli italiani possono e sanno essere un paese legato alla tradizione, ma pronti all’innovazione – ha detto Padovani – come hanno dimostrato la famiglia Ferrero e molte altre aziende italiane. Attraverso il percorso della Ferrero e del suo prodotto di punta, la Nutella, nel libro racconto che la capacità di comunicazione e di adattamento ai tempi che cambiano, sono la chiave vincente per un’azienda che vuole imporsi nel mercato”.
Per Padovani, Michele Ferrero è stato un genio: “Prendiamo come esempio gli Ovetti Kinder: l’idea di regalare ai bambini tutti i giorni la Pasqua con una sorpresina, all’interno di un piccolo uovo di cioccolato, è stata semplice, ma oltremodo efficace. E il Ferrero Rocher? Un cioccolatino di alta pasticceria, trasformato in un prodotto industriale di qualità. Sono tutti esempi di successi commerciali incredibili, di cui gli italiani dovrebbero essere fieri. Esempi di un made in Italy del food che ci ha resi grandi agli occhi del mondo”.
In Nutella World, Padovani racconta la storia di un'eccellenza, con l’intenzione di spronare il lettore ad una visione più ottimista e positiva dell’Italia che sta attraversando un momento di cambiamento e di difficoltà economica. “Ferrero – ha detto – è la dimostrazione che, da una situazione di estrema difficoltà, può nascere un prodotto come Nutella che ancora oggi, dopo 50 anni, sa regalare un istante di dolcezza unico al mondo”.
L’incontro non poteva che concludersi con un Nutella Party, un piccolo buffet a base di pane e Nutella, che ha divertito e fatto tornare un po' bambini i numerosi ospiti presenti, per nulla spaventati di imbrattarsi con la crema di nocciole più famosa del mondo. Perché in fondo “Che mondo sarebbe senza Nutella?”.