L’ex capo del Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza, Edoardo Perna, è l’autore del libro Un comandante del NOCS – La liberazione del generale Dozier, con prefazione di Ansoino Andreassi e pubblicato nel 2014 dall'editore Memori.
Il libro di memorie, in prima persona, racconta, attraverso minuziosi ed inediti dettagli, la liberazione del generale statunitense James Lee Dozier, ex comandante NATO dell’Europa meridionale, sequestrato a Verona dalle Brigate Rosse il 17 dicembre 1981; tale impresa finita male per i terroristi segnò l’inesorabile declino delle BR e portò lustro non solo alla Polizia italiana, ma anche all’intero Paese. Tutta l’opinione pubblica internazionale, in particolare quella americana, seguì allora con trepidazione l’andamento di una delle più importanti operazioni contro il terrorismo rosso che riscattò il morale delle forze dell'ordine e dell'intera democrazia italiana.
Il libro di Perna non si concentra però solo sulla descrizione dell’azione del NOCS, ma vuole chiarire, in maniera definitiva ed esaustiva, che l’esito favorevole di tutta l’operazione è da attribuire soprattutto ai valorosi uomini della polizia sotto il suo comando, come narrato anche nella prefazione di Andreassi, ex collega di Perna, il quale scrive: “…la liberazione di Dozier fu opera esclusivamente di uomini della Polizia di Stato, sia nella fase investigativa sia in quella risolutiva dell’irruzione nel covo, come Perna racconta. E di nessun altro”.
Il libro è arricchito da esperienze della vita professionale dell’autore: dai primi momenti in Accademia, nei quali Perna tempra il suo spirito e la sua cultura attraverso numerose e dure prove da superare, all’esperienza tra il 1970 ed il 1971 presso Reggio Calabria, nella quale assistette all’imponente rivolta della città. Il periodo che stava attraversando l’Italia era molto complicato per via dei numerosi attentati e rapimenti compiuti da organizzazioni terroristiche come le BR e i NAR, diametralmente divise per ideali e colori politici ma accomunate dalla volontà ferrea di attaccare ed indebolire lo Stato, spesso anche con azioni che comportavano l’uccisione di persone del tutto innocenti; questo spazio temporale, poi passato alla storia con la denominazione “Anni di piombo”, vide numerose uccisioni ed atti terroristici come le stragi di piazza Fontana e piazza della Loggia, il rapimento e assassinio di Aldo Moro ed i rapimenti dell’ingegnere Taliercio e dell’assessore Cirillo. Perna racconta anche delle varie divisioni, per motivi strategici e d’azione, all’interno delle stesse BR che portarono, insieme ad altri fattori, le velleità di questa organizzazione sulla via del crepuscolo.

Edoardo Perna
L’autore descrive anche diverse sue missioni all’estero di scorta a Enrico Berlinguer, in America centrale, e a Francesco Cossiga, specialmente in Africa ed Israele, nelle quali arricchisce il racconto delle pratiche diplomatiche con episodi curiosi riguardo i comportamenti della polizia locale. Tratta, inoltre, il tema centrale del libro dando spazio anche alle testimonianze degli uomini che, insieme a lui, han reso possibile l’arduo compito, i quali pur avendo dimostrato freddezza ed enorme coraggio nell’affrontare l’imminente liberazione di Dozier, ammettono che qualche piccola scossa emotiva li pervase per la pressione, anche a livello nazionale ed internazionale, che in quel momento sentivano attorno all'operazione.
Il libro, di facile lettura, scorrevole nonostante lo specifico lessico presente, è convincente nel far piena luce su un episodio di notevole importanza nella storia del nostro Paese, che grazie al lavoro dei corpi speciali antiterrorismo della polizia, fece riguadagnare all'Italia la stima dall’intera opinione pubblica mondiale. Un episodio positivo della storia d'Italia che dovrebbe essere studiato e quindi venir conosciuto meglio anche nelle nostre scuole e nelle nostre università.