A Pompei, durante la campagna di scavo in corso presso una grande casa (Domus) situata nella Regio IX sono stati rinvenuti una serie di affreschi con soggetti di nature morte databili al secondo stile pompeiano. Nel contesto dell’arte dell’antica Roma, questa tecnica pittorica è definita anche “stile architettonico” perchè “imita” le strutture architettoniche riccamente decorate e si colloca nel periodo che va dall’80 a.C. alla fine del I secolo a.C. circa. I dipinti sono stati scoperti nell’oecus, ovvero all’interno di un salone adibito ai ricevimenti caratterizzato da un colonnato con affreschi di grande pregio che raffigurano i cibi probabilmente utilizzati per allestire gli opulenti banchetti dell’epoca. Nel registro superiore della parete, dietro ad un colonnato in trompe-l’oeil è raffigurata la cacciagione, quindi polli, anatre, pernici, un cinghiale e alcune ceste colme di pesci, calamari, molluschi e conchiglie, dipinti su fondo rosso.
Dal 23 dicembre al primo gennaio, in occasione delle festività natalizie, chi vorrà visitare le nuove scoperte potrà avere accesso, in via del tutto eccezionale, a tutti i siti di Pompei grazie alla riapertura temporanea di assi viari e vicoli della città antica. I visitatori potranno quindi ammirare la zona dell’Insula Meridionalis percorrendo una passerella provvisoria che consente di affacciarsi sulle aree di scavo del cantiere. Ogni lunedì si potrà visitare la casa del Porcellino e la casa del Centauro. Per l’occasione, riapre anche il Thermopolium Regio V, l’antica tavola calda dell’epoca riccamente affrescata e la sezione femminile delle terme del Foro.