A Venezia, durante i lavori di restauro dei “masegni”, la particolare pavimentazione costituita da blocchi di pietra che caratterizza Piazza San Marco, sono inaspettatamente affiorati i resti di un basamento di una torre tardomedievale, antecedente la costruzione del Palazzo Ducale che domina una delle Piazze più celebri del mondo.
Gli archeologi della Soprintendenza di Venezia hanno potuto constatare che si tratta di una struttura a base quadrangolare in mattoni che misura quattro metri per 25 per lato, situata in corrispondenza del centro della facciata del Palazzo dei Dogi. Le fondamenta dell’antica torre si estendono per circa 170 centimetri di profondità, prima di affiorare sull’antica struttura di palafitta in legno che sostiene l’intera Venezia. Secondo l’ipotesi degli esperti, si tratterebbe della base di una torre duecentesca la cui struttura era parte dell’antico ‘Castrum’ un complesso fortificato documentato nelle fonti archivistiche riviste e analizzate per l’occasione dagli archeologi. Ciò aggiunge una certa rilevanza storica al ritrovamento, arricchendo ulteriormente il contesto storico della città di nuovi dettagli.
Come spiegano gli esperti, la presenza di una torre in questo punto non costituisce una novità se si considera il ruolo strategico e difensivo che Venezia aveva nel medioevo in quanto Repubblica marinara e città-stato chiave per gli scambi commerciali e culturali. In questo contesto le torri erano infatti elementi architettonici fondamentali nelle fortificazioni delle città, utilizzate per scopi difensivi, come punti di osservazione e comunicazione. Questo ritrovamento arricchisce la storia della piazza e offre anche nuove opportunità per comprendere meglio il passato di Venezia, sia per gli studiosi che per i visitatori.