Hanno sfidato il maltempo i duemila fra ballerini e ballerine che ieri si sono presentati, vestiti rigorosamente di bianco, in piazza Duomo a Milano, per partecipare all’evento clou di “OnDance”.
La lezione di un’ora guidata da Roberto Bolle, ideatore della grande festa e étoile della Teatro alla Scala dal 2004 e dalla collega Nicoletta Manni era aperta a tutte le scuole di danza italiane.
“Che emozione vedervi qui, so che molti di voi hanno fatto un lungo viaggio per arrivare in questo luogo”, ha commentato Bolle, rivolgendosi agli allievi, “questo è un momento di celebrazione della nostra passione, la danza ogni giorno ci fa sentire bene, è una grande maestra di disciplina, impegno, educazione, ci insegna valori che saranno importanti per tutta la vita”.
La manifestazione organizzata per il settimo anno dalla Fondazione Roberto Bolle e Artedanza Srl, in collaborazione con AssoDanza, si chiude dopo 5 giorni di incontri, workshop e openclass.

“Inclusione” era la parola d’ordine della nuova edizione dedicata al tema del viaggio che prevedeva un fitto calendario di appuntamenti tutti totalmente gratuiti, senza preclusione di età, condizione fisica, provenienza culturale.
Rendere ogni tipo di ballo accessibile è lo scopo dell’étoile, che attraverso la televisione ha già ampliato il suo pubblico con l’intenzione di spingerlo verso questa disciplina, non importa se da professionista o da amateur.
“La danza è un’arte inclusiva per eccellenza perché il suo è un codice universale. É comunicazione, scambio, scoperta continua”, aveva dichiarato Bolle all’inaugurazione, “danzare è molto più di un’esibizione, è un vero e proprio viaggio fisico e spirituale. Mette in relazione culture diverse, fa dialogare artisti, di paesi molto lontani e differenti con estrema facilità e naturalezza”.