Daniele Basso è un artista progettuale. Non per questo la sua arte è meno autentica. Ogni opera è il risultato di un processo di crescita e approdo ai significati che la vita gli mette davanti e che Basso, puntualmente, interpreta, approfondisce, analizza, al fine di trovarne il senso e porgerlo, in primis a se stesso e, poi, a tutto il resto del mondo.
Main Artist per il Teatro del Silenzio 2019 di Andrea Bocelli, inserito tra altri artisti di Artinsolite – la rassegna di eventi curata dall’architetto Carlo Alberto Arzelà (dal 5 luglio al 15 settembre 2019), organizzata ogni anno nella eccezionale cornice di Lajatico (PI) – propone la mostra “In Volo”, con la regia dell’architetto Alberto Bartalini e la curatela del critico d’arte Matteo Graniti.
“In Volo” ripercorre le fasi dell’evoluzione del sé vissute e rielaborate dallo stesso Basso durante le esperienze della sua vita e che, da artista quale è, non può fare a meno di proiettare e sintetizzare nelle sue opere in acciaio, ricche di “facciate” saldate accuratamente l’un l’altra – i punti di vista e le interpretazioni degli eventi che accadono e che cambiano in relazione alle persone, il contingente e le diverse sensibilità – pazientemente lucidate quasi come in un rito necessario a ripercorrere i tempi di una meditazione concomitante alla realizzazione dell’opera, che di quelle riflessioni, intime e interiori e, di quel tempo, ha bisogno.
La mostra inizia con alcune opere collocate presso il Palazzo Comunale di Lajatico (I tappa), nel quale sono esposti lavori legati al percorso artistico di Basso, ovvero relativi alla coscienza ordinaria, come Maschere, Bimbo e Re Leone ma anche Les Plis de la Vie e Achill (entrambe presentate alla Biennale di Venezia, rispettivamente nel 2013 e 2015). Infine Maternità, – in acciaio lucidato a specchio a mano – che ritrae, nella sua essenzialità realizzata dalla forma-simbolo di un reperto archeologico, quindi eterno, una maternità assoluta, ovvero la Madre di tutti e di tutto il creato, la Terra.


Le opere lasciano l’osservatore ammirato delle tante sfaccettature e riflessi che, osservandole, assumono. Soprattutto, ognuna è intrisa degli approdi ai quali Basso è giunto dopo innumerevoli viaggi e naufragi e, che, figlio di un percorso da progettista designer e comunicatore (oltreché dottore in Economia & Commercio), probabilmente necessita di condividere o, forse, mettere a disposizione del prossimo, nel rispetto di un linguaggio simbolico molto ben acquisito.
Proseguendo per la piazza principale di Lajatico (II tappa), invece, spiccano Ikaros e Boogeyman, testimoni delle riflessioni che appartengono a una coscienza consapevole e matura, nelle quali si avverte lo scontro tra le paure più profonde e il desiderio di superarle: l’uomo assecondando il sé più autentico e nel quale si identifica, le riconosce – prima intuendole e poi identificandole come “spie” – per superarle e salvarsi da una vita passiva e incompiuta.
Infine, la mostra si conclude con la scultura esposta sul palco del concerto-spettacolo di Andrea Bocelli “Ali di libertà” che si è tenuto il 25 luglio (e si è ripetuto il 27), con la regia di Luca Tommasini e la direzione artistica di Alberto Bartalini (III tappa): un uomo dalle ali grandi – la scultura in acciaio è alta circa 15 metri – Gabriel, irradia di energia e potenza l’intero teatro a cielo aperto e, con tutta la sua maestosità, sovrasta la suggestiva e silenziosa vallata. È l’uomo che, avendo superato le proprie paure, vive appieno il suo presente e il suo futuro; prende il volo, dunque, verso le sue ambizioni e il perseguimento dei propri sogni (coscienza pura). Perché è “il superamento delle paure che la vita in quel preciso momento gli mette di fronte, a determinare il suo cambiamento” – ovvero, a renderlo un uomo nuovo – come lo stesso Basso afferma.

Un uomo vivo, dunque – in una esistenza attiva e consapevole – che rappresenta l’augurio dell’artista a tutta l’Umanità.
Conclude Basso: “Abbiamo bisogno dell’Arte. Essa è l’opportunità di comprendere la vita”. E io non posso che condividere lo stesso pensiero, aggiungendo che anche l’Arte può contribuire a salvarci dalla inutilità del vivere una presenza passiva nel mondo.
Oltre agli appuntamenti di Lajatico, ricordo che Daniele Basso sarà in mostra allo storico Fortino di Forte del Marmi (LU) dal 9 agosto all’8 settembre 2019, con un’antologica curata da Allegra Santini e la regia firmata ancora una volta dall’architetto Alberto Bartalini.
Biografia
Daniele Basso è un artista italiano noto per i lavori in metallo lucidato a specchio. Opere che indagano il senso e il significato delle cose. Ha partecipato a tre edizioni della Biennale d’Arte di Venezia, con mostre e opere in diverse parti del mondo, tra cui Carrousel du Louvre (Parigi), Università del Seraphicum (Città del Vaticano), Galleria Nazionale Arte Moderna di Roma (GNAM), Expo 2015 (Milano), World of Coca Cola (Atlanta), Museo Officine della Scrittura (Torino), Museo del Parco (Portofino), nelle collezioni della Meneghetti Foundation e Boga Foundation (Lugano), e in gallerie a New York, Dubai, San Pietroburgo, Monte-Carlo, Forte dei Marmi, Lugano, Milano, Torino e Bologna.
Nel 2015 le opere “Coke Its Me” (The Coca-Cola Company) e Gigant (SWC Alta Badia – Unesco Park Dolomites). Nel 2016 il monumento “Aquamantio” (MOSCA1916), nella piazza della Biblioteca a Biella. Nel 2017 la collaborazione con il curatore Ermanno Tedeschi, i premi Casa Sanremo Award (67° Festival di Sanremo), l’opera “Il Cavallino” per il 70° anniversario di Ferrari, la collaborazione con Star Team Monaco e S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco, i trofei per Inter Football Club e la collaborazione con il campione di sci azzurro Max Blardone al progetto di beneficienza “In pista per Amatrice”. Nel 2018 le collaborazioni col curatore Matteo Graniti, con Galleria Ferrero d’Ivrea e Hysteria Art Gallery Milano; le mostre “La Vespa nella Storia” al M.A.C.I.S.T. Biella, “Unforgettable Childwood” a Matera, al Museo Nazionale di Ravenna e alla Tel Aviv Artist House, la personale in Azimut Capital Management a Roma e l’opera “In Fila Per Uno” nella mostra “Ricordi Futuri 4.0” al Memoriale della Shoah di Milano a cura di Ermanno Tedeschi. Nel 2019, main artist sul palco del Teatro del Silenzio nello spettacolo “Ali di Libertà” di Andrea Bocelli, direzione artistica Alberto Bartalini e regia Luca Tommassini. Infine, ha collaborato in modo continuativo con diversi studi di architettura nazionali ed internazionali su concorsi, progettazioni di grandi opere e settore privato, tra cui i progetti per installazioni d’arte alla Stazione FS Bologna, a Expo Dubai 2020, la riqualificazione del Parco Centrale della città di Prato, il Concorso per il Memoriale della Shoa a Bologna, la riqualificazione del Borgo di Biella Piazzo e la candidatura per il progetto Gran Paris Express.
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