L’idea di una città sostenibile, attenta alle esigenze ambientali; un progetto di riforestazione metropolitana pronto a raccogliere la sfida del cambiamento climatico, vera emergenza del nostro tempo. È questa la concezione che sorregge il famoso “Bosco Verticale” dell’architetto e presidente della Triennale di Milano Stefano Boeri, un modello residenziale che contribuisce, nelle intenzioni del suo ideatore, alla “rigenerazione dell’ambiente e alla biodiversità urbana senza espandere la città sul territorio”. Il primo esempio di Bosco Verticale è nel centro di Milano, composto da due torri residenziali di 110 e 76 m di altezza, un polmone verde i cui bronchi sono gli 800 alberi, i 4.500 arbusti e le 15.000 piante disseminati lungo la sua altezza, e orientati in base alla posizione delle facciate verso il sole. Un edificio che, producendo ossigeno grazie ai suoi inserti vegetali, assorbe particelle di CO2 e polveri sottili, studiato per aiutare a creare uno speciale microclima.
Proprio su questo modello residenziale e sulle sue diverse applicazioni e riproduzioni nel mondo, al Consolato Generale d’Italia a New York è stata inaugurata una mostra, dal titolo Vertical Forests and Biodiverse Metropoles, in occasione dell’Italian Design Day. Ospite d’onore alla presentazione, proprio l’architetto Stefano Boeri, reduce da un’importante serata al New Lab di New York, per il ciclo “Smart Cities New York Town Hall”, insieme a Paola Antonelli, Senior Curator presso il Department of Architecture & Design e founding Director of Research & Development al MoMA, nonché curatrice della XXII Triennale di Milano. Boeri, dopo l’inaugurazione dell’esibizione, è anche intervenuto alla conferenza tenutasi all’Istituto Italiano di Cultura, a pochi passi dal Consolato, dove ha raccontato la Milano contemporanea del design e dell’architettura insieme a Peter Eisenman, illustre architetto e teorico americano, fondatore dello studio Eisenman Architects con sede a New York.
“Non sei solo un architetto fantastico, e un illustre intellettuale italiano”, ha detto il Console Generale Francesco Genuardi dando il benvenuto a Boeri, ma, ha aggiunto, “sei anche il creatore del Bosco Verticale”, che ha definito “di gran lunga il miglior contributo dell’architettura al futuro e allo sviluppo di nuove idee” per le città di oggi e domani all’insegna della sostenibilità. La mostra in Consolato, peraltro, offre la possibilità al visitatore di calarsi, grazie alla tecnologia 3D, nella realtà del Bosco Verticale mediante una vera e propria immersione virtuale, realtà che, come mostrano i vari pannelli esposti, non è confinata a Milano, ma è diffusa in altri luoghi del mondo. Il Console ha poi dato il benvenuto a un altro illustre ospite della serata, Mitchell J. Silver, Commissario presso il New York City Department of Parks & Recreation. Una presenza importante e rappresentativa della vicinanza tra Milano e New York in tema di sostenibilità, visto l’impegno della Grande Mela a piantare 1 milione di nuovi alberi nei cinque borough entro un decennio. New York vanta infatti 30mila acri (circa 12mila ettari) di parchi cittadini, e tra le priorità di mandato del Commissario c’è stato anche l’impegno a rendere più equo il sistema di parchi newyorkese, garantendo il rinnovamento di 67 spazi verdi pubblici grazie alla Community Parks Initiative (CPI): un progetto da 318 milioni di dollari.
“Le città producono circa il 70% dell’anidride carbonica presente nell’atmosfera”, ha spiegato Boeri, “perciò sono, insieme, le cause e le vittime dell’inquinamento”. Da qui, l’iniziativa ben rappresentata dal Bosco Verticale – solo una delle tante, ha spiegato, per contrastare la deforestazione e tutto ciò che essa si porta dietro –, per fare in modo che le città diventino protagoniste dell’impegno necessario a contrastare il cambiamento climatico.
“Essere qui a New York è una grande gioia, ed è un modo per incontrare amici, architetti, in particolare Peter Eisenman, grande maestro dell’architettura internazionale”, ha spiegato Boeri ai nostri microfoni. “Il fatto di poter ragionare con lui su Milano e sul futuro delle nostre città è un grande onore per me”. E quando gli abbiamo chiesto che cosa hanno in comune New York e Milano in tema di sostenibilità, e se la prima può costituire un esempio per la seconda, ci ha risposto: “New York sta facendo cose importanti, che anche Milano sta cercando di fare: in particolare, questo progetto di piantare un milione di alberi nei prossimi sette anni è cruciale. Noi – la Triennale insieme al Politecnico e al Comune – stiamo lavorando a un progetto simile, che consentirà di piantare 3 milioni di alberi entro il 2030 a Milano”. Quindi, ha sottolineato, “c’è una comunanza di intenti, interessi e pratiche”. Quanto a Roma, spesso contrapposta in negativo a Milano quando si parla di vivibilità, Boeri ha osservato: “È una città straordinaria, una città che ha dentro il mondo, la natura, l’agricoltura, secoli di storia… Credo abbia bisogno di una buona capacità di governo, e sono sicuro che rinascerà presto, perché è davvero una delle città più straordinarie del pianeta, e dà risorse infinite”. Boeri, insomma, si è detto ottimista sul futuro della Capitale: “Penso che Roma abbia avuto un momento difficile, è comprensibile che si faccia fatica a riprendere le redini di una città così complessa e così immensa, ma sono positivo e fiducioso”.