Una mostra personale di Stefano Losi si è appena conclusa alla Dacia Gallery nel Lower East Side di New York. L’esposizione, la sua terza personale in galleria, è chiamata “SITIS PERPETVA”, la sete perpetua che spinge Losi ad una continua ricerca artistica, come risposta all’ inquietudine esistenziale inerente alla condizione umana. L’autore dice infatti in apertura, come mossa programmatica, “Sono generato dall’inquietudine. Il movimento ininterrotto dei mari di Metimna”.
Losi, a fianco di una carriera che lo ha portato a ricoprire posizioni manageriali in diverse istituzioni internazionali, ed ora all’Organizzazione delle Nazioni Unite a New York, dove è ufficiale a livello senior ed anche Presidente del Circolo Culturale Letterario, ha sempre coltivato un importante progetto di arti multimediali e poesia. Una delle linee di continuità che appaiono immediatamente evidenti dal suo lavoro creativo, iniziato a Milano nel 1991, e sviluppato a Londra, e poi a New York negli ultimi 15 anni, e’ l’unione di aspetti visivi ad una poesia di ispirazione classica, riguardo a cui Antonio Maria Costa, sotto segretario generale delle Nazioni Unite, ha scritto: “È questo un connubio splendido. C’è nelle parole di queste poesie la stessa speranza che nutro quando osservo il mondo”.



Come testimonia la mostra, studi su lino della figura umana in continua tensione, rappresentata in olii e minerali ossidati, si uniscono infatti a sculture in bronzo, acciaio, cristallo e luci LED, torsi e volti dalla chiara ispirazione greca e romana. Ad ogni lavoro è dedicata un’elegia, che è parte integrante del processo creativo, le cui parole interagiscono con la figura e la materia in un segno grafico influenzato da epigrafi latine, con una continua ricerca su lettering e design che appare immediatamente estremamente attuale e rilevante.
Le poesie dei lavori della mostra, così come alcune immagini e fotografie delle opere, fanno parte del suo ultimo volume, anch’ esso intitolato “SITIS PERPETVA”, disponibile su Amazon ed i maggiori distributori. Il volume riunisce infatti 51 componimenti molto personali e coinvolgenti, ciascuno dei quali è tradotto in tre lingue, Italiano, Inglese e Latino.La cultura classica emerge chiaramente nel lavoro di Stefano, sia negli aspetti poetici che pittorici e scultorei, pur con una chiara sensibilità contemporanea. Lo scrittore Marco Mathieu ha correttamente caratterizzato il lavoro di Losi come “Senza tempo. Al contrario, dentro il tempo. Ed oltre. Importante. Diretto. Emozionante, soprattutto”.
Collezioni delle opere di Losi, che continua a lavorare nel suo studio di Chelsea, così come immagini delle numerose mostre personali tenute negli anni di attività, si possono vedere sul sito del suo progetto artistico, Violent Dances Fade.