Sei fotografie dell’artista inglese Tacita Dean, scattate nel 2009 nello studio di Giorgio Morandi, sono esposte al Center for Italian Modern Art all’interno della mostra dedicata al pittore bolognese. Le immagini mostrano i misteriosi segni lasciati da Morandi sul proprio tavolo da lavoro, che tracciano le infinite variazioni di posizione degli oggetti delle nature morte del pittore. Le fotografie fanno parte di una serie di opere che include un duo di lavori video realizzati nello studio di Morandi.
Tacita Dean ha a lungo esplorato la propria fascinazione per il tema dell’artista a lavoro nello studio. Molti maestri moderni sono divenuti il centro del suo lavoro, che riflette sul trascorrere del tempo nella vita di un artista, documentandone lo spazio creativo quieto ed invisibile: Claes Oldenburg, Cy Twombly, Mario Merz, Julie Mehretu, David Hockney, Merce Cunningham. Dean è interessata in quelli che lei definisce “indicatori”: note scritte, oggetti lasciati su uno scaffale, le tracce ed i detriti della vita di ogni giorno. Nata a Canterbury, in Inghilterra, l’artista vive e lavora fra Berlino e Los Angeles, dove di recente ha completato una residenza d’artista presso il Getty Research Institute (2014-15). In California l’artista ha “scoperto” le nuvole, tema ricorrente di …my English breath in foreign clouds , sua nuova mostra presso la Marian Goodman Gallery visitabile fino al 23 di aprile.

Le nuvole di Los Angeles hanno colpito Dean poiché secondo lei non relazionate alla pioggia, come invece accade Inghilterra, bensì ad una “impercettibile attività dei venti ben al di sopra della superficie terrestre”. Questo fenomeno naturale ha inspirato una serie di disegni in gesso spray, carboncino bianco e guazzo realizzati su lavagne di epoca vittoriana dal titolo A Concordance of Fifty American Clouds, oltre a delle litografie realizzate in collaborazione con Gemini G.E.L.. Il titolo di ciascun disegno è tratto dal ricco linguaggio descrittivo di William Shakespeare inerente le nuvole ed il nome stesso dell’intera serie è tratto dal Riccardo II.
La mostra include Portraits (2016), un lavoro video che ritrae David Hockney mentre fuma una sigaretta nel proprio studio, oltre a video recenti, Buon Fresco (2014) and Event for a Stage (2015), realizzato in occasione dell’ottocentesimo pellegrinaggio di San Francesco di Assisi a Santiago de Compostela. Sin da giovane età Dean ha nutrito un forte interesse per San Francesco in quanto primo santo ad incarnare una dimensione realmente umana. L’artista vede una importante coincidenza fra la vita del santo e l’introduzione da parte di Giotto di forme naturalistiche nella prima pittura rinascimentale ed ha così concentrato il proprio lavoro video sugli affreschi della Basilica Superiore di San Francesco di Assisi. Cercando di ricreare la prospettiva di Giotto, Dean ha sviluppato le riprese da un punto di vista ravvicinato attraverso una macro-lente. L’opera riesce così a catturare i minuti ed estremamente moderni dettagli dell’artista, svelando un mondo solitamente non visibile per chi osserva gli affreschi da terra, come se questi fossero un semplice dispiegarsi di una narrazione.

Il 3 marzo scorso, in occasione di una nuova pubblicazione connessa a Buon Fresco, Tacita Dean e Massimiliano Gioni, direttore artistico del New Museum, hanno presentato una conversazione presso il Center for Italian Modern Art. Gioni, al contempo in qualità di direttore della Fondazione Nicola Trussardi di Milano, commissionò nel 2009 a Dean un progetto su Giorgio Morandi. L’evento tenutosi al CIMA ha rappresentato una occasione eccezionale per discutere le origini dell’opera ed il proprio sviluppo in relazione alle opere del pittore bolognese. Il video della conversazione sarà a breve disponibile sul sito online del CIMA.
Nel corso della serata, il pubblico ha inoltre assistito alla proiezione di Day for Night, il secondo video realizzato da Dean nello studio di Morandi, che ha fatto apparire nel buio dello spazio al CIMA le immagini delle nature morte di Morandi.
Gioni ha sottolineato come il lavoro di Dean presenti un “rifiuto dell’idea di tempo come un qualcosa di indissolubilmente connesso alla produttività”, spiegando come l’arte di Dean quanto quella di Morandi richiedano allo spettatore di rallentare, guardare attentamente, abbandonarsi. Questo, secondo il curatore, è l’aspetto radicale dell’opera di entrambi gli artisti, specialmente se si considera quanto tale operazione sia difficile nel mondo ‘accelerato’contemporaneo. Tacita Dean ha confermato questo punto di vista, parlando di come sia difficile sognare ad occhi aperti in un momento storico in cui tutti sono assorti nel proprio smartphone. “Rimpiango i momenti di vuoto, così importanti durante la mia gioventù”, ha detto l’artista.

Parte della mostra alla Marian Goodman Gallery è dedicata a GAETA, 2015 – Fifty photographs, plus one, serie di fotografie reliazzate nel 2008 presso lo studio di Cy Twombly nella assolata cittadina marittima di Gaeta. Le immagini evocano un senso di grande vitalità, che contrasta mestamente con la scomparsa di Twombly nel 2011.
L’opera Plus One, che si presenta come solitaria ed appartata rispetto alle altre, susciterà un’eco concettuale e visiva nei visitatori della mostra su Giorgio Morandi al CIMA. L’immagine raffigura la fragile carta marrone che Morandi aveva appesa su uno dei muri dello studio, marcata dai segni lasciati dell’artista intento a pulire i propri pennelli.
Guarda il video della conversazione tra Tacita Dean e Massimiliano Gioni al CIMA (in inglese):