Nel 2010 l'Enciclopedia Britannica, 32 volumi per 32.640 pagine, era la più grande enciclopedia stampata in lingua inglese. Cinque anni dopo, nel 2015, grazie all'ambizioso progetto dal titolo Print Wikipedia, il primato per la più grande enciclopedia stampata passa a Wikipedia, con 7.600 volumi: a colpi di 700 pagine per volume, la raccolta comprende un totale di 5.320.000 pagine.
La missione di scaricare e stampare nella sua interezza questa fonte di informazione online ad accesso libero e contenuti open source è guidata da Michael Mandiberg, programmatore, artista e docente al College of Staten Island e al Graduate Center della City University of New York. Un progetto che ha attirato la curiosità di molti a New York, dove la Denny Gallery del Lower East Side fino all'11 luglio ospita From Aaaaa! To ZZZap!, una mostra che racconta la titanica impresa di Mandiberg che, in occasione dell'apertura dell'evento, ha avviato l'upload di Print Wikipedia, per un totale di 11 gigabyte di dati, da un Mac Mini a Lulu.com, piattaforma online di stampa on-demand.

Michael Mandiberg e il suo assistente Jonathan Kiritharan. Foto: By HaeB (Own work) via Wikimedia Commons
Prima di poter premere il tasto start, Mandiberg, insieme a un gruppo di programmatori e designer tra cui Denis Lunev, Jonathan Kiritharan, Kenny Lozowski, Patrick Davison, e Colin Elliot, ha dovuto preparare i dati per il caricamento. Si potrebbe pensare che portare a termine un'impresa di questa portata richieda mesi e mesi, in realtà si è trattato di un processo di appena un mese. Il 7 aprile Mandiberg ha inizianto il download del database da dumps.wikimedia.org. Il processo ha richiesto 4 giorni. Poi ha passato una settimana a “spacchettare” i dati in un database MySQL, per poi scrivere e implementare un codice Java che ha trasformato tutte le pagine Wikipedia in PDF. Dopo due settimane di preparazione, i file erano pronti per essere caricati su lulu.com. Ogni volta che un nuovo volume viene caricato, viene lanciato un tweet dalla pagina Print Wikipedia.
“Sostanzialmente, ho scritto un codice di programmazione che imita il comportamento di un utente che clicca sulla pagina per creare titoli, impostare la grandezza dei volumi e scegliere i file per l'upload” ha spiegato Mandiberg a La VOCE.
Il caricamento viene proiettato su una delle pareti della Denny Gallery dove i visitatori possono osservare dal vivo i progressi dell'upload. La galleria è rimasta aperta 24 ore su 24 dalle 18 del 18 giugno fino alle 18 del 21, mentre il caricamento andava avanti a ciclo continuo con una pausa di poche ore, sabato 19 giugno, quando la proiezione è stata interrotta per alcuni aggiustamenti al codice. L'intero processo ha richiesto circa due settimane.
Se non riuscite a visualizzare l'enormità del progetto stampato e se siete tra quelli che continuano a preferire l'esperienza tattile, che ormai sembra antiquata, di sfogliare le pagine di un libro, due pareti della galleria sono rivestite con carta da parati su cui sono stampati i dorsi dei primi 1.980 volumi. In mostra ci sono anche 106 volumi a disposizione per la consultazione e che possono essere acquistati al prezzo di 68 dollari l'uno. Gli altri volumi dell'enciclopedia possono essere acquistati su Lulu.com per 80 dollari e ci si può aggiudicare l'intera collana di 7.600 volumi per 500.000 dollari.
A differenza del testo di un libro che, una volta inviato alla stampante non può più essere modificato, il contenuto di Wikipedia è in costante evoluzione. Dal 7 aprile ci sono già stati oltre 7,5 milioni di modifiche apportate ai dati. Mandiberg ha spiegato: “Non ho intenzione di pubblicare una nuova versione ogni mese o ogni anno”. L'artista, tuttavia, prevede di replicare l'enciclopedia in altre lingue: “Vorrei caricare una versione cinese a Pechino o una versione tedesca a Berlino”, ha detto Mandiberg.
In un recente articolo sul The New York Times l'impresa di Mandiberg è stata accusata di futilità, ma il programmatore non è d'accordo con questa critica. L'obiettivo è quello di misurare e comprendere la dimensione dell'enciclopedia che, secondo la pagina di discussione di Wikipedia mira a “mettere insieme l'intero patrimonio dell'umana conoscenza”. “Sono molto interessato dai modi in cui definiamo e siamo definiti dalle informazioni – ha detto l'artista a La VOCE– Il database Wikipedia è un big data che comprendiamo a mala pena. Siamo in grado di percepire un libro come indice di conoscenza, sappiamo quanto tempo ci vuole per leggere un romanzo, questo [progetto] offre l'opportunità di capire dove si posiziona quella soglia”.