Avete mia pensato di adottare una guglia? Forse no, ma da oggi potete iniziare a pensarci. Non che adottarla significhi che potrete mettervi la guglia in salotto ma, quando visiterete il Duomo di Milano, potrete avere la soddisfazione di dire: quella guglia è lì (per modestia potrete aggiungere un “anche”) grazie a me.
Il Duomo di Milano ha lanciato infatti l’iniziativa Adotta una Guglia, attraverso la quale chiunque può contribuire al restauro e alla conservazione di una delle 135 guglie della cattedrale, facendo una donazione che permetterà di associare il proprio nome o quello della propria società a una specifica guglia. Il prezzo di ogni guglia è di 100.000 euro con i quali è possibile “adottare” il proprio santo preferito, ma chi non disponesse di quelle cifre può partecipare ad un acquisto collettivo, con donazioni a partire da un euro.
A New York, in aggiunta a questa campagna, la Veneranda Fabbrica del Duomo, istituzione fondata nel 1387 per costruire la cattedrale e che ancora oggi la gestisce, ha creato la International Patrons of Duomo di Milano Inc., fondazione di diritto americano nata per sostenere la cattedrale e farla conoscere al pubblico americano. Prima iniziativa di questa nuova istituzione è stata la mostra di pezzi originali del Duomo allestita da Eataly per promuovere l’Expo di Milano. Alla mostra è associata la campagna di crowdfunding, Do you Duomo?, che mira a raccogliere negli Stati Uniti i 180.000 dollari necessari per adottare la guglia che rappresenta Santa Francesca Saverio Cabrini, protettrice degli emigranti.
Fondatrice delle Suore Missionarie del Sacro Cuore, Francesca Cabrini sognava di partire per evangelizzare la Cina, ma fu il Papa a dirle che la sua missione era altrove: in America, dove in quegli anni migliaia e migliaia di emigrati italiani vivevano in condizioni disumane. Era il 1889 quando Francesca intraprese il primo dei suoi ventiquattro viaggi attraverso l’oceano, condividendo le difficoltà dei suoi connazionali che partivano in cerca di una vita migliore. A New York, Francesca si dedicò alla cura degli orfani e dei malati, costruendo case, scuole e un grande ospedale. In seguito andò a Chicago e in California per poi scendere fino in Argentina. Morta nel 1917 durante uno dei suoi viaggi a Chicago, fu sepolta a New York, nella chiesa annessa alla Mother Cabrini High School, perché potesse stare vicino ai suoi “figli”.
“Per via di questo legame con gli Stati Uniti – spiega a La VOCE Francesca Sabatini, della International Patrons of Duomo di Milano Inc., fondazione di diritto americano creata ad hoc per stostenere la cattedrale – abbiamo scelto la guglia di Francesca Cabrini. Soprattutto ci sembrava significativo legarla all’iniziativa dell’esposizione di alcune parti del Duomo da Eataly: il Duomo viene negli USA, così come fece lei. Ci sembra quindi che fra tutte sia la guglia con cui il pubblico americano e in particolare gli italo americani possano immedesimarsi di più”.
Anche personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo stanno aderendo alla campagna. Tra questi, il giornalista e scrittore con un particolare legame con l’America, Beppe Severgnini che ha prestato volto e voce al promo della campagna (nel video qui sotto).
Le guglie sono tra gli elementi architettonici più fragili del Duomo e richiedono continua manutenzione. Guardando il Duomo stagliarsi nel cielo milanese in tutta la sua maestosa imponenza, quasi fosse eterno e insensibile a ciò che lo circonda, è facile dimenticarsi della sua fragilità. Ma questa antica cattedrale la cui costruzione inizò nel 1386 e andò avanti per secoli tra continui rimaneggiamenti, è un’opera estremamente delicata, sensibile al passare degli anni e ai fenomeni atmosferici. Il marmo di cui è fatto il Duomo, con la sua tipica colorazione rosa dovuta alla presenza di ossido di ferro, viene dalle cave di Candoglia in Val d’Ossola (Piemonte) dove c’è un banco di marmo esclusivamente dedicato alla cattedrale milanese. Fu Gian Galeazzo Visconti a concedere, nel 1387, l’utilizzo delle cave di Candoglia alla Veneranda Fabbrica del Duomo. Tuttoggi il materiale usato per gli elementi da sostituire e restaurare arriva da quella cava. “Il Duomo è come un serprente che periodicamente cambia pelle – dice Francesca Sabatini – È in continuo restauro e, anche se non ce ne accorgiamo, parti dell’esterno vengono regolarmente sostituite. Al momento ci sono 18 cantieri attivi sul Duomo”.
E la storia e l’evoluzione di questo gioiello architettonico sono strettamente connesse a quelle della città di Milano: “Basti pensare – continua Sabatini – che i famosi Navigli, un altro dei simobli della città, furono modificati per consentire il trasporto del marmo da Candoglia fino al Duomo”. Non sorprende quindi che il Duomo e la Veneranda Fabbrica abbiano voluto essere parte attiva nell’avventura di Expo, approfittando di questa eccezionale occasione di visibilità per portare l’attenzione sulla fragilità e unicità di un’opera che è un insostituibile bene per l’intera cultura umana e per la cui sopravvivenza è necessario un impegno collettivo.
Per questo, nel 2014, è nata l’International Patrons of Duomo di Milano Inc. che si propone di sensibilizzare l’opione pubblica internazionale riguardo quei bisogni cui il Duomo, nonostante i suoi gloriosi secoli di vita, non sarà in grado di rispondere da solo: per aiutare il più antico simbolo del capoluogo lombardo serve l’aiuto di tutti. Per garantirgli un futuro, una guglia alla volta.
Informazioni sulla campagna di raccolta fondi per il duomo di Milano sono disponibili sul sito di International Patrons of Duomo di Milano Inc che potete trovare anche su Facebook, Twitter e Instagram.
Si può contribuire alla raccolta fondi sul sito della campagna Do you Duomo?.