“Quando Oscar [Farnetti, nda] mi ha chiamato per dirmi che voleva portare alcune guglie del duomo di Milano a New York, la mia prima reazione è stata: ‘tu sei pazzo’. Non credevo che ci sarebbe riuscito. E invece è successo e oggi siamo qui”. Con queste parole il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha aperto il suo intervento in occasione dell’inaugurazione della mostra che in questi giorni, negli spazi di Eataly New York, espone parti dell’architettura simbolo del capoluogo lombardo per promuovere Expo 2015.
In una stanza appositamente creata in uno dei corridoi del negozio più italiano di Manhattan, fanno bella mostra di sé alcune garguglie e riproduzioni della statua di Santa Lucia e dell’iconica Madonnina. L’iniziativa accompagna l’apertura da Eataly di un punto vendita di biglietti per l’Expo dove i newyorchesi potranno garantirsi l’ingresso all’evento a prezzo ridotto.

Il punto vendita di biglietti Expo allestito da Eataly
Per presentare il progetto a New York, oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali tra cui il console generale, Natalia Quintavalle e il direttore dell’Enit, Eugenio Magnani, è arrivata una delegazione della città di Milano con a capo il sindaco Pisapia che in questi giorni ha avuto in agenda anche incontri istituzionali, tra cui quello con il sindaco de Blasio. E a salutare l’arrivo del duomo a New York anche una sfilza di nomi noti della cultura e della gastronomia nostrane: c’erano il regista Paolo Virzì, candidato all’Oscar con Il capitale umano; Philippe Daverio, noto critico d’arte e direttore Artistico del Grande Museo del Duomo di Milano; Vivien Greene, curatrice dell’arte europea dei secoli XIX e XX al Guggenheim di New York; lo chef italoamericano Mario Batali che durante l’Expo sarà coinvolto in un progetto di “cucina degli avanzi”; e l’italianissimo Massimo Bottura che in questi giorni sta promuovendo in città il suo libro Never Trust a Skinny Italian Chef.

Da sinistra: Natalia Quintavalle, Oscar Farinetti, Giuliano Pisapia, Angelo Caloia, Piero Galli, Paolo Virzì ed Eugenio Magnani
Tutti hanno sottolineato l’importanza di promuovere l’Italia (e con essa l’Expo) attraverso quelle che sono le sue più importanti risorse: arte, cultura, cucina. Come ha detto Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, “la cosa che l’Italia sa fare meglio è raccontare storie, storie di belleza, cibo e cultura”.
Nel prendere la parola, Paolo Virzì ha scherzato: “Mi aspetto che in futuro Farinetti porti la Cappella Sistina a Times Square: quest’uomo è capace di tutto”. Il regista ha poi continuato dicendo che l’Italia è un paese che al momento ha tanti problemi ma anche tanti talenti: “L’Italia ci fa soffrire ma devo ammettere di essere orgoglioso di essere italiano”.
All’evento di presentazione della mostra c’era anche Angelo Caloia, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, istituzione che gestisce il duomo da ben 627 anni. Caloia ha ricordato che il duomo e la sua madonnina sono un simbolo internazionale e che la costruzione della cattedrale, che ha coinvolto maestranze da tutta Europa, è un caso di globalizzazione ante litteram.

La stanza di Eataly in cui è stata allestita la mostra sul Duomo di Milano
L’evento è stato anche occasione per ricordare la campagna di crowdfunding, Do You Duomo, per il restauro del Duomo di Milano, avviata proprio in questi giorni: con un contributo a partire dai due dollari, chiunque può fare la sua parte per riportare all’originale splendore le fragilissime guglie che adornano l’architettura.
Non poteva mancare una rappresentanza Expo con Piero Galli, direttore generale Divisione Gestione Evento Expo, che ha detto: “Questo evento racchiude in sé tutti i principi fondanti dell’Expo: alimentazione sostenibile, arte e cultura. Venendo a visitare questa mostra i newyorchesi avranno un assaggio di quello che potranno trovare in Italia e all’Expo”.

Oscar Farinetti, Piero Galli, Giuliano Pisapia e Angelo Caloia tagliano il nastro della stanza che ospita la mostra sul duomo da Eataly
Expo 2015, che si terrà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre, entra nel vivo della promozione e, come è stato ribadito in diverse presentazioni tenute a New York, punta a vendere un milione di biglietti negli USA, con particolare attenzione agli italoamericani cui l’evento vuole offrire un’occasione in più per tornare a vedere l’Italia e riscoprire le proprie radici. Anche per questo, lunedì scorso, Pisapia ha partecipato al ricevimento organizzato al Consolato in occasione del Columbus Day dove ha ricordato che Expo sarà una grande occasione non solo per Milano ma per l’Italia tutta. E non solo perché sarà una vetrina che genererà turismo, ma per gli importanti temi di sostenibilità alimentare che, per sei mesi, verranno discussi dalle tante nazioni partecipanti. Sono quasi dieci milioni i biglietti venduti finora: cifre che fanno sperare che l’obiettivo dei 20 milioni di visitatori che gli organizzatori si sono posti sarà facilmente raggiunto.