La poca conoscenza e le scarse informazioni che abbiamo quest’oggi su de Mura non rendono certo giustizia alla bravura ed abilitá dell’artista napoletano. Ai sui tempi, 1696-1782, il de Mura era, infatti, considerato uno dei principali esponenti della scuola napoletana nonché favorito del Re Carlo di Borbone. Formatosi nella bottega di Francesco Solimena (1657-1747) vi rimase per più di vent’anni e l’influenza barocca del Maestro é riscontrabile nelle sue prime opere. Quando si rese finalmente indipendente dallo studio di Solimena e cominciò a realizzare commissioni in proprio, il suo stile ebbe un’evoluzione, differenziandosi notevolmente da quello del Maestro. Le composizioni divennero più eleganti e raffinate ed i colori chiari ma contemporaneamente brillanti si distinsero da quelli piú scuri e tetri usati dal Solimena. De Mura venne, inoltre, molto influenzato anche dall’amata Napoli e dal suo ambiente artistico e culturale. La vivacità e caoticità partenopea si ritrovano nel movimento e nel colore impressi nelle sue opere: le figure sono sinuose e non statiche, gli sfondi, ricchi di particolari ed elementi architettonici, ricordano le rovine romane e ricorrenti sono i richiami ad alcune figure tipiche del presepio.