Alla Casa Italiana Zerilli-Marimò, venerdì 7 marzo, si svolge la proiezione di The Black Italian Renaissance: African Presence in Art, il documentario di Cristian Di Mattia scritto da Francesca Priori che scava nelle pieghe meno raccontate della storia dell’arte rinascimentale italiana.
Il Rinascimento italiano è stato a lungo raccontato come un fenomeno esclusivamente europeo e bianco, dominato da artisti come Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello, e dalle grandi corti che commissionavano le opere d’arte. Il documentario rovescia questa prospettiva e mostra come la presenza africana non fosse affatto marginale. Attraverso archivi, dipinti e testimonianze artistiche, il film si interroga su chi fossero quegli uomini e quelle donne immortalati nelle opere di maestri come Tiziano, Veronese e Pontormo. Da dove venivano? Quale era il loro posto nella società dell’epoca? E soprattutto, cosa ci raccontano le loro immagini sulla percezione della negritudine nella cultura occidentale?
La proiezione di The Black Italian Renaissance è accompagnata da una tavola rotonda che porta a dialogare storici dell’arte, studiosi e artisti contemporanei. Angelica Pesarini (University of Toronto), Ann Morning (NYU), Deborah Willis (NYU) e Justin Randolph Thompson mettono a confronto punti di vista e discipline diverse, tra sociologia, estetica e storia dell’arte. La questione non è solo accademica: oggi più che mai, riscoprire e riconoscere le radici africane nel passato europeo significa riscrivere una narrazione più inclusiva del presente. Il film va oltre la semplice rappresentazione iconografica della presenza africana nell’arte italiana e approfondisce il contesto storico. Alcune figure appaiono come simboli di status o esotismo, mentre altre rivelano storie di integrazione, di libertà raggiunta o negata, di esistenze trascorse ai margini e al centro della civiltà rinascimentale. Come le immagini, anche gli archivi parlano: nei documenti emergono nomi, ruoli, professioni, segni tangibili di un mondo più complesso di quanto la storia dell’arte tradizionale abbia voluto tramandare
L’evento Migration, Italy si inserisce in un dibattito più ampio sulla rappresentazione della diversità culturale nella storia e sul modo in cui il passato influisce sulle identità contemporanee. Tra gli scaffali polverosi degli archivi e le pareti dei grandi musei, le tracce della presenza africana nel Rinascimento aspettano solo di essere rilette. E il documentario di Di Mattia diventa così un’opportunità preziosa per farlo.