Zero Day è un thriller politico ambientato in una America distopica, devastata da un attacco informatico globale, con un miliardario che semina il caos e un Congresso in tempesta, folle inferocite per strada e buffoni di estrema destra in tv. Il progetto Netflix che debutta il 20 febbraio risuona un po’ come un’eco dei nostri tempi – o forse una premonizione, visto che è stato girato a inizio 2024. Ma la serie creata da Eric Newman, Noah Oppenheim e Michael Schidmt (questi ultimi, noti giornalisti politici), e diretta da Lesli Linka Glatter, ha anche fra i protagonisti Robert De Niro, ed è la prima volta in tv per lo straordinario attore, 81enne in forma smagliante.
De Niro è l’ex presidente George Mullen, richiamato in servizio per indagare sull’attacco informatico: un uomo schietto che ha cercato di conciliare la realpolitik con l’integrità nei confronti del paese; ma anche un uomo che fatica a stare al passo coi tempi.
L’attore non ha mai nascosto la sua opinione di Donald Trump, che ha definito variamente nel corso del tempo un maiale, un truffatore, un cane, un idiota, un venditore immobiliare di quarta categoria, un aspirante dittatore – anche parlando a La Voce di New York quando invitava a votare per Kamala Harris. Però adesso che Trump è stato davvero rieletto, l’argomento pare tabù, o almeno così dice il giornalista Xan Brooks che lo ha intervistato per The Guardian e ha cercato più volte di spingerlo a parlare di politica: ma De Niro ha evitato di rispondere e i membri del team promozionale di Netflix che erano in collegamento nella videochiamata, sono intervenuti più volte per richiamare Brooks, cortesemente ma con fermezza, a fare domande solo sulla serie. Censura? Ed è Netflix o De Niro stesso a volersi tutelare?
In ogni caso l’attore, dalla sua casa a New York, spiega di aver volentieri partecipato a Zero Day anche perché restare il più possibile in città è importante per stare con Gia, la più piccola dei suoi sette figli, nata nel maggio 2023 dalla relazione con Tiffany Chen.
Il thriller di Netflix ritrae un’America che può essere spenta e riaccesa come un interruttore, dominata da un malware che manda in tilt il sistema di controllo del traffico aereo e provoca collisioni ferroviarie. Le teorie del complotto si moltiplicano, e lungo la crisi che si sviluppa in sei episodi corali De Niro è il fulcro che tiene tutto in equilibrio; il cast annovera Lizzy Kaplan, Jesse Plemons, Angela Bassett, Matthew Modine.
Girare una serie tv “è come fare tre film in una volta,” ha detto De Niro, “come traversare la Manica: devi continuare a nuotare, stare al passo con le scene, con l’infinità di informazioni, con il cuore della storia. È stata un’esperienza completamente diversa per me.” E la politica? Brooks gli ha chiesto se la situazione attuale sia senza precedenti. “Tu pensi che sia senza precedenti?” risponde De Niro. Sì… E l’attore replica “sì, è senza precedenti. Lo è. Lo sappiamo tutti. Non sono disperato, perché guardo sempre al lato positivo. Credo che le cose si aggiusteranno, che la gente apprezzerà le cose buone e cercherà di fare la cosa giusta. Alcune persone hanno valori diversi. E questo mi disturba. Non lo capisco. Ma devo restare ottimista.”