Milano si prepara a celebrare la tradizionale Prima del Teatro alla Scala, il 7 dicembre, con una sorpresa speciale: la facciata restaurata del celebre edificio progettato da Giuseppe Piermarini. Dopo dieci mesi di lavori ininterrotti, il fronte principale del tempio della lirica torna visibile, libero dalle impalcature e con i colori originali finalmente riscoperti.
L’opera, avviata e finanziata dall’Amministrazione comunale si è concentrata sulla pulitura, il consolidamento e la protezione delle superfici architettoniche. L’intervento ha permesso di eliminare i segni lasciati dall’inquinamento e dagli agenti atmosferici, restituendo luminosità agli stucchi rosati e agli intonaci di fondo.
In particolare, a catturare l’attenzione adesso sono i dettagli della parte superiore, con il celebre bassorilievo del “Carro di Apollo” o “Carro del Sole inseguito dalla Notte” che emerge su uno sfondo celeste. Realizzato originariamente dallo scultore Giuseppe Franchi su disegno del Piermarini, il timpano rappresenta un omaggio al mito di Fetonte.
Gli esperti hanno lavorato anche sui materiali lapidei, come il granito di Baveno e le arenarie di Viggiù e Saltrio, hanno rimosso patine rossastre causate dall’ossidazione del ferro e grigiori derivati dallo smog. Gli interventi si sono basati su rilievi storici e sulle analisi stratigrafiche, che hanno guidato il recupero cromatico di ogni dettaglio.
L’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi ha sottolineato il valore simbolico della realizzazione divenuta un segno dell’attenzione che la città riserva al suo teatro più rappresentativo. Ha inoltre precisato che il restauro non intende essere soltanto estetico, ma vuol rappresentare un tributo alle radici culturale della metropoli.
Il fronte principale, tra le parti meno modificate rispetto al progetto originario del 1778, è testimone della lunga storia del Teatro costruito per volere di Maria Teresa d’Austria. La struttura ha attraversato secoli di trasformazioni e momenti critici, come la devastazione subita durante i bombardamenti del 1943 seguita dalla rinascita con il direttore d’orchestra Arturo Toscanini nel 1946.
L’attuale intervento segna un altro capitolo nella conservazione di questo patrimonio italiano. Nei prossimi mesi, i lavori proseguiranno sulle altre facciate monumentali della piazza, a completamento di un’opera che celebra Milano e il suo amore per la bellezza e l’arte.