Open Roads, la rassegna di cinema italiano arrivata alla sua ventitreesima edizione e organizzata da Cinecittà e Lincoln Center, porta a New York fino al 6 giugno successi di botteghino, di critica, o racconti intimi tutti da scoprire. Presentati ai festival di Venezia, Roma, Locarno o Berlino, sono pellicole che raccontano una società italiana in grande cambiamento: ci sono visioni apocalittiche, accuse al patriarcato o epopee eroiche che invitano all’umanità e alla cooperazione. Ma anche sguardi profondi su sentimenti, emozioni. A volte con ironia altre con distaccato realismo.
Iniziamo da There’s Still Tomorrow, C‘è ancora domani di Paola Cortellesi il film che ha trascinato le folle di nuovo nei cinema e conquistato una quantità di premi. La regista, nonché attrice e sceneggiatrice, racconta la vicenda di una donna schiavizzata dalla famiglia, dal fascismo, che trova finalmente il sorriso al pensiero di poter esprimere il proprio voto per la prima volta nella storia d’Italia. Con la sua consueta ironia in questo suo debutto registico Paola Cortellesi è riuscita a mettere il dito su una piaga, quella del patriarcato, non confinata nel tempo ma ancora terribilmente attuale.

Anche The War Machine, Il comandante di Edoardo de Angelis è ambientato durante il fascismo, ma qui siamo in guerra, e siamo su un sommergibile. Il protagonista è un uomo che fa una scelta azzardata, contraria ai regolamenti, ma in linea con la sua etica umana. Tratto liberamente da una storia vera, il film invoca palesemente la cooperazione in mare, gli aiuti agli immigrati che traversano il Mediterraneo, che l’Europa tutta non riesce a mettere in campo.
Terzo film ambientato durante il fascismo, periodo con cui gli italiani ancora non hanno finito di fare i conti, è The Beautiful Summer, La bella estate di Laura Luchetti, tratto dall’omonimo romanzo breve di Cesare Pavese. Qui però la protagonista non si cura tanto del clima oppressivo in cui vive, delle camicie nere che fanno alzare tutti sull’autobus per sedersi loro, che irrompono con i loro megafoni nella vita quotidiana, quanto della scoperta della vita di città, dell’amore, del sesso.
Con Lubo di Giorgio Diritti, tratto dal romanzo di Mario Cavatore Il seminatore, siamo ancora nelle cupe atmosfere della Seconda guerra mondiale. Ma siamo in Svizzera, nel 1939. Lubo, interpretato da Franz Rogowski, è un artista di strada arruolato per difendere i confini dal rischio di un’invasione tedesca. Gli viene uccisa la moglie e rapiti i figli perché Jenisch (la terza maggiore popolazione nomade europea, dopo i Rom e i Sinti), e sottoposti al programma di rieducazione nazionale. Lubo decide di ritrovarli, ad ogni costo. Una riflessione sulla giustizia, l’educazione e l’amore.

Il Comandante è interpretato da Pierfrancesco Favino, così come C’è ancora domani vede nel ruolo del marito violento Valerio Mastandrea: due fra i migliori attori italiani in questo momento. Entrambi, insieme a Toni Servillo e Adriano Giannini, sono parte del cast di Adagio, il film di Stefano Sollima che racconta gli aspetti più oscuri, squallidi e corrotti di una Roma e una società in assoluto disfacimento, sullo sfondo di un incendio quasi Neroniano che fa saltare la luce, e il grilletto dei protagonisti. Il film racconta la malavita, ma con un sottotesto umano profondo: il rapporto che i padri hanno con i loro figli.
Roma apocalittica pure in I Told You So, Te l’avevo detto di Ginevra Elkann. Qui però il caldo è provocato dal cambiamento climatico che frigge le vite di una serie di personaggi confusi della buona società. Anche qui un cast stellare: Valeria Bruni Tedeschi, Valeria Golino, Alba Rohrwacher, Riccardo Scamarcio, Danny Huston.

Alba Rohrwacher è anche la protagonista di Mi fanno male i capelli di Roberta Torre storia, di una donna che immagina di essere Monica Vitti e vive in questa sua realtà parallela. La musica è di Shigeru Umebayashi.
Gli altri film della selezione sono: Another End di Piero Messina con Gael García Bernal e Bérénice Bejo, El Paraíso di Enrico Maria Artale e tre debutti: An Endless Sunday di Alain Parroni; Enea di Pietro Castellitto; Oceans Are the Real Continents di Tommaso Santambrogio. Quest’ultimo un esordio da maestro: il film è lento, ma estremamente poetico e profondo sui sentimenti, la lontananza, l’emigrazione nella cuba dei nostri giorni.

Infine il divertente, autoironico, politico film di A Brighter Tomorrow, Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti. Il regista, è ormai talmente padrone di sé e del suo mestiere da prendersi in giro platealmente e con gusto e raccontare una storia che non può non coinvolgere tutti. Assolutamente da vedere.
qui il calendario di Open Roads: https://www.filmlinc.org/festivals/open-roads-new-italian-cinema/#films