“E così mi ritrovo qui, a cercare sostegno per questa duplice sfida: essere una madre single e una femminista in un mondo che sembra ancora non capire del tutto cosa significhi essere entrambe le cose. Ma non preoccupatevi, non sono qui per lamentarmi. No, sono qui per farvi ridere, riflettere e forse anche emozionare un po’.”
Comincia così AAA Cercasi sostegno per madre single e femminista con figlio maschio e adolescente, (titolo in inglese Help Wanted – Single Feminist Mother of a Teenage Boy), la stand-up comedy che Monica Faggiani porta sul palco di In Scena Festival, la rassegna di teatro italiano ideato da Laura Caparrotti in corso alla NYU Casa Italiana Zerilli-Marimò .
Si ride e si riflette sul desiderio di essere una madre perfetta e adorata che si trova di fronte alla sfida di accompagnare il proprio figlio attraverso l’adolescenza, assistendo alla trasformazione di un bambino dolce in un giovane maschio eterosessuale e cisgender. Faggiani recita davanti ad un microfono anni 50, periodo in cui le donne sono soggette a rigide restrizioni e la cui identità è definita in relazione a un ruolo ben preciso, principalmente circoscritto al focolare domestico.
Una storia svelata in modo dissacrante ma in realtà profondamente intima. “Il testo è completamente autobiografico”, dice Faggiani, “tuttavia quando scrivo cerco di rendere le mie esperienze universali. Questo spettacolo affronta due temi che mi stanno molto a cuore: la maternità e il femminismo. Sono femminista da molti anni e la maternità è stata una scelta che ho ponderato molto attentamente. Come madre di un figlio maschio, ho scoperto che ci sono molti aspetti divertenti e interessanti nel tentativo di bilanciare il mio impegno femminista con il ruolo tradizionale della madre italiana. Ho messo insieme vari episodi della mia vita e ho riflettuto su di essi, ma spesso mi sono ritrovata a lottare contro gli stereotipi di genere che ho sempre combattuto come femminista. Questo conflitto interiore è stato un elemento chiave nella creazione di questo spettacolo”.
L’autrice mette al centro del palco la sua vita e lo fa con una sincerità disarmante: “La vera soddisfazione è stata vedere il pubblico immedesimarsi con le mie esperienze personali. Questo è accaduto molte volte anche a New York. Ad esempio, durante una replica a Brooklyn, con le Italian Women USA, madri italiane di figli adolescenti hanno partecipato attivamente alla mia storia divertendosi e commuovendosi”.
L’ironia diventa una scelta di vita e la risata come valvola da sfogo. Tuttavia Faggiani non si limita a fare battute spiritose per mettere in discussione i cliché di madre e femminista, piuttosto, costruisce una trama drammaturgica ben definita e coesa, dove la sua voce e i primi piani sono tutto ciò che serve per evidenziare il ritmo e le tensioni di un monologo unico e prolungato.
“È quasi una stand up”, precisa Faggiani, “perché non è una stand up classica”. In un paese come gli Stati Uniti dove la comicità sta attraversando una difficile fase di transizione tra politically correct e cancel culture, per Faggiani diventa uno strumento per parlare di ciò che molte donne non hanno il coraggio di dire. “Qui a New York mi sono trovata di fronte una platea più avvezza alle questioni femministe e attenta a cogliere quelle sottigliezze e sfumature di uno spettacolo che indaga la contraddizione tutta moderna tra maternità e autodeterminazione femminile”.