Può l’impensabile divenire possibile? Mentre l’umanità e il Consiglio di Sicurezza dell’ONU assistono impotenti al disastro che si consuma in Israele e in Ucraina, la platea della Carnegie Hall, sia pure per qualche istante, con un entusiastico applauso, ha risposto di sì.
A scatenare questa reazione emotiva è stato il fuori programma avvenuto a metà del concerto dell’orchestra italiana per archi di Verona “L’Appassionata”. Le due star della serata erano il celebre violoncellista di origine russa Misha Quint, naturalizzato americano, e il più giovane ma già affermato solista di flauto Tommaso Benciolini, nato a Bologna nel 1991; il flautista, vincitore del Premio Ottorino Respighi 2017 a New York, vanta un curriculum mondiale di concerti a Tokyo, Berlino, San Pietroburgo, Messico, Cuba e Seoul, in aggiunta all’insegnamento in numerosi Conservatori italiani e stranieri.
Alla fine del tecnicamente impegnativo Concerto in G major di Boccherini, il 63enne Quint, avendo notato che in prima fila erano seduti due giovani soldati ucraini in mimetica, entrambi mutilati e con arti ortopedici, è sceso dal palco e li ha ripetutamente abbracciati. L’uditorio, con grande calore, ha applaudito.
La serata alla Carnegie Hall, nel quadro degli eventi promossi dallo InterHarmony Music Festival, è stata presentata con l’obiettivo di pubblicizzare a livello mondiale l’immagine interculturale, umanitaria e artistica della città di Giulietta e Romeo, nel quadro delle iniziative della Gaspari Foundation.
Questa fondazione privata, senza fini di lucro, è stata di recente creata dall’ industriale veronese Giuseppe Gaspari. “La nostra missione – spiega l’imprenditore filantropo – è di sostenere le attività culturali e multidisciplinari, coinvolgendo artisti e professionisti di ambiti differenti. Vogliamo sviluppare progetti artistici innovativi, dove tecnologia, digitalizzazione e comunicazione possano facilitare l’accesso culturale a una porzione più vasta di pubblico.”