Fanny Mendelssohn-Bartoldy, sposata Hensel, vissuta solo 42 anni, madre del matematico Kurt Hensel; ma per la storia, soprattutto sorella del genio musicale Felix Mendelssohn, entrato nel mito anche per la prematura scomparsa a 38 anni.
Ma anche Fanny era una grande artista. Di quattro anni maggiore rispetto al celebre fratello, aveva studiato con gli stessi musicisti e aveva mostrato uno straordinario talento per la composizione musicale.
Un documentario ora le rende giustizia: si intitola Fanny: The Other Mendelssohn, ed è significativo che a dirigerlo sia una regista affermata come Sheila Hayman, che non a caso è anche discendente diretta di Fanny, e ne scrive in un articolo sul Guardian.
La musica, per la primogenita del banchiere amburghese Abraham Mendelssohn, doveva essere un ornamento, non una professione; una convinzione in cui Fanny crebbe, chiedendo conforto artistico al fratello per ogni dubbio e rimettendosi al suo giudizio.
“Solo quando girai un film per la BBC nel 2009 su Felix cominciai a scoprire le doti straordinarie di Fanny” scrive la pronipote Sheila Hayman, “ma anche il suo conflitto interiore fra il desiderio di esprimersi artisticamente e il timore di sconvolgere la famiglia. La lotta per Fanny era soprattutto con se stessa, Oggi, a 176 anni dalla sua morte, le cose sono molto cambiate. Ci sono donne che hanno posizioni di potere in molti settori”.
Ma per essere un’artista non serve potere bensì la convinzione interiore di avere talento. “Fanny voleva quello che vogliono in molti: un matrimonio d’amore, una famiglia felice con dei bambini, senza addolorare i genitori. Ma i Mendelssohn” prosegue Hayman, “avevano fatto fortuna come banchieri e si erano convertiti dall’ebraismo al cristianesimo; volevano far parte dell’alta società di Berlino. Ogni passo falso poteva costare carissimo. Sebbene il talento di Fanny fosse considerate pari a quello del fratello, la sua carriera musicale finì bruscamente quando aveva 14 anni. Il padre le scrisse allora: “La musica forse diventerà la sua professione, ma per te deve essere solo un ornamento, non la radice del tuo essere”.
Fanny però continuò a comporre tutta la vita, anche se di rado si esibiva al pianoforte fuori dalla cerchia familiare. Le sue composizioni note includono un trio con pianoforte, un quartetto con pianoforte, oltre 125 pezzi per piano e oltre 250 Lieder, per lo più mai eseguiti in vita, oltre a quattro cantate. Una di queste, la Cantata di Pasqua, fu a lungo erroneamente attribuita a Felix; nel documentario è interpretata al pianoforte da Isata Kanneh-Mason.
Fanny: The Other Mendelssohn esce per ora nelle sale del Regno Unito ma si può auspicare che conosca ampia diffusione; anche in musica c’è da riscrivere un Canone, e di sorelle dimenticate dalla storia – da Nannerl Mozart a Dorothy Wordsworth a Alice James – ce ne sono tante.