Una Bibbia diventata ormai leggendaria, con più di mille anni di storia alle spalle, è passata di mano con un simbolico colpo di martelletto nella sala d’aste di Sotheby’s a New York. Ad aggiudicarsela per 38,1 milioni di dollari e’ stato American Friends of ANU – Museum of Jewish People di Tel Aviv, grazie a una donazione da parte di Alfred H. Moses, ex ambasciatore americano in Romania, e della sua famiglia. Il prezzo di vendita del prezioso volume, che era stato valutato tra i 30 e i 50 milioni di dollari, è stato superiore a quello pagato da Bill Gates quando nel 1994 aveva acquistato per 30,8 milioni lo storico Codice Da Vinci.
Lo straordinario documento, che ha preso il nome di Codex Sassoon da uno dei suoi passati proprietari, e che turisti e esperti religiosi hanno fatto nei giorni scorsi la fila per ammirare nella piccola bacheca montata in una saletta della casa d’aste dopo che era stato esposto anche a Londra, a Tel Aviv, a Dallas e a Los Angeles, ha in effetti una storia tutta da raccontare.
”Il Codex Sassoon occupa da tempo un posto venerato e leggendario nel Pantheon dei documenti storici ed è sicuramente uno dei testi più importanti e singolari nella storia dell’umanità”, ha spiegato Richard Austin, responsabile del Dipartimento Libri e Manoscritti di Sotheby’s.
Dopo anni di ricerche e test e dopo una attenta analisi delle piccole aggiunte che sono state fatte al volume nel corso degli anni, la sua storia è ormai relativamente nota.
Il Codex non è in realtà il più antico testo biblico mai trovato, sia i rotoli del Mar Morto che il cosiddetto Codice di Aleppo, ora conservato al Museo di Israele, sono più antichi, ma i primi sono difficilmente leggibili, mentre il secondo manca quasi della metà delle pagine.
Il Codex Sassoon, invece, è praticamente completo, mancano solo poche pagine e per di più la sua scrittura meticolosa, e che riporta anche tutte le vocali che solitamente mancano nella scrittura ebraica, riflette la scuola Masoretica, una scuola di studiosi e di scrivani vissuta in Medio Oriente tra il sesto e nono secolo, molto attenta a trasmettere le istruzioni per un lettura scrupolosamente religiosa dei testi sacri. A scrivere l’intero testo della Bibbia sulle 400 pagine di pergamena, hanno stabilito gli studiosi, era stato un singolo scrivano specializzato attorno alla metà del 900 dopo Cristo, probabilmente in Siria o in Palestina. L’intero lavoro aveva richiesto infinite ore di minuziosa fatica e l’utilizzazione di almeno cento pelli di animali.
”E’ elettrificante,” ha raccontato Sharon Liberman Mintz, la consulente di Sotheby’s per i beni ebraici”, per la prima volta abbiamo un testo che possiamo leggere e capire perfettamente. E’ un libro che irradia insieme storia e santità”.
Dopo essere stato venduto da un commerciante attorno all’anno 1000, il prezioso volume era finito duecento anni dopo in Siria, nella sinagoga di Makesin, oggi Markada, e dopo la distruzione del luogo di culto, probabilmente da parte dei Mongoli, era stato affidato a un privato di nome Salama bin Abi al Fakhr, che avrebbe dovuto restituirlo, ma lo aveva invece fatto scomparire.
Apparentemente svanito nel nulla, il prezioso Codex sarebbe ricomparso soltanto seicento anni dopo, nel 1929, quando il collezionista inglese David Salomon Sassoon lo aveva comprato per 350 sterline da un mercante d’arte di Francoforte. A Sassoon, che già aveva raccolto un’importante collezione di oggetti d’arte e religiosi ebraici, il valore simbolico e culturale del nuovo acquisto non era sfuggito, tanto e’ vero che vi aveva immediatamente impresso in una pagina interna il simbolo della sua famiglia. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, pero’, molte cose erano cambiate e i suoi eredi lo avevano rivenduto alla fine degli anni ’70 al British Rail Pension Fund per 320.000 dollari. Il fondo pensionistico, che lo aveva acquistato come investimento, lo aveva poi a sua volta rivenduto nel 1989 per oltre 3 milioni di dollari a un mercante che lo aveva poi ceduto banchiere Jacob Safra, erede di una potente famiglia di banchieri svizzeri di origine siriana.
Adesso, dopo la vendita di Sotheby’s, quel capolavoro dalla storia millennaria sarà, per la prima volta, a disposizione di tutti quelli che vogliono ammirarlo, con le sue lettere precise, le sue annotazioni religiose scritte a lato, e anche il simbolo della potente famiglia che per prima ne ha capito il valore nell’età moderna.