Fino ai 10 anni, Carolina de’ Castiglioni era una bambina timida e silenziosa. Oggi conta vari premi come miglior attrice, diversi cortometraggi da milioni di visualizzazioni e uno spettacolo in arrivo. A farle fare il primo passo è stato il palcoscenico dell’oratorio di Milano, dove Carolina si è esibita per la prima volta. In quell’occasione è riuscita a sconfiggere la sua timidezza e, allo stesso tempo, a trovare la sua passione più grande: la recitazione. A 19 anni ha fatto un altro salto nel vuoto, trasferendosi a New York per studiare recitazione alla NYU University. L’ateneo americano ha conferito a Carolina due lauree summa cum laude, una in recitazione, l’altra in filosofia. Dopo aver debuttato off-Broadway a The Cell Theater, è stata costretta a tornare in Italia a causa della pandemia. “In retrospettiva tornare è stato fondamentale per me: mi ha permesso di conciliare ciò che avevo imparato negli Stati Uniti con la mia cultura italiana”, ci ha raccontato. A Milano ha iniziato a scrivere, creando cortometraggi taglienti e ironici che mettono in luce problematiche attuali, come il femminicidio, i disturbi del comportamento alimentare, la discriminazione sul lavoro. “Il mio obiettivo era arrivare anche a chi non la pensa come me. Per questo ho utilizzato la comicità e il sarcasmo: la gente continuava a guardare perché voleva sapere se fossi seria o meno”. I suoi lavori sono stati mostrati nei contesti più svariati, dalla Galleria di Arte Moderna di Milano al Liceo Linguistico Manzoni, di lei hanno scritto molti giornali italiani. Dal 2022 è nuovamente a New York ma continua a tornare a Milano per lavoro. L’abbiamo incontrata in un caffè di Brooklyn.

Sono un’attrice e sceneggiatrice – ci ha detto – Negli ultimi anni ho lavorato molto on-camera ma la mia vera passione è il teatro.
Come sei arrivata a NY?
Quando ho detto a mia madre che avrei fatto l’attrice, lei, sorprendendomi, mi ha risposto: “Benissimo. Ma o entri in una delle migliori università nel mondo, oppure vai a studiare economia”. Mi ha spronata enormemente a lavorare sodo per entrate a NYU e, quando ho ricevuto la lettera d’ammissione, è stata la prima persona che ho chiamato.
Il tuo prossimo impegno?
Sabato 20 Maggio, al Center for Italian Modern Art e al FOCUS Art Fair a Chelsea. Porterò in scena Syrma, uno spettacolo che ho scritto nel 2019 e che amo moltissimo.
Com’è nato questo spettacolo?
Appena laureata sono caduta nel panico. Essere un’attrice immigrata negli Stati Uniti, senza una Green card, non è facile. Inoltre, la maggior parte dei miei provini era per ruoli molto stereotipati. La ragazza della porta accanto, la bella, ma str…, o il famoso love interest americano. Sentivo che mancavano storie diverse, e mi sono messa a sperimentare. Complice il mio background in filosofia, ho scritto un lavoro che ipotizza un mondo in cui il libero arbitrio e i sogni non esistono. Tutte le decisioni che consideriamo nostre sono, in realtà, frutto delle Moire. Queste tre donne controllano il destino di ogni individuo tramite dei fili (Syrma deriva dal greco antico, ‘filo’). A causa di un litigio tra due delle Moire, verrà creato un filo d’oro, che cambierà la vita della protagonista. Avrà la possibilità di sognare e di decidere se proseguire la sua vita guidata dall’esperienza delle Moire o se rischiare e diventare responsabile per le proprie scelte. È una storia che racconta della difficoltà di seguire i propri sogni in un mondo che spinge all’omologazione.
Come fai a vivere muovendoti tra l’Italia e New York? Quali sono gli aspetti più difficili di
questa vita “tra due metà”?
In questo momento sono abbastanza fortunata da potermi permettere di viaggiare spesso, a seconda dei progetti a cui lavoro. Inizio a sentire la difficoltà di non avere vere e proprie radici e devo dire che i miei affetti (quasi tutti in Italia) mi mancano molto. Forse la difficoltà più grande è perdersi degli eventi importanti (ad esempio mia cugina ha appena fatto un figlio e non sono ancora riuscita a conoscerlo, questa cosa mi rattrista un po’). New York però è davvero un grande amore per me: mi stimola, mi ispira, mi dà la carica.
Syrma 20 Maggio alle 2:30 pm The Center for Italian Modern Art 421 Broome Street, New York Regia: Lizzy Fruehling Cast: Carolina de’ Castiglioni, Sofía Figueroa, Agathe Westad, Christina Goursky, Emerson Reed, Seeni Chandran e Bella Kouds
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