Quando Bandmanrill è nato, nell’agosto del 2002, a Newark, epicentro del movimento Jersey club la prima ondata di quel genere elettronico andava esaurendosi, con il trasferimento in altri Stati, per motivi di lavoro o di studi, di quella generazione di producer e dj che avevano portato in New Jersey la breakbeat tipica del Baltimore club.
Nella seconda metà degli anni Novanta, Tameil, Dolla, Mike V e altri componenti della Brick Bandits avevano rivisitato lo stile aggressivo del breakbeat di Baltimora ibridando hip hop, Chicago House e techno con una propensione votata agli staccati, ai campioni tagliati e a folgoranti remix di tracce R&B. Il tutto a una velocità di 130-140 bpm perfetta per trasformare i primi djset di quello che veniva chiamato Brick city club, dallo storico soprannome della città, in travolgenti party molto apprezzati anche dai giovanissimi e ospitati da sale da ballo, sale ricevimenti e case private anche nei sobborghi, tra East Orange e Irvington. La componente del ballo da strada, frenetico e ubriacamte, è fondamentale e i video YouTube di tracce come Swing Dat di Tim Dolla, “Patty Cake” di Jayhood “Get Silly” o Get Downtown” di DJ Tone Dafire diventeranno virali.
Passerà comunque un decennio prima di sentire parlare di riscoperta o scoperta internazionale di un movimento come il Jersey club molto sotterraneo e di nicchia anche perché spesso i mixtape erano distribuiti su cd masterizzati talvolta senza credits o titoli delle tracce. Buona parte del merito, oltre a Myspace e poi Soundcloud deriverà da endorsement di successo di cultori illustri del genere come Skrillex, Cashmere Cat, Lido o DJ Khaled e di hit mainstream come “Level Up” di Ciara che si rifà piuttosto chiaramente a quelle sonorità.
Il ruolo del rap è fondamentale dalla seconda metà degli Anni Dieci nel contaminare le lezioni della scuola Jersey con la trap e la drill contemporanea. Nel 2018 spopola “It’s Time” di Unicorn151 aka Killa Kherk Cobain portandolo a collaborare con Pop Smoke, Fivio Foreign, Chris Brown e Swizz Beats e aprendo così proficui canali di sinergia e commistione tra la scena del New Jersey e quella della drill di Brooklyn.
Nel 2020 un documentario di PBS sul Jersey Club con interviste a Uniiqu3, Unicorn151 aka Killa Kherk Cobain, DJ Fade e DJ Tamiel e un’altra hit esplosa su TikTok (“Vibe” di Cookie Kawaii) mettono il sigillo sulla riscoperta planetaria del movimento.
E in questa annata che inizia l’ascesa di Siril Pettus, vero nome di Bandmanrill, cresciuto in una famiglia di undici figli e diventato rapper e performer nel primo anno di pandemia quando, recluso in casa come tanti altri diciottenni, inizia a destreggiarsi nella scrittura di tracce drill anche se la sua prima occupazione, per così dire, è quella di fare il tiktoker con alterni risultati. Ma il successo arriva un po’ per gioco quando nel 2021 rappa ironicamente con un flow drill su un beat Jersey Club. Lo sketch diventa così virale che Bandmanrill decide di trasformarlo in un vero e proprio singolo insieme all’incredulo producer McVert a partire dalla base di una traccia UK Garage del 2007, “Heartbroken” di T2. Il titolo resterà lo stesso e aprirà definitivamente la strada a questo inatteso ponte tra drill e Jersey club, ormai sdoganata, nel 2022, a livello mainstream dal successo di “Currents” e “Sticky” di Drake o da un’altra hit della Gen Z come “Just Wanna Rock” di Lil Uzi Vert. In meno di un anno arriveranno altre hit che metteranno in mostra il flow ruvido e spigoloso di Bandman che inizia prepotentemente a farsi strada su tutte le piattaforme: ”I Am Newark,”Bullet,” “Close Friends” e “Lurkin” lo porteranno a firmare con Warner.
Il primo EP, Club Godfather, esce a fine ottobre e include 13 tracce per un totale di ventotto minuti con featuring di un certo peso come NLE Choppa, skaiwater, Lay Banks, Sha EK e Dj Swill B.
Nell’autunno del 2023 dovrebbe vedere la luce il primo vero e proprio album, ma nel frattempo l’incontenibile Bandman ha deciso di pubblicare un mini mixtape di quattro tracce dove il flow e l’ironia non si smentiscono a partire dal titolo, PresidentObandman. Il Jersey club è vivo più che mai, musicalmente ha tutti gli ingredienti per essere ballato ovunque, e in buona parte lo deve a una gag di un drill rapper appena maggiorenne.
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