È un lavoro fatto per amore, dicono i 6 protagonisti di questa avventura che si sono presentati insieme per la prima volta all’Istituto Italiano di Cultura di New York. L’amore per la letteratura, per l’italiano, per le storie emarginate, per gli scrittori emarginati. E ancora: per i traduttori emarginati anche loro, trattati come comparse e non protagonisti a pieno titolo della grande operazione che è la pubblicazione di libri in lingua non originale.
L’avventura in questione è OVOI, Other Voices of Italy: Italian and Transnational Texts in Translation, nuova collana di libri di autori italiani, o comunque che scrivono in italiano, tradotti in inglese e pubblicati per il grande mercato mondiale di lingua inglese dalla Rutgers University Press. La collana è stata creata ed è curata da tre moschettieri: Alessandro Vettori, professore di Italianistica alla Rutgers University, Eilis Kierans, Ph.D. della Rutgers e Sandra Waters Managing Editor della rivista Italian Quarterly della Rutgers.
“Due anni fa eravamo nel mezzo del Covid e stavamo lavorando all’Italian Quarterly – ha spiegato Alessandro Vettori – quando ci è arrivata una proposta di pubblicazione da due studiosi del North Carolina. Si trattava di un’opera della prima metà del ‘900, Francesca e Nunziata di Maria Orsini Natale. Era molto interessante e abbiamo cercato un editore fra le varie università, ma non abbiamo avuto riscontri finché ci siamo rivolti alla Rutgers che invece si è mostrata interessata. Quel libro poi aveva un problema di diritti, ma ormai l’avventura era iniziata.”
Rutgers ha percepito la novità del progetto, in linea con la filosofia dell’università che da tre anni a questa parte, con il nuovo Rettore Jonathan Holloway, è più inclusiva, contro ogni forma di discriminazione. L’idea di una collana di “emarginati” quindi ha colpito nel segno.
Micah Kleit, direttore della Rutgers University Press era presente all’IIC con Christopher Rios-Sueverkruebbe, assistant editor della Rutgers University Press che ha spiegato come i primi tre libri, usciti il 13 gennaio, abbiano già ricevuto un buon riscontro di vendite. Si tratta di In Praise of Disobedience la traduzione di Chiara d’Assisi di Dacia Maraini, My Language is a Jealous Lover di Adriàn Bravi e Reversing the Gaze di Geneviève Makaping.
Dacia Maraini non sembra un’autrice marginalizzata, obietto a Vettori: “No, è una scrittrice nota e tradotta in tutto il mondo, ma questo libro in particolare, uscito nel 2013, non è stato tradotto e pubblicato all’estero a differenza degli altri e anche questa ci è sembrata una marginalizzazione. Lo stesso ragionamento vale per altri due autori famosi che abbiamo in programma di pubblicare, Pirandello e Berto. The Outcast dello scrittore siciliano e Oh Serafina! di Berto sono libri dimenticati che avevano bisogno di nuova luce.”
Il logo della nuova linea vede un lupo e un corvo che si parlano da lontano: “sono animali in pericolo e sono simbiotici – spiega Eilis Kierans – il corvo segnala al lupo la preda da spolpare e segue il lupo quando caccia. Per noi rappresentano lo scrittore e il traduttore che parlano l’uno con l’altro anche se parlano due lingue diverse.”
Tutto è stato curato nei dettagli, quindi, e tutto in assoluta economia. “Noi tre ci siamo messi al lavoro pensando di non ricevere alcun compenso – mi dice Alessandro Vettori – solo per il piacere di farlo. Quando poi ci sono arrivati 100 dollari per ogni libro pubblicato li abbiamo reinvestiti nella grafica e altro. I traduttori sono volontari, spesso accademici in pensione, oppure chiedono un grant al National Endowment for Humanities, una volta firmato il contratto con noi. Anche noi vogliamo chiedere un grant per la nuova linea, per avere fondi da reinvestire.”
Uno dei traduttori era all’IIC, il prof. Gregory Pell della Hofstra University, che ha tradotto Le Cose Accadono di Angelo Cannavacciuolo, scrittore napoletano, conosciuto per caso su un treno e poi scoperto nella sua avvincente scrittura.
La collana sarà presentata in Texas a maggio e a Catania a luglio ad accademici di tutto il mondo nel frattempo i curatori sono al lavoro su altri testi e chiedono anche l’invio di libri da valutare. L’indirizzo provvisorio è ude.sregtur @irotteV prima di aprire una mail ufficiale. “Sarete inondati di libri! – osserva una persona del pubblico – c’è così tanta narrativa italiana che non è stata tradotta!”
I tre moschettieri sembrano pronti alla sfida.