Esistono mani operose, geniali, mani capaci di fissare nel tempo la storia dell’uomo. Nel cuore di Roma, Dante Mortet continua la tradizione dei suoi avi che, nella stessa antichissima bottega, hanno immortalato l’umanità. Stavolta ha reso immortale una mano che sperimenta in laboratorio, scrive, cerca soluzioni per la cura dei tumori, la mano del professore Antonio Giordano, ricercatore e Direttore dello Sbarro Institute di Filadelfia.
Dante Mortet, erede di un antico “sapere artigiano”, realizza la riproduzione artistica delle mani e non solo. Partendo da un calco in silicone e successivamente, colando la cera e lasciandola raffreddare, ne estrae una copia fedele. La mano diventa scultura come quella di Robert De Niro, Pelé, Quentin Tarantino, Martin Scorsese, Ennio Morricone.
- Antonio Giordano e Dante Mortet
Attraverso l’uso corretto della mano si sviluppa un “pensare artigiano”, antico, esperto, che sviluppa economie concrete e sostenibili, che abbiamo il dovere di conservare e sviluppare, spiega Mortet, “una società senza artigiani è arida, destinata a scomparire. La mano del professore Giordano, realizzata in bronzo, rimarrà per sempre. Marco Aurelio è di bronzo, se fosse stato di legno non ci sarebbe più. Questa mano attraverserà la storia e tra duemila anni ci racconterà la vicenda meravigliosa di un grande ricercatore italiano che tanto onore fa al nostro Paese”.
Il prof. Giordano, visibilmente emozionato, commenta: “Avere la riproduzione della mia mano da un grande artista come Dante Mortet ed essere così associato ai grandi personaggi che ha immortalato, è una gioia incredibile.”
Mentre aspettiamo che il calco prenda forma, Dante ci racconta di quando ha fatto la mano di De Niro: “Sono stato a casa sua, mi ha trattato come se ci conoscessimo da sempre, mi ha fatto il caffè. Quando gli ho portato la mano in bronzo mi ha detto: “Vedi Dante, tutti i personaggi che vedi nei film non sono Robert de Niro, sono interpretazioni. Questa è De Niro!”.

“Le mani rappresentano l’italianità – commenta Mortet – la manualità, la capacità italiana che fa bene nel mondo. Italiani come Antonio Giordano sono semi preziosi, in una terra generosa come gli Stati Uniti, sono motivo di orgoglio. Riportare al centro l’artigianato come in un nuovo rinascimento è il mio desiderio perché non esiste solo Leonardo, tutto quel che vediamo nei musei, lo spettacolo dell’arte italiana, è stato realizzato dalle mani artigiane delle botteghe”.