Il pacchetto è arrivato anonimo per posta all’indirizzo della Monuments Men and Women Foundation, a Dallas. Una busta gialla imbottita, con dentro una sorpresa spuntata dal passato: nove preziose monete datate tra il 1500 e il 1800. Accluse alla busta, alcune banconote in dollari e una lettera del 2007 al vecchio sindaco di Ulm, città del Baden-Württemberg dov’è nato Albert Einstein. Le monete erano state sottratte da una teca del museo cittadino durante la seconda guerra mondiale. L’autore del furto? Un soldato americano, che in seguito aveva barattato il bottino con un commilitone: è lui il mittente del pacco. Le monete sono in buono stato, a eccezione di un foro su ciascuna: il militare le aveva regalate a sua moglie, trasformate in un paio di orecchini e un braccialetto.
“Dopo tanti anni la lettera spiegava ogni cosa. L’autore era rammaricato per il suo gesto e desiderava fare ammenda”, racconta Anna Bottinelli, la storica dell’arte e ricercatrice fiorentina, 35 anni, che dal 2019 presiede la Fondazione creata nel 2007 dal marito Robert Edsel. Lui ha scritto il libro sui cacciatori di tesori trafugati durante l’ultima guerra che ha ispirato il film di George Clooney; lei nel luglio scorso si è incaricata della restituzione delle monete a Ulm. Riportando a casa anche una statuetta lignea intagliata da Albrecht Berblinger. La scultura era finita negli Stati Uniti come souvenir di guerra del tenente Jim Kunkle, pilota di caccia P-38 e P-51 della nona Air Force, che nell’occupazione postbellica della Germania viveva a Monaco. La statua, avvolta in una coperta, gli era stata offerta da una sconosciuta in cambio di qualche pacchetto di sigarette. “Come l’anonimo veterano delle monete, l’ufficiale si è preso cura di questa scultura per decenni. E nel crepuscolo della sua vita ha visto nella nostra Fondazione la possibilità di restituirla al paese d’appartenenza”, chiosa la Bottinelli.

