Ha attraversato i Mari del Sud arrivando fino all’Isola di Pasqua. Ha camminato tra le dune del deserto dancalo. Ha cercato uno smeraldo leggendario tra le calli veneziane e un treno carico d’oro a Ulan Bator in Mongolia. E’ a casa sua a Hong Kong, in Cornovaglia e naturalmente tra i neri del Caribe. Ha incontrato Stalin e d’Annunzio, il Barone Rosso e i Signori della guerra. E’ un pirata e un gentiluomo di fortuna, che ha spezzato molti cuori femminili (e qualche volta ha sentito spezzare il suo). Corto Maltese è stato tutto e dappertutto. Ma adesso, per la prima volta, entra dove nessuno avrebbe mai immaginato: Gotham City. E lui, il marinaio con l’orecchino, assomiglierà un po’ a Batman.
La notizia è appena deflagrata: Frank Miller, il più importante fumettista americano contemporaneo, l’autore visionario di Sin City (oltreché regista e sceneggiatore in comproprietà del film omonimo) e Il Cavaliere oscuro, prende per mano il personaggio di Hugo Pratt e gli cuce addosso una serie televisiva live action in sei puntate. Dove live action vuol dire che Corto sarà impersonato da un attore in carne e ossa: chi? <Non è stato ancora deciso ma la lista dei candidati è promettente>, è l’unica risposta di Patrizia Zanotti, che detiene attraverso la società Cong i diritti dell’opera artistica del maestro di Malamocco. La joint venture si annuncia esplosiva. Combinare l’avventura allo stato puro del Maltese con le immagini dark, cupe e violente di Miller sembra un salto nel vuoto. Il pennello grosso, la china e l’acquerello da una parte; le atmosfere gotiche e il noir più inquietante dall’altra. E’ possibile combinare la letteratura disegnata alla graphic novel, il sogno all’incubo? Impossibile rispondere ora, ma certo è una sfida da brividi.

Miller sarà autore, sceneggiatore e produttore esecutivo del progetto. E gli effetti speciali della serie tv – sei puntate da un’ora ciascuna, per cominciare – saranno affidati a un altro numero uno: Phil Tippett, l’uomo che ha inventato le meraviglie di Indiana Jones, che ha vinto due volte l’Oscar con Il ritorno dello Jedi e Jurassic Park e ha ricevuto altre sei nomination dall’Academy. Tutto realizzato da Studio Canal, società di produzione e distribuzione a livello mondiale: 6500 titoli di film nel portafoglio, oltre 200 ore di serie tv prodotte all’anno e più di 30 film. Miller comunque rassicura a suo modo i lettori più tradizionali di Pratt. Sottolineando l’appartenenza da lungo tempo alla schiera degli aficionados: <Ho trovato da ragazzo, per la prima volta, i libri di Corto al Forbidden Planet di New York. Poi, durante i miei viaggi, ho scoperto una nuova edizione in una libreria a Roma. L’opera d’arte era così espressiva e così audace che era come se saltasse fuori dalla semplice carta da giornale. Mi ha spazzato via in una specie di uragano. Era pieno di magia e avventura romantica. Mi ha mostrato il potere del fumetto senza che la lingua diversa rappresentasse una barriera. Da allora sono diventato un fan di Corto Maltese>.

Il personaggio dunque non dovrebbe essere trasfigurato. Almeno non nei tratti essenziali della personalità, a giudicare dall’incipit della sceneggiatura del fumettista americano: “Dopo aver cercato di acquistare una barca per prendere il largo, Corto Maltese viene arrestato dai soldati di Belize City per ordine di qualcuno cui ha pestato i piedi. I militari lo legano a una zattera e lo mandano alla deriva trascinato dalla corrente del Golfo. Sanno che questa lo trasporterà al largo, garantendogli una morte lenta e dolorosa sotto l’implacabile sole tropicale. Corto viene però miracolosamente salvato da Rasputin e si ritrova ancora una volta tra due pulsioni contrapposte: da una parte ha un’occasione d’oro per sfuggire ai suoi misfatti e scappare, ma dall’altra è anche tentato dall’audacia di una nuova avventura. E vede nei piani di Rasputin un modo per fare un patto con il suo amico/nemico”.
E’ un omaggio esplicito all’opera di esordio del Maltese: Una ballata del mare salato, pubblicata nel 1967. Miller vede Corto <come un mascalzone che può parlare con gli Dei, l’Ulisse che non ha idea di quale sia il mondo che sta scoprendo nel suo viaggio. Un mondo pieno di magia e di orrore>. Ed ecco la prima indicazione di regìa: <La serie comincerà con un primo piano di Corto. Mentre intorno si svolge l’azione, la macchina da presa fisserà sempre la sua faccia. Perché, citando Raymond Chandler, lui è l’eroe, lui è tutto>. A dissipare gli eventuali dubbi provvede Patrizia Zanotti: <Entrambi sono allievi di autori classici americani come Milton Caniff. Pratt ha pubblicato i lavori di Miller nell’88, oggi sarebbe entusiasta di vedere il suo marinaio rivivere attraverso un artista che ha la straordinaria capacità di portare avanti miti senza tempo, introducendo figure iconiche per le nuove generazioni>. E conclude: <Hugo fa dire a uno dei suoi personaggi: nulla è scritto che non possa essere riscritto. Il nostro tentativo è dare un seguito degno alla sua opera. Credo che nessuno più di Frank Miller possa interpretare l’impulso creativo contenuto in questa frase>. Ce n’è abbastanza per continuare a sognare, immaginare, viaggiare.