Una vita contro quella di Stewart Rhodes, il leader degli Oath Keepers riconosciuto colpevole di “cospirazione sediziosa” per il tentativo insurrezionale del 6 gennaio 2021. Colpevole anche per lo stesso reato Kelly Meggs. Entrambi rischiano 20 anni di prigione. Mentre Jessica Watkins, Kenneth Harrelson e Thomas Caldwell, sono stati assolti dall’accusa di cospirazione sediziosa, ma sono stati riconosciuti colpevoli di aver cercato di impedire lo svolgimento della seduta al Campidoglio, e di aver impedito agli agenti di intervenire durante gli scontri. Per loro le pene saranno di gran lunga inferiori.
Un verdetto maturato dopo quasi due mesi di processo e tre giorni di camera di consiglio che vendica il dipartimento di Giustizia, che ha sempre sostenuto che l’attacco al Campidoglio non è stata la protesta per le infondate accuse dei brogli elettorali, come minimizzano i seguaci dell’ex presidente Donald Trump, ma un tentativo insurrezionale per cercare di bloccare il processo democratico per non insediare Joe Biden alla Casa Bianca.
Secondo la testimonianza resa da Jason Dolan, un membro del gruppo, l’obiettivo era quello di “far rimanere alla Casa Bianca l’ex presidente Donald Trump, intimidendo il Congresso”. E per far ciò era stato preparato un piano per bloccare il passaggio dei poteri a Joe Biden “con ogni mezzo”.
Durante l’assalto Rhodes non entrò al Congresso, ma rimase fuori come “un generale sul campo di battaglia, a sorvegliare le sue truppe”, ha detto uno dei pubblici ministeri.

I pubblici ministeri hanno accusato i cinque di aver complottato per impedire la certificazione al Congresso della vittoria elettorale di Joe Biden. Queste sono solo le prime condanne. Nelle prossime settimane inizieranno altri due processi con questo capo d’imputazione, sia a carico di altri membri degli Oath Keepers, sia a carico del gruppo di estrema destra dei Proud Boys, incluso il suo ex leader Enrique Tarrio.
Gli Oath Keepers sono una milizia antigovernativa di estrema destra i cui membri affermano di difendere la Costituzione e incoraggiano a disobbedire all’attuale Presidente che, accettando le bugie dell’ex presidente Trump, ritengono essere stato eletto con i brogli e pertanto violerebbe la Costituzione degli Stati Uniti.
Tra i membri molti sono ex agenti di polizia, dei servizi di sicurezza in genere o militari attuali ed ex. Per gli inquirenti il gruppo aveva concordato, pianificato e messo in atto nei minimi dettagli il sanguinoso assalto a Capitol Hill nel gennaio dello scorso anno con l’intento di fermare la ratificazione della vittoria elettorale del presidente Joe Biden contro Donald Trump di cui sono ferrei sostenitori.
Secondo gli inquirenti, la rivolta era stata organizzata dagli stessi Oath Keepers almeno dal dicembre 2020 quando il loro leader Rhodes ha utilizzato comunicazioni crittografate per pianificare il viaggio nella capitale per il 6 gennaio successivo. Per i pubblici ministeri, lui e gli altri componenti della milizia avevano pianificato di portare armi nell’area per aiutare a sostenere l’operazione in cui erano stati assegnati ruoli ben precisi e mentre alcuni degli Oath Keepers lanciavano l’assalto al Campidoglio alla testa di migliaia di sostenitori di Trump, i leader della milizia avevano organizzato il quartiere generale al Comfort Inn di Arlington, in Virginia, un motel in periferia da dove veniva gestito l’attacco. Qui, secondo l’accusa, il gruppo aveva preparato squadre pronte a trasportare rapidamente armi in città a sostegno dei militanti.

Stewart Rhodes – ex collaboratore del deputato libertario Ron Paul – ha fondato gli Oath Keepers in Texas nel marzo del 2009, poco dopo che Obama si era insediato alla Casa Bianca, facendone uno dei più importanti gruppi della milizia paramilitare di estrema destra presente negli Stati Unti insieme all’organizzazione dei Proud Boys.Un razzista che afferma di difendere la Costituzione nel nome dei Padri Fondatori.
Il giorno dell’attacco al Campidoglio, subito dopo il comizio di Trump, Rhodes passeggiava davanti al prato che porta al Congresso, comunicando via telefono e chattando con alcuni membri e responsabili del suo gruppo introdottisi dentro il Congresso durante il tentativo insurrezionale.
Elmer Rhodes è un uomo massiccio e barbuto di 57 anni, un ex militare che ha puntato senza successo ai Rangers, con la mimetica sempre addosso e una benda da pirata all’occhio sinistro. Un fatto curioso e premonitore. Quando era militare faceva l’istruttore alle reclute sull’uso delle armi. Una pistola che stava maneggiando gli cadde per terra e accidentalmente partì un colpo e il proiettile, di rimbalzo, lo centrò in un occhio.
Laureato in legge a Yale e per un po’ ha esercitato nel Montana dove è stato radiato dall’ordine nel 2015. I suoi miliziani erano stati incaricati il 6 gennaio di fare da scorta a Roger Stone, il fedelissimo mastino di Donald Trump. Con questo pretesto i capi del gruppo si erano riuniti in un albergo vicino a Washington, pianificando di intervenire come “forza di reazione rapida”. Questa volta la pistola non gli è caduta di mano