Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Arts
January 16, 2022
in
Arts
January 16, 2022
0

A Modena gli iconici scatti in bianco e nero di Robert Capa diventano a colori

In una mostra sorprendente i lavori del mago della fotografia selezionati dall'International Center of Photography di New York prendono vita

Massimo CutòbyMassimo Cutò
A Modena gli iconici scatti in bianco e nero di Robert Capa diventano a colori

Robert Capa a colori - Facebook, Capa color

Time: 5 mins read

É un po’ come passare dal cavallo all’automobile. Oppure dal cinema muto a quello parlato, Greta Garbo ne sapeva qualcosa.

Serve tempo per adattarsi, per comprendere fino in fondo una novità che cambia la percezione del mondo. É accaduto lo stesso a Robert Capa, il più grande tra i fotoreporter di guerra, l’uomo che con i suoi scatti in bianco e nero ha raccontato i drammi del Novecento: la guerra civile spagnola, lo sbarco in Normandia, l’Indocina. Eppure esiste un altro Capa. Poco conosciuto, divisivo, trascurato dalla critica e dal grande pubblico. Capa in color è il titolo della mostra ospitata prima ai Musei Reali di Torino e adesso, fino al 13 febbraio, alle Gallerie Estensi di Modena: 150 foto, lettere, appunti, riviste che rivelano un’altra faccia del genio. Meno documentarista e più pittore, attento al ritratto anziché al movimento. Il tocco magico di chi riesce a cogliere l’istante è lo stesso, ma applicato in un contesto inconsueto. Insomma, uno choc.

In realtà le cose non stanno come sembrano. Le immagini selezionate da Cynthia Young dell’International center of photography di New York dimostrano che Capa cominciò ad assaggiare il colore già a 24 anni quando, era il 1938, trascorse otto mesi in Cina. Si serviva allora dei primi rullini Kodachrome: per lo sviluppo venivano mandati alla casa madre, che custodiva il segreto di una tecnica ancora agli albori. Il procedimento richiedeva tempi lunghi, a discapito dei servizi che i committenti pretendevano di ricevere a tambur battente. Ecco perché il bianco e nero rimase il modo espressivo preferito, benché Capa avesse usato il colore fino alla fine dei suoi giorni.

Mostra Capa Color – Facebook, Capa Color

La verità è che quell’uomo straordinario non si stancò mai di sperimentare. Non si accontentava. Cercava ovunque qualcosa che l’occhio comune non riusciva a vedere. Il suo temperamento irrequieto si rivelò fin da ragazzo: nato Budapest nel 1913, ebreo, incline a risolvere a cazzotti per strada le controversie, Endre Erno Fredmann (il suo vero nome) si disinteressò della sartoria di famiglia perché dentro aveva il fuoco. Arrestato per le sue simpatie comuniste nell’Ungheria reazionaria e antisemita, se ne andò a Berlino dove si iscrisse a Scienze politiche. Lì frequentò uno studio fotografico e capì qual era la strada. Ma l’avvento nel nazismo lo costrinse, nel ’33, a riparare a Vienna e poi a Parigi. Free lance dai pochi guadagni, conobbe nella Ville Lumière altri giovani curiosi e di belle speranze. In particolare Henri Cartier-Bresson, con cui instaurò un sodalizio che durò per sempre.

L’altro incontro fatale fu quello con Gerda Taro, compagna di vita e di lavoro: insieme volarono a Barcellona nel ’36 per seguire da vicino la guerra civile, grazie alle commesse ben pagate trovate proprio da lei. In quel momento la coppia inventa l’identità Robert Capa, fantomatico fotografo americano. Gli scatti della ditta cominciano a fare il giro del mondo. Uno in particolare diventa celeberrimo: il miliziano dell’esercito repubblicano in camicia bianca che esce correndo dalla trincea, ripreso nell’attimo della morte, vittima di un proiettile sparato dai franchisti. Si è molto discusso, successivamente, se la foto fosse autentica o costruita. Ci furono perizie accuratissime sui negativi e ricostruzioni storiche capillari degli avvenimenti di quei giorni. L’epigrafe migliore alla vicenda furono le frasi di Capa: <Per scattare foto in Spagna non servono trucchi, non occorre mettere in posa. Le immagini sono lì, basta scattarle. La miglior foto, la miglior propaganda è la verità>. Anche quella più atroce. L’amata Gerda morì nel luglio del ’37 vicino Madrid, schiacciata da un carro armato in manovra.

Il resto è storia. O meglio: è Storia. Il servizio a colori a bordo di una nave da guerra Usa, apparso sul Saturday Evening Post nel ’41. E poi Capa in Nord Africa, quindi paracadutato in Sicilia al seguito degli Alleati, l’incontro nella Valle dei templi con un giovane scrittore che si chiama Andrea Camilleri, la foto del pastore che indica la strada al soldato americano accovacciato (la pubblica Life), lo sbarco in Normandia e gli scatti perduti dal tecnico di sviluppo si salvano solo 11 fotogrammi <leggermente fuori fuoco>, per usare il titolo delle sue memorie, ma è quanto basta a sintetizzare in maniera esemplare i momenti frenetici del D-Day.

Uno scatto a colori di Robert Capa – Facebook, Capa Color

Però è il dopoguerra a segnare la rivoluzione stilistica di Capa, che aveva appena fondato nel ’47 a New York l’agenzia Magnum con Cartier-Bresson e altri tre cavalieri dell’Apocalisse. Cambia il suo scenario perché è cambiato il mondo. Un mondo a colori, finalmente: non è più tempo di conflitti, almeno non espliciti. L’aria odora di euforia, desiderio e piacere. Alle porte si profilano i primi accenni del boom economico in arrivo. In una parola: la gente vuole guardare avanti e i giornali si adeguano al new deal. Capa diventa così l’inviato specialissimo dietro a un obiettivo incruento. Compaiono i suoi reportage di viaggio in Unione Sovietica nel ’48 accompagnato da Steinbeck, a Tel Aviv e Gerusalemme andata e ritorno, nella Budapest tanto cambiata da sembrargli irriconoscibile.

Il colore nelle sue mani è il simbolo della rinascita. E resta la domanda di fondo che percorre la mostra: è il colore a rendere Capa diverso o è Capa che scatta in modo diverso quando usa il colore? Impossibile rispondere. Certo il maestro del bianco e nero sdogana quell’altra maniera di ritrarre eventi e personaggi. Lo fa con allegria, leggerezza, divertimento, ironia. I grandi magazine come Holiday, Illustrated, Ladies’ home journal, Epoca intercettano e indirizzano altrove il gusto dei lettori. Il colore significa glamour e immagini patinate: l’alta società, le feste aristocratiche, i salotti alla moda, le vacanze sulle Alpi, Kitzbuhel, Davos, Zermatt, St. Anton, Val d’Isère, Megève, i set cinematografici, via Veneto e il sentore della dolce vita romana, il lungosenna e le spiagge francesi.

Robert Capa – wikimedia

Seduti al caffè o in una baita, ora c’è tutto il tempo di godersi la vita. E’ sparita la fretta di cogliere al volo l’istante prima che ti arrivi addosso un proiettile o una scheggia. L’obiettivo cattura lunghi momenti di bellezza, mondanità, sciccheria, charme, donne eleganti, buon cibo e champagne, corse dei cavalli, principi, grandi artisti, divi e divine. Le sue foto somigliano ai manifesti che Marcello Dudovich disegnava trent’anni prima. Ecco il set di Hitchcock, ecco la Bergman che di Capa si era innamorata, ecco Hemingway sulle montagne di Sun Valley, ecco Picasso che ripara con un ombrellone la moglie in riva al mare, ecco Capucine affacciata a un balcone romano, ecco Orson Welles in Marocco, ecco John Huston, Rossellini, Bogart, Peter Lorre e Truman Capote sulla costiera amalfitana, ecco la Piazza Rossa e l’incoronazione di Elisabetta seguita da Piccadilly Circus il 2 giugno del ’53.

C’è chi lo accusa di fare cartoline, di essere diventato un turista, di aver seppellito il rischio. Capa risponde per le rime: <Da anni dialogo con re, contadini e commissari e li fotografo, e ho finito col convincermi che la curiosità, insieme con la libertà di viaggiare e con le tariffe economiche, sia quanto di più vicino alla democrazia esista nella nostra epoca _ forse la democrazia, dunque, è il turismo>. E’ il suo modo di dire: non sono cambiato, i tempi nuovi vanno documentati e ovunque ci sia qualcosa da raccontare io vado. C’è anche il 25 maggio 1954 su una collina di Thai Binh in Indocina, a raccogliere le immagini della guerra francese al generale Giap. Al collo ha una Nikon S e una Contax. Sono le tre del pomeriggio. Il suo ultimo clic a colori è sommerso dal fragore di una mina che lo fa saltare in aria. Addio Capa, fotoreporter di guerra e turista globetrotter, uomo capace di guardare il mondo con umanità e partecipazione.

Share on FacebookShare on Twitter
Massimo Cutò

Massimo Cutò

Giornalista, classe 1957, ha svolto tutta la sua carriera tra Resto del Carlino e Quotidiano Nazionale. È nato a Pescara ma vive e lavora a Bologna da molti anni. Ogni volta che arriva in piazza Maggiore non si rassegna a una domanda senza risposta: perché qui non c'è il mare?

DELLO STESSO AUTORE

25 anni fa “il Gladiatore”: parla Luca Ward, il Massimo Decimo Meridio italiano

25 anni fa “il Gladiatore”: parla Luca Ward, il Massimo Decimo Meridio italiano

byMassimo Cutò
Sinner parla a Roma verso gli Internazionali: “C’è voluto tempo. Ora sono libero”

Sinner parla a Roma verso gli Internazionali: “C’è voluto tempo. Ora sono libero”

byMassimo Cutò

A PROPOSITO DI...

Tags: bianco e neroColorifotografiaModenaRobert Capa
Previous Post

UN Chief Guterres: “We Are in a Race Against Time to Help the Afghan People”

Next Post

Novak Djokovic Ousted from Australia: Feeding the Beast of Racial Fear

DELLO STESSO AUTORE

Kimi Antonelli, pilota prodigio e una Sprint Race da pazzi

Kimi Antonelli, pilota prodigio e una Sprint Race da pazzi

byMassimo Cutò
Sinner, arriva la rinascita: pronto al ritorno a Roma

Sinner, arriva la rinascita: pronto al ritorno a Roma

byMassimo Cutò

Latest News

Johnson, non ci fidiamo di TikTok, aveva 9 mesi per vendere

Donald Trump Pressures House Speaker Mike Johnson on Tax Hikes for the Wealthy

byRalph Savona
Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

byStefano Vaccara

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Novak Djokovic Ousted from Australia: Feeding the Beast of  Racial Fear

Novak Djokovic Ousted from Australia: Feeding the Beast of Racial Fear

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?