Nonostante il COVID-19, con le sue più disparate varianti, sia ancora una realtà dura e cruda, la città di New York si sta risvegliando da un lungo letargo fatto di silenzi per le strade, negozi chiusi, aperture di mostre ed eventi vari posticipati a date indeterminate. Durante il semestre autunnale, quest’anno la Casa Italiana della New York University ha deciso di organizzare una mostra dedicata alle fotografie di Fulvio Roiter (1926 – 2016), fotografo italiano che con la sua pungente arte dell’osservazione ha saputo catturare immagini bellissime della Grande Mela.

Autore di più di settanta libri di fotografia, ha catturato immagini da tutto il mondo. Dalla Sicilia all’Abruzzo, dalla luminosa Andalusia fino alla maestosa Venezia, Roiter è stato capace di traslare la sua visione del mondo su carta, stampata sia in bianco e nero che a colori.

In questa mostra è possibile osservare le opere che ritraggono New York prima della tragedia dell’11 Settembre. L’attacco alle Torri Gemelle è stato un momento tanto traumatico per gli Stati Uniti e il mondo occidentale, quanto il COVID-19.
“Dopo 20 anni, Casa Italiana ha abbracciato la proposta della Fondazione Fulvio Roiter di ospitare una mostra di fotografie scattate da Roiter pochi anni prima dell’attentato. Sono un omaggio e un ricordo, ma sono prima di tutto un inno a New York, con la sua bellezza mutevole, la sua resistenza unica e la straordinaria capacità di rialzarsi dopo ogni caduta”, spiega Stefano Albertini, direttore della Casa Italiana Zerilli-Marimò. “Guardare New York attraverso l’occhio penetrante di Fulvio Roiter ti farà innamorare ancora di più di New York City e ti farà sentire pieno di energia durante questo periodo di rinascita”.

Dopo tragiche situazioni come queste, New York è una di quelle poche città sempre pronte a riprendersi. Con questa mostra si vuole celebrare questo dato di fatto, come una spinta positiva verso il futuro di una metropoli fatta di immigrati, di cui una gran parte giovani italiani e italiane.