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July 19, 2021
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Da Brooklyn a Napoli con l’amore per la pizza in quella “Botte di Ferro”

A Red Hook abbiamo visto l’opera di Ben Gassman: un’insegnante di Brooklyn e un cuoco del Queens; cosa mai avranno in comune? Intervista all'autore

Giulia BaldinibyGiulia Baldini
Da Brooklyn a Napoli con l’amore per la pizza in quella “Botte di Ferro”

Jess M. Barbagallo and Layla M. Khoushnoudi in BOTTE DI FERRO - photo by Ashley Garrett

Time: 4 mins read

Diretto da Tara Elliott e scritto da Ben Gassman, Botte di Ferro è una fresca storia d’amore, amicizia e sogni ambientata fra gli Stati Uniti e l’Italia.

La locandina di “Botte di Ferro” a Brooklyn

Lui e Lei, i protagonisti dell’opera, sono due giovani new yorkesi che si sono conosciuti da piccoli ad un campo estivo. Gli anni passano, i corpi cambiano e di conseguenza sbocciano nuovi sentimenti sempre più intricati fra i due. Non ci sarà mai una vera e classica storia d’amore, ma solamente una storia che parla di diversi tipi di affetti, un tira e molla continuo che rende la relazione fra Lui e Lei una solida “botte di ferro”. La storia ha inizio e fine nello stesso luogo che infatti darà nome alla loro strampalata quanto meravigliosa avventura: la pizzeria Botte di ferro a Napoli, con il Cameriere e la Pizzaiola a farli da compagnia.

Ben Gassman

Botte di Ferro è stato scritto da Ben Gassman, il quale ha cordialmente risposto alle nostre domande riguardo questo suo nuovo progetto. Gassman, un americano con una grande passione per l’Italia e gli Italiani, ha celebrato questa sua ammirazione con Botte di Ferro, un’opera teatrale di quasi dieci anni che finalmente ha preso posto sul palcoscenico dopo la pandemia.

Una piece teatrale perfettamente in stile italo-americano, con toni moderni e repentini, Botte di Ferro è in grado di coinvolgere un ampio pubblico di persone aperte ai temi di diversità, accoglienza e uguaglianza. Da gran amante dell’Italia, l’autore americano, di New York, ci rende partecipi dell’atmosfera magica e pittoresca non solo presente nella sua opera, ma anche del luogo in cui viene recitata, Red Hook, e di come tutto sia collegato.

Layla M. Khoushnoudi and Jess M. Barbagallo in “Botte di Ferro” ( Photo by Ashley Garrett)

Fra tutti i luoghi della diaspora italiana, perché hai scelto New York?

“In realtà, New York e la diaspora italiana mi hanno portato in Italia. Non ho alcuna eredità familiare in Italia o dall’Italia, soltanto un amore e un apprezzamento verso le cultura del Bel Paese. In famiglia si dice che un nostro parente lontano abbia intrapreso un viaggio dall’Est Europa con il padre o il nonno di Vittorio Gassman. Si separarono in Germania, con il nostro parente che salpò per New York e il progenitore di Vittorio si diresse sud in Italia. Non ho mai cercato di attestare la veridicità di questa storia in nessun modo. Non vorrei rimanerci male nel sapere che non possa essere una storia vera. Questo fatto avvenne poco prima la Prima Guerra Mondiale, proprio quando la prima linea della mia famiglia arrivò nel Bronx”.

Lo spettacolo tratta d’amore, d’amicizia, e di crescita personale. Qual é stato l’aspetto più difficile da focalizzare?

“Questo spettacolo tratta anche di sfrenatezza, l’aspetto più facile da concentrarsi. Amicizia e crescita personale sono state le parti più difficili da focalizzare, perché il sesso offusca l’amicizia. Ho posto attenzione a come salvare un’amicizia in procinto di una relazione, senza cadere nei tranelli dell’amore. E’ stato complicato dare vita all’aspetto della crescita personale, il quale è un curioso aspetto che avviene in maniera incrementale”.

Laura Caparrotti in “Botte di Ferro” (Photo by Ashley Garrett)

Red Hook è una delle località meno conosciute di New York. Non molti turisti considerano questo quartiere di Brooklyn una delle loro mete preferite. Che cosa può trovare d’interessante in questa pittoresca zona della città un turista europeo, soprattutto un giovane turista italiano?

“Penso che un giovane turista italiano possa trovare degli scatti in perfetto stile Instagram in Red Hook, di fronte al ponte, fiume e skyline della parte sud di Brooklyn. Penso che i turisti possano trovare una vivace atmosferica romantica in contrasto e in perfetto equilibrio con il trambusto della città. Buon cibo, bar amichevoli. Il contrasto fra le zone più povere di Brooklyn messe accanto a quelle più ricche, nate dalla gentrificazione”.

“Botte” di ferro è un’espressione italiana che porta con sè resilienza e perseveranza. Qual è il significato dietro a questo titolo e a queste parole? 

“Ad un certo punto avevo un altro titolo nella mia testa, “L’Angolo dei fantasmi”. Un giorno mi sono precipitato in questo café sulla Seconda Avenue nell’East Village per sfuggire dalla pioggia e un gruppo di Italiani si sono messi in fila dietro di me, anche loro in cerca di riparo. Mentre ho ordinato un caffè uno di loro disse: “Sei fortunato che ce l’hai fatta ad entrare qui dentro, questo posto è una “botte di ferro””. Avevo capito alla lettera, ma non avevo mai sentito quest’espressione. Lui me la spiegò. A parole sue mi disse che significava qualcosa come protezione assoluta, sicurezza, calma.

Penso che sia questo l’amicizia fra i due protagonisti in “Botte di Ferro”. Entrambi i personaggi non possono fare a meno di uno o dell’altra, essendo infatti il loro un legame forte quanto una “botte di ferro””.

Qual è il messaggio che vuoi portare alla luce tramite “Botte di Ferro”?

“Che la gente è complicata. Che siamo tutti stranieri, quando viaggiamo, ma che anche siamo più vicini fra di noi, proprio perché stranieri. E che la nostra estraneità può essere sempre interrotta, anche per un solo breve momento critico nella nostra vita”.

In scena ci saranno Jess M. Barbagallo (in Harry Potter and The Cursed Child), Laura Caparrotti (Direttrice Artistica di Kairos e In Scena!), Layla M. Khoushnoudi (Dance Nation) ed Alessandro Magania (in Hamlet di TheWooster Group). Lo spettacolo è in inglese, ma il pubblico dovrà essere preparato a sentirsi immerso in un’Italia dei primi anni Duemila, con dialetti ed accenti provenienti da Firenze, Bologna e Napoli. E’ proprio in questi luoghi, insieme alla città di New York, che la storia e gli amori di Lui e Lei prendono forma.

Il cast di “Botte di Ferro” (Photo by Ashley Garrett)

Botte di Ferro è uno spettacolo prodotto e promosso dall’associazione The Tank. Fondata nel 2003, The Tank è una compagnia multi-disciplinare non-profit dedita alle arti visive e teatrali. Vincitore del Premio Obie, il Tank offre programmi ed eventi per giovani attori ed attrici emergenti, dando spazio a performances di ogni tipo – dalla danza alla recitazione, dalla musica al cinematografia e tanto altro.

In associazione con Meucci & Bell, lo spettacolo avrà luogo fin al 29 luglio presso il ristorante The Good Fork. Pizza e bibite saranno offerte a seconda del biglietto acquistato. Per maggiori informazioni logistiche e date, visitate il sito qui.

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Giulia Baldini

Giulia Baldini

Nata e cresciuta a Firenze da padre italiano e madre afro-brasiliana, Giulia vive e lavora a New York City. Autrice di “Fashion On The Beat” (2020), Giulia ha un bagaglio culturale pieno di esperienze dal tono cosmopolita. Giulia scrive ed è appassionata di moda, costume, arte e attivismo sociale.

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