È nel sud del Bronx che verrà realizzato il nuovo complesso per celebrare l’hip-hop e il Bronx. Sarà costruito al 50 East 150th Street, di fronte al fiume Harlem, e a poche centinaia di metri dal Yankee Stadium.
Giovedì 20 maggio 2021 si è tenuto l’evento per inaugurare l’inizio dei lavori di costruzione. Erano presenti il sindaco di NYC, Bill de Blasio, insieme al Presidente della circoscrizione del Bronx, Ruben Diaz Jr, il presidente dell’Assemblea dello Stato di New York Carl Heastie, nonché un nutrito gruppo di celebrità hip-hop, tra cui Grandmaster Flash, Slick Rick e Fat Joe.
“New York City sta costruendo una ripresa per tutti”, ha detto il sindaco Bill de Blasio. “Dai grandi investimenti in alloggi a prezzi accessibili, a un luogo permanente per celebrare la musica che ha reso il Bronx famoso in tutto il mondo, questo progetto dimostra ciò che ogni vero newyorkese sa già: non c’è modo di fermare New York City”.

Il complesso costerà 323,5 milioni di dollari, che verranno finanziati tramite una partnership publico-privata. Tra i finanziatori, infatti, ci sono il Dipartimento di conservazione e sviluppo degli alloggi di NYC, la Housing Development Corporation, l’Empire State Development, oltre alla banca Wells Fargo.
“Questo è un momento davvero speciale”, ha detto il DJ e rapper Grandmaster Flash, ricordando le radici degli anni ’70 della musica hip-hop. “C’è stato un tempo in cui a nessuno fregava niente del Bronx. Non importava a nessuno. Questa cosa che stavamo facendo (il movimento hip-hop, ndr) era contro tutto”.
È proprio nel Bronx che prende vita il movimento artistico culturale che prende il nome di hip-hop. Alcuni fanno risalire le origini del termine a Keith “Cowboy” Wiggins, membro di Grandmaster Flash and the Furious Five. Nel 1978, mentre scanzonava un amico che era appena entrato nell’esercito americano, sembra abbia usato le parole “hip/hop/hip/hop” per imitare la cadenza ritmica dei soldati in marcia.

L’hip hop “è uscito dal Bronx come il Vietnam”, ha raccontato Fat Joe, che è cresciuto nelle Forest Houses di NYCHA a Morrisania.
Il movimento nasce negli anni ’70, dall’incontro tra le tradizioni musicali di afroamericani, latinoamericani e caraibici americani che abitano nel quartiere. Nasce dai block parties, le feste estive dove i residenti dei palazzi popolari scendono in strada, aprono gli idranti per rinfrescarsi, condividono cibo, s’incontrano e si conoscono, con lo scopo di creare un senso di comunità, in luogo in cui differenze etniche e difficoltà socio-economiche rendono più difficile creare un clima comunitario. È tra le casse acustiche e i mixer di queste feste che sono nati il beatboxing e la breakdance.
La componente residenziale della nuova struttura comprenderà 542 unità riservate a famiglie e individui che guadagnano tra il 30 e il 120 per cento del reddito medio di zona, insieme ad appartamenti per gli ex senzatetto. Le strutture comunitarie in loco includeranno uno spazio per la prima infanzia gestito dall’associazione BronxWorks e una programmazione scientifica all’aperto gestita dal Billion Oyster Project. Gli spazi pubblici pianificati includeranno una spianata lungo il fiume Harlem con posti a sedere, aree barbecue, strutture per il fitness all’aperto e bagni pubblici.

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