È proprio vero: l’Italia è il Paese più bello del mondo, e a vederlo dall’estero, specialmente se sei italiano, finisci per apprezzarlo ancora di più che in patria. È questa la vivida impressione che l’evento di giovedì sera, “Veneto, the Land of Venice”, organizzato da EM Dreams Factory e dalla Casa Italiana Zerilli-Marimò, in collaborazione con Regione Veneto e Fondazione Arena di Verona, ha lasciato nei tanti spettatori accorsi per godere, per una sera, delle bellezze e della cultura di una delle regioni più belle d’Italia. E proprio bellezza e cultura sono state il Leitmotiv dell’intera serata, ospitata dal Global Center della NYU e introdotta da Stefano Albertini, direttore della Casa Italiana Zerilli-Marimò.
“Innanzitutto devo ringraziare la Regione Veneto, che ha accettato la mia proposta, risultato di un sogno che abbiamo avuto lo scorso settembre con un paio di amici: Corrado Ferraro, marketing manager dell’Arena di Verona e Stefano Albertini”, ha detto in apertura della serata Eugenio Magnani, Presidente e Travel and Marketing Strategist di EM Dreams Factory. “Abbiamo condiviso la stessa passione, lo stesso entusiasmo, lo stesso amore per il nostro Paese, e, soprattutto, lo stesso sogno”, ha aggiunto Magnani. Che ha sottolineato come l’Arena di Verona possa offrire una delle più incredibili esperienze di arte, musica, cultura: un’esperienza italiana al 100%.
Sono intervenuti alla serata anche l’assessore al Turismo della Regione Veneto Federico Caner e quello alla Cultura Cristiano Corazzari. Caner ha portato a New York i saluti del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.”L’Italia è tra le top destination del turismo a livello mondiale, ma il Veneto è la prima regione in Italia per quanto riguarda i flussi turistici, con ben 19 milioni di arrivi, quasi 4 volte la stessa popolazione veneta”, ha sottolineato l’Assessore. Che ha introdotto al pubblico il nuovo brand “The Land of Venice”, che idealmente riassume la stessa identità e specificità di una regione che si sviluppa alle spalle della magnifica Venezia. Un territorio che offre paesaggi dolomitici, marittimi, termali, lacustri (con il Garda), e fluviali (con il delta del Po). Per non parlare, poi, dello straordinario patrimonio culturale e artistico: sette siti UNESCO, moltissime città d’arte – come Treviso, città medievale, Padova, città di Giotto e della sua Cappella degli Scrovegni, Vicenza, città del Palladio, Verona, con l’opera e Romeo e Giulietta -. “Ma insieme all’arte, alla cultura, agli aspetti architettonici, abbiamo anche buon cibo e buon vino: 36 prodotti tipici e 53 vini DOC e DOCG”, ha poi puntualizzato Caner. “È vero: sono un assessore molto fortunato, perché in Veneto abbiamo un importante esempio della bellezza dell’Italia e della cultura disseminata su tutto il nostro territorio”, ha poi aggiunto Corazzari. “Una delle grandi caratteristiche dei veneti – ha detto poi l’Assessore – è la loro capacità di creare prima ed esportare poi il loro know how in tutto il mondo”.
Parole poi confermate, nel corso della serata, dal talento e dalla freschezza artistica e culturale della General Manager dell’Arena di Verona Cecilia Gasdìa, che, prima di diventare sovrintendente, si è imposta all’attenzione generale come soprano, interpretando più di 90 ruoli diversi e calcando palcoscenici illustri. “Sono orgogliosa di essere qui oggi per presentare a New York la stagione estiva dell’Arena di Verona Opera Festival, festival che rappresenta il più alto livello di qualità dell’arte italiana”, ha detto Gasdìa, ricordando come la leadership italiana nel campo dell’Opera. Il programma, naturalmente, è ricco e prevede la messa in scena delle più famose opere liriche della tradizione: dalla Carmen all’Aida, dalla Turandot al Nabucco, dal Barbiere di Siviglia alla Verdi Opera Night, fino all’evento esclusivo di danza Roberto Bolle and Friends. E proprio nella sala del Global Center NYU, per un attimo la platea si è ritrovata a sognare di essere a Verona, aiutata dalle splendidi immagini che scorrevano sul maxischermo, ma soprattutto dalle emozionanti performance della soprano Ruth Iniesta e del tenore Saimir Pirgu, accompagnati al pianoforte da Gasdìa. Un’atmosfera magica, suggellata dalle prelibatezze offerte al termine della serata e dai due biglietti aerei Alitalia per Venezia estratti nel corso della lotteria.
Atmosfera che si è potuta respirare anche nella serata di venerdì, presso il Consolato Generale d’Italia a New York, che ha messo un punto all’esperienza del giorno precedente grazie all’intervento degli ospiti Federico Caner, Cecilia Gasdìa, Stefano Albertini, Barry Glodsmith – storico dell’architettura e del viaggio -, Cristiano Corazzari ed Eugenio Magnani. Il ricco e gustoso buffet, esclusivamente con specialità locali, è stato preparato da Michele Casadei Massari, executive chef di “Piccolo Cafè” a New York, e accompagnato dai vini Sartori di Verona.
Momento di grande interesse, l’intervista di Stefano Albertini a Cecilia Gasdìa, una delle cantanti liriche più affermate del panorama italiano, che debittò più di trent’anni fa al Met come soprano, e il cui lancio internazionale avvenne nel 1982, quando sostituì Montserrat Caballé alla Scala in Anna Bolena di Gaetano Donizetti. Oggi, come sovrintendente della Fondazione Arena di Verona, è la meglio titolata a parlare dei progetti per la prossima stagione estiva, ma anche dei sogni per il futuro dell’Organizzazione che dirige. “L’Arena di Verona durante l’anno ha 256 dipendenti stabili, ma durante l’estate ne ha 1500 in più”, ha sottolineato Gasdìa, dando le dimensioni di un progetto grandioso, che lancia anche importanti sfide di gestione e organizzazione. “Cerchiamo di selezionare i cantanti migliori, i più famosi e anche giovani, e puntiamo sugli allestimenti scenici, perché l’Arena di Verona è famosa da sempre, oltre che per la grande qualità artistica, anche per gli allestimenti scenici”, ha spiegato la Sovrintendente.
Due serate magiche, capaci di tenere alto, nel mondo, l’orgoglio di essere italiani, e di risvegliare il desiderio di scoprire tutto ciò che di prezioso può offrirci, nonostante le difficoltà, il nostro incredibile Paese.