Gordon Matta-Clark era un artista di New York che rifiutò la mercificazione dell’arte e che diede a questa un grande contributo attraverso fotografia, video, performace, disegno, collage e sculture. Le sue opere sono attualmente ospitate dal museo del Bronx, che gli ha dedicato un’enorme esibizione chiamata Gordon Matta-Clark: Anarchitect, dedicata al suo filone artistico-poetico di “anarchitettura”.
Infatti, quest’aspetto della sua produzione – caratterizzato da ritagli monumentali, buchi, aperture e incisioni praticate sulle facciate di case abbandonate e di edifici storici di New York, New Jersey, Chicago, ma anche dell’altra parte dell’oceano – rappresenta la parte più potente del lavoro dell’artista, che trasmette una critica empatica, immediata e intuitiva del ruolo dell’architettura nel sistema capitalistico.
L’esposizione Gordon Matta-Clark: Anarchitect, attraverso i “ritagli” che l’autore fece nel Bronx dalle strutture decadenti degli anni ’70, esamina pienamente il suo approccio sociale, relazionale e attivista all’arte, un approccio senz’altro pionieristico che ha lo portato ad una profonda esplorazione della città come campo d’azione.
La mostra mette a luce il dialogo politico insito nelle opere di Gordon Matta-Clark, che va dalla sua empatia nei confronti della situazione estrema in cui si trovavano gli homeless; al suo interesse nel coinvolgimento diretto nelle comunità; alla sua convinzione che dovremmo espandere l’ammontare di esperienze nella città anche all’underground e all’inaccessibile; al suo pensiero critico nei confronti dello sviluppo e della stratificazione socio-economica.
Gordon Matta-Clark: Anarchitect comprende più di 100 opere, alcuni materiali rari contenuti nel suo archivio e proiezioni di filmati totalizzanti. E’ stata organizzata Antonio Sergio Bessa e Jessamyn Fiore, il direttore dei Curiatorial and Education Programs del museo del Bronx e la curatrice e co-direttrice del Matta-Clark Estate.

E’ iniziata a novembre 2017 e starà al museo del Bronx fino all’8 aprile 2018, quando inizierà a girare per Parigi, Tallinn e Waltham. Ma parla della nostra città, facendone un’analisi lungimirante e stupefacente; e finchè si trova qui, varrà sicuramente la pena visitarla.