Un viaggio in Italia per i lettori della Voce “di scena” al lirico che per un giorno si traveste da Pifferaio Magico, pioniere per un evento unico in Italia. Un evento che ha saputo attirare “centoventi bambini”, tutti in fila, poi in cerchio… come una filastrocca. Notte a teatro è l’evento più giovane del lirico che torna con la rassegna Summerwhere, l’appuntamento estivo del Teatro Massimo. Anche quest’anno un ricco programma di spettacoli: dal grande concerto dell’Orchestra e del Coro diretti da Zubin Mehta al Teatro Antico di Taormina, alla magia di un’esibizione di cento chitarre di In a Blink of a Night, dalla Notte in Teatro riservata ai ragazzi all’intreccio di musica e parole nell’Atrio della Biblioteca comunale di Casa Professa. Non manca nulla, grandi e piccini, appassionati di jazz, bel canto e rock and roll. Una storia bella, gioiosa.
Una buona notizia fa notizia, ribaltiamo un po’ le regole del giornalismo o no? E’ una notizia, è un fatto che Palermo si prepara da tempo alla Bellezza da quando ha ricevuto il Premio Internazionale aggiudicandosi il titolo di “Capitale Italiana della Cultura 2018”:la città più mediorientale e porta del nostro Mediterraneo. I Magnifici 120, tutti seduti sul grande scalone con alle spalle il colonnato, per intenderci, quello di Al Pacino nella scena finale del Padrino parte terza, di Martin Scorzese, questa volta era invaso da mille piccoli occhi. E per qualche ora lo scalone era gremito di bambini, genitori e tanti turisti che avranno aspettato un bel po’ per farsi la foto di rito.

Palermo è decisamente cambiata, ci vivo da undici anni, con l’occhio di chi la osserva: una città oggi quasi rivoluzionaria, con una storia importante, fatta di eroi e di memoria, dolore, che sta facendo posto alla Bellezza oscurando quel Bruttezza che la città porta nelle sue ferite più profonde. Vale la pena ricordare e si può rivedere sul sito del Teatro Massimo , il 23 maggio uno strepitoso Ennio Fantastichini con “Le Parole Rubate”, tratto dal libro di Gerry Palazzolo e Salvo Palazzolo. Una piéce teatrale forte, che narra.. “Chi ha rubato le parole di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino?”. Ruota attorno a questa domanda la storia di “Le parole rubate”. Da Capaci a via d’Amelio, la storia di quei cinquantasette giorni è il resoconto di un’epidemia di distrazione collettiva”. Palermo continua ad onorare la sua” memoria” e si proietta nel futuro investendo in bellezza, questo è un fatto così come lo è il prestigioso premio che le è stato assegnato: Palermo è la Capitale Italiana della Cultura 2018. Il lirico è parte integrante della Capitale 2018: oggi andare al “Massimo” è molto più “easy”. Il teatro si è schiuso, rinascendo e aprendosi al nuovo: gli “è stato tolto quel grigiore e quell’eterna disfatta tipicamente meridionale. Il tempio della Lirica siciliana, un tempo, solo per i “giri buoni dei salotti e di una certa élite” memore dello splendore dal Grand Tour ai Florio, oggi è il Teatro che appartiene al mondo, alla gente. Operazione artistica e di management, che ha rifatto il look al Massimo con risultati tangibili e sotto i riflettori della scena internazionale: i suoi talenti, le sue maestranze, l’orchestra, il coro, il corpo di ballo e tutto ciò che lo compone, oggi produce bellezza, ricchezza, valore aggiunto. La Bellezza si manifesta: la tocchi, la ascolti la guardi.
Oggi a Palermo la lirica, i concerti, arrivano dalle poltrone del teatro in Piazza Massimo, il cuore della città con il suo splendore lirico. Le opere, i concerti, puoi vederli in streaming sul grande schermo, con tanto di parterre allestito all’esterno del teatro, che tra un “do di petto”, ciprie, costumi e merletti, e il teatro viaggiante che porta l’Opera fino alla periferia della città, ti dicono perché palermo è diventata Capitale della Cultura 2018. Concerti straordinari come il concerto “Mahler La Risurrezione”, Orchestra e Coro del Massimo, diretto da Gabriele Ferro. Immaginate che atmosfera. Se oggi le carrozze portano turisti da tutto il mondo e li vedi con il naso all’insù ci sarà pure un motivo! Si fermano per visitarlo passando dai tetti, dalle terrazze al salotto letterario, dai palchi alle sale che ospitano le mostre, come la mostra di costumi in Sala Pompeiana, fino a settembre: tra le rarità esposte i costumi e i bozzetti di Franco Zeffirelli e Renato Guttuso. E non finisce mica qua. Il lirico palermitano è di scena nel mondo con due allestimenti del teatro, che porta in Giappone la grande tradizione italiana, Verdi e Puccini, con La Traviata e Tosca, regia di Mario Pontiggia, scene di Francesco Zito, opere reduci dal grande successo di Palermo. Gli spettacoli, sold out in tutte le tappe, hanno registrato, per dirne una, diciotto i minuti di applausi a scena aperta a Osaka Festival Hall Tosca: 2520 posti sold out. Centocinquanta artisti, tecnici e staff, sono “volati” in Giappone per le due opere, la tournée in cinque città, sei teatri, otto recite. Immaginate quale aria di festa si respira al Massimo, quest’aria di festa i bambini di Una Notte a teatro, di certo non è sfuggita e dallo scalone al Foyer sono entrati accolti con tutti gli onori, al suono della piccola orchestra del teatro, dal Sindaco di Palermo e Presidente della Fondazione Teatro Massimo con il Sovraintendente Francesco Giambrone, il Direttore artistico Oscar Pizzo.
Ritorniamo ai Bimbi e al Pifferario Magico. Facciamo “un pieno” di cultura. Dallo scalone i 120 bambini finalmente entrano nel Tempio lirico. Li seguo anche io, come un gatto, senza far rumore: teneri loro, entusiasta io come una bambina…l’entusiasmo può essere contagioso! Guardare quei 120, dai 7 agli 11 anni, che si aggirano tra le sale del Massimo con gli occhi sognanti… a proposito, c’è anche un “fantasma”… armati di spazzolino, sacco a pelo e pigiama, mi ha davvero emozionato. Fatte le squadre, “Verdi e Puccini” hanno aperto le porte del teatro, lasciando il Foyer, raggiungendo le due sale: una squadra in Sala Stella, l’altra in Sala Onu. E che Sale! Che luoghi! Magnificenza architettonica, tuffo nel tempo e nel Tempio siciliano della Lirica, trasformati come per incanto con tendoni da campeggio ai quattro lati per la grande avventura teatrale. Un’avventura tra una messa in scena di uno spettacolo, dopo avere “scovato costumi ed elementi scenografici” in una grande caccia al tesoro, giochi, proiezioni e attività musicali. Tra i bambini, anche dieci piccoli profughi arrivati da soli in Sicilia sui barconi, tecnicamente “minori non accompagnati”, accolti in famiglie assistite dall’associazione Ubuntu.
Un’operazione ingegnosa di management e creatività messa a punto dalla sovrintendenza capitanata da Francesco Giambrone, la Presidenza di Leoluca Orlando e da tutte le maestranze impegnate nel rivalutazione del teatro e dal rilancio effettivo sulla scena internazionale. Per la Notte dei bambini dichiara Giambrone “Un modo per conoscere la grande macchina teatrale dal di dentro, “un modo per dire ancora una volta – dice il Sovrintendente Francesco Giambrone – che siamo aperti a tutti, un modo per innescare l’amore per il teatro sin da piccoli. Credo che qualsiasi bambino che abbia dormito al Massimo per una notte lo considererà per tutta la vita casa propria”. Aggiunge poi Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo e Presidente della Fondazione Teatro Massimo “Una festa della cultura e della collaborazione tra le istituzioni e l’associazionismo”.
La notte sta arrivando. I bambini hanno sistemato le loro cose. L’Avventura a Teatro è partita alla grande. Me ne vado leggera come un gatto, senza stivali e, la mia “intrusione” da cronista sta per terminare quando sento un coro…Torno indietro e in Sala Stella, bella più che mai tra i drappi di velluto e un pianoforte all’angolo… una canzone, una chitarra del maestro Boy Scout che intona la magia: la sigla delle Mille e Una Fiaba, incise dalla storica Fonit Cetra. La canzone che ha portato tanti bambini di ieri, nelle storie fantastiche dei Fratelli Grimm, I tre Porcellini, Cappuccetto Rosso, Biancaneve. Sembra di sentire ancora il vinile, ne posseggo uno e ne sono fiera, quella canzoncina che faceva più o meno così, qualcuno di voi lo ricorderà.. “A mille ce n’è…una piccola storia da narrar….Non serve l’ombrello, il cappottino rosso la cartella bella per venire con me…basta un po’ di fantasia e di bontà…”. Incrocio nel corridoio verso l’uscita un gruppetto di bambini, a uno di loro chiedo: “Cosa ti aspetti da questa Notte avventurosa?”. Con lo sguardo vispo e felice, risponde, deciso: “Io sono qui per sognare, mangiare un panino, scoprire il tesoro e con i miei nuovi amici vivere questa avventura magica”.
Stavolta, mi tappo le orecchie e così riesco a girare i tacchi, vado via. E li sento, i centoventi, come una filastrocca.