Eccitante, coinvolgente, emozionante. È finalmente arrivata in Italia per l’ultima tappa europea del suo tour David Bowie Is, la più grande retrospettiva mai dedicata al Duca Bianco. Un allestimento ricco ed eterogeneo, che espone per la prima volta al pubblico più di 300 oggetti presi direttamente dall’archivio personale dell’artista e selezionati dai curatori Victoria Broackes e Geoffrey Marsh che per la prima volta portano in giro per il mondo pezzi unici come l’outfit di Ziggy Stardust e numerosi testi di canzoni scritti dall’artista di proprio pugno. Dopo aver conquistato città come Chicago, San Paolo, Toronto, Parigi, Berlino, Melbourne e Groningen, l’esposizione è approdata lo scorso 14 luglio al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, dove resterà fino al prossimo 13 novembre, per poi partire alla volta di Tokyo. “Questo è l’allestimento più bello di tutte le tappe, anche grazie all’architettura delle sale”, hanno commentato i due ideatori dopo aver visto il museo bolognese.
Inaugurata al Victoria and Albert Museum di Londra nel 2013, questa mostra è un’occasione più unica che rara per viaggiare nei meandri della vita e dell’arte di uno dei cantautori più irriverenti e peculiari degli ultimi decenni, capace di plasmare non solo la scena musicale, ma anche quella culturale, diventando una delle più grandi icone del secolo scorso.
Morto a New York nel gennaio del 2016, Bowie è stato, è e sarà un simbolo, in primo luogo, di libertà sessuale. Numerose sono infatti le voci che raccontano di una relazione segreta e diverse notti di passione trascorse in compagnia di Mick Jagger, seguiti da due anni d’amore con la nostra Amanda Lear, un amore vissuto tra Londra, New York e Berlino, un amore travolgente, elegante e allo stesso tempo trasgressivo. Come racconta la stessa showgirl, “Bowie era una persona particolare: misterioso, riservato, un uomo che ti cambia per sempre”.
“David Bowie ha interpretato meglio di chiunque altro lo spirito del suo tempo. Questa mostra è una grande autobiografia, la prima vera autobiografia da lui autorizzata, perché è stato lo stesso Bowie ad aderire all’idea di una biografia raccontata”, ha affermato Lorenzo Sassoli De Bianchi, presidente di Istituzione Bologna Musei. Ma David Bowie Is non è semplicemente una mostra, quanto piuttosto un viaggio multisensoriale, un’immersione nel mondo e nella mente di uno dei più grandi geni musicali del ‘900. Audace, istrionico e innovativo, Bowie ebbe il merito di captare ed interpretare i cambiamenti che coinvolsero la cultura contemporanea lasciando tracce indelebili nella cultura visiva e pop.
Il percorso si sviluppa attraverso contenuti multimediali che conducono il visitatore all’interno del processo creativo del Duca Bianco e descrive come il suo lavoro abbia canalizzato i più ampi movimenti nell’ambito dell’arte, del design, del teatro e della cultura contemporanea. Il ritratto che emerge è quello di un artista unico nel suo genere. Idealmente divisa in tre parti, la prima sezione è dedicata ai primi anni di carriera dell’artista, immerso nella Londra degli anni ’60; la seconda va avanti nel tempo, analizzando la sperimentazione mediatica a cui Bowie ha dato vita negli anni ’70, diventando un antesignano modello dell’emancipazione omosessuale; la terza sezione porta infine il visitatore tra la magia dei live e degli show televisivi del Duca Bianco, per finire con una carrellata di fotografie dalle firme prestigiose.
A meno di due settimane dall’apertura, l’esposizione ha già richiamato un grandissimo afflusso di pubblico giunto a Bologna da tutta la penisola, dimostrando come il ricordo di David Bowie sia destinato a rimanere immortale.
Guarda il video di presentazione della mostra: