Fa caldo, l’aria è quella da vacanza, le grandi serie televisive sono in preproduzione, insomma, uscire di casa e svagarsi è quasi obbligatorio. D’estate a New York si respira più che mai un’aria internazionale, con tanti festival, all’aperto, al chiuso, sui tetti, nelle cantine, nei parchi e, perché no, anche nei teatri. Più che mai d’estate, la città invita i suoi abitanti e i suoi ospiti a fare passeggiate fra le stelle, siano esse in cielo o sul palco.
Iniziamo questa rubrica, dunque, con le stelle di Central Park. Come ogni anno, il Public Theater, unico teatro pubblico della città di New York, propone il suo Shakespeare in the Park al Delacorte Theatre, un teatro all’aperto nel cuore di Central Park. Cominciato negli anni ’60 grazie alla volontà di Joseph Papp, creatore del Public Theater, Shakespeare in the Park presenta lavori classici, soprattutto di Shakespeare, di cui quest’anno ricorre il quattrocentesimo anniversario della morte, diretti da grandi registi e interpretati dai più grandi attori a disposizione (pensate a nomi come Maryl Streep e Al Pacino, per intenderci). La particolarità e bellezza di questo programma è che è totalmente gratuito per il pubblico. Anche se bisogna passare una sorta di forche caudine, con biglietti che si possono ritirare solo il giorno stesso, facendo la fila o vincendo una lotteria. Il prossimo spettacolo, che sarà in scena fino al 14 agosto, è Troilus and Cressida, storia violenta di un amore contrastato nel bel mezzo della Guerra di Troia. Un testo molto militaresco, che parla di doveri e di sorti funeste, di armi, di combattimenti, di onore e disonore. Un testo estremamente attuale, diretto dal regista di Shakespeare in the Park, Daniel Sullivan, e interpretato da attori di fama negli Stati Uniti, fra cui Zach Appelman (Diomedes); Tala Ashe (Helen, Andromache); Alex Breaux (Ajax); Andrew Burnap (Troilus); Max Casella (Thersites); Sanjit De Silva (Aeneas); John Glover (Pandarus); David Harbour (Achilles); Bill Heck (Hector); Edward James Hyland (Nestor); Maurice Jones (Paris); Ismenia Mendes (Cressida); Nneka Okafor (Cassandra); Tom Pecinka (Patroclus); Miguel Perez (Priam, Calchas); Corey Stoll (Ulysses) e John Douglas Thompson(Agamemnon). Per ottenere i biglietti per Shakespeare in the Park, leggere attentamente questa pagina.

Spostandosi un po’ più in giù, sempre rimanendo nell’Upper West Side, è di scena il Lincoln Center Festival. Spettacoli bellissimi, provenienti da tutto il mondo, ma costosi come un anello di Tiffany (o quasi). Si va dal Mercante di Venezia a una serie di performance della maggiore compagnia di Teatro Noh, la forma di teatro più importante in Giappone, in cui la maschera e l’attore diventano una sola cosa con una preparazione di ore prima dello spettacolo, in camerino. C’è un Chicago, tutto al femminile giapponese, c’è un Racconto d’Inverno, uno dei testi più poetici di Shakespeare, presentato attraverso l’arte della danza classica. Tutti spettacoli sulla carta bellissimi. Dico, sottolineo, sulla carta, perché il biglietto più economico costa $35 e costringe a stare nelle ultime file nelle balconate più alte. Un peccato davvero come a pochi metri da un teatro che regala i biglietti, ci sia un teatro che costringe a spendere così tanto per vedere qualcosa di unico e irripetibile, visto che tutti gli spettacoli vengono da oltreoceano.
Scendendo invece verso la punta di Manhattan, da segnalare un interessante esperimento teatrale dal titolo Broken City, creato da Ana Margineanu e Tamilla Woodard, fondatrici di PopUP Theatrics insieme a Peca Stefan. La vita reale e il teatro si scontrano in questa performance che invita nove membri del pubblico a navigare i sentieri rotti di storie e a seguire i personaggi che popolano questo leggendario quartiere di Manhattan. Avete tempo fino ai primi di agosto. Per biglietti, informazioni e per sapere da dove parte la performance consultate il sito Internet del progetto.

Alla Gym at Judson (243 Thompson Street), continuano le repliche di uno degli spettacoli più di successo della stagione, Sense and Sensibility di Jane Austen, interpretato dai tanto applauditi Bedlam. Sicuramente da non perdere. I biglietti si comprano sul sito della compagnia e se inserite il codice “FRIENDS” potreste avere uno sconto sul prezzo d’entrata.
Chiudo con due citazioni. Al Cherry Lane avevo visto Out of the Mouth of Babes, ultimo testo di Israel Horovitz, Il testo parla di quattro donne di età diverse che si ritrovano al funerale dell’uomo che hanno più amato. L’interpretazione eccezionale di Estelle Parsons, Judith Ivey, Angelina Fiordellisi e Francesca Choy-Kee rendevano questo spettacolo una lezione di teatro. Purtroppo la salute della Parsons ha costretto la produzione a chiudere i battenti prima del previsto. Chissà se tornerà mai a veder la luce del palcoscenico.
L’altra citazione è per Planet Connections, un festival di casa nell’East Village fra giungo e luglio. Come ogni anno il Festival presenta una serata di Gala dedicata ad una causa ritenuta importante dall’organizzazione. Quest’anno, il 24 luglio, in una serata completamente sold out all’Atlantic Theater, il Festival ha donato i suoi ricavi a New Yorkers against Gun Violence. Niente di più attuale.