Nello stivale è uscito un interessante e piacevole libro di Graziano Graziani, stimato giornalista, conduttore di Fahrenheit (Radio Radio 3) e collaboratore di Rai 5. La sua ultima opera, pubblicata a fine 2015 da Quodlibet, si intitola Atlante delle micronazioni ed è – come dice il titolo – un viaggio attraverso cinquanta micronazioni, fondate in tutto il mondo per i motivi più disparati e durate solo al massimo qualche decennio.
Il libro si apre proprio con la definizione di micronazioni ripresa da Wikipedia: “una micronazione è un’entità creata da una persona, o da un piccolo numero di persone, che pretende di essere considerata come nazione o stato indipendente, ma che tuttavia non è riconosciuta dai governi e dalle maggiori organizzazioni internazionali”. Come scrive l’autore nell’introduzione, le motivazioni che spingono a creare una micronazione sono tante e molto diverse fra di loro: “politiche, goliardiche, economiche, utopiche, persino truffaldine”. La dimostrazione sta nel viaggio che Graziani ci consente di intraprendere nelle cinquanta micronazioni che ha deciso di raccontare in questo piccolo atlante. C’è davvero di tutto e lo stupore è continuo così come il sorriso perché le micronazioni citate sono davvero uniche e quasi irreali.

Una delle più belle, tra quelle presentate da Graziani durante una chiacchierata romana presso l’associazione Marmorata 169, è il Principato di Ladonia, al Sud della Svezia, proclamato nel 1996 a seguito di una battaglia legale di diversi anni tra l’artista Lars Vilks e gli enti locali su due sculture. Questo principato è dunque stato fondato per l’arte ed è diventato un’oasi per artisti. Il bello però è che – da buon principato, anche se fittizio – concede il passaporto, utile solo come gadget delizioso e probabilmente tesoro per i collezionisti. Il problema, come bene racconta l’autore, è che in Pakistan nel 2002 inizia a circolare voce che un ridente paesino in Svezia concede passaporti “per giunta gratuitamente: basta riempire il modulo e, se la richiesta è accettata, si diventa cittadini di Ladonia. Con una cifra irrisoria si ottiene il passaporto e, con l’aggiunta di appena dodici dollari statunitensi, si può ottenere persino un titolo nobiliare”. Lasciando le parole dell’autore, la storia in breve si conclude con circa 3.000 pakistani che chiedono di diventare cittadini di Ladonia, sperando così di entrare nella Comunità Europea. Ovviamente il governo di Ladonia risponde facendo presente che il loro è un paese fittizio, una micronazione per l’appunto. Così facendo, si beccano tutti una sonora accusa di razzismo da parte delle migliaia di pakistani convinti di essere stati respinti per la loro provenienza.
L’esempio del Principato di Ladonia, rende perfettamente l’idea di quello che si scopre leggendo l’Atlante composto da Graziano Graziani. Un teatro vero e proprio creato dalla mente umana che ha dipinto mondi tutti diversi e tutti abbastanza impossibili, ma in qualche modo a loro necessari. La grande qualità del libro è la facilità di lettura mentre si apprendono notizie che rendono più comprensibile il nostro mondo. Parlando con Graziano Graziani, si intuisce la curiosità sorridente che lo ha mosso e che poi, da bravo giornalista, ha trasformato in un reportage unico e prezioso, in cui scoprirete anche che l’Italia ha avuto il suo bel numero di tentativi e che queste micronazioni sono comunque il risultato di necessità, di crisi economiche o di identità, sono insomma in parte uno specchio del momento storico in cui sono nate. Dunque, se avete la possibilità, compratelo, regalatelo e viaggiate insieme a Graziano. L’e-book arriverà, al momento dovrete ripiegare sul vecchio, affascinante, libro, disponibile anche online.
Dall’altra parte dell’oceano, a New York, segnalo invece a La Mama un interessante esperimento che combina i Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello con l’arte del burattino, gigante in questo caso. Dal 31 marzo fino al 16 aprile, La Mama in collaborazione con Skysaver productions presenta Six Characters (a family album). Concepito e diretto da Theodora Skipitares, lo spettacolo esplora l’idea di famiglia, di realtà contro illusione e di disorientamento. Oltre ai pupazzi giganti, ci sono video e musica dal vivo di Sxip Shirey e Jordan Morton e la presenza di Margaret Mead e Luigi Pirandello. Come? Andate a scoprirlo a teatro.