Arrivato a 31 anni, Murphy ha cominciato a sentire una forte voglia di diventare papà. L’aquila calva ospite del World Bird Sanctuary nel Missouri si è messo così a preparare il nido per la cova. Ma non avendo una compagna e non avendo vere uova, ha “adottato” un sasso. E lo ha fatto con tanta paterna dedizione, che gli addetti al famoso santuario degli uccelli selvatici lo hanno trasferito in un’area protetta lontano dal pubblico.
Sembrava tuttavia una missione senza speranza: mai quel sasso si sarebbe schiuso a offrire a Murphy la gioia della vera paternità. Senonché è avvenuto quello che il direttore del santuario, Roger Holloway, ha definito «una coincidenza stupenda». Una violenta tempesta aveva strappato dal nido un aquilotto nei boschi di St. Genevieve, a circa 100 chilometri dal rifugio. Il piccolo richiedeva immediato aiuto, ed era stato portato all’ospedale dello stesso World Bird Sanctuary, specializzato nel soccorso di tutti i rapaci, dalle aquile ai falchi dai gufi ai nibbi. E i veterinari dell’ospedale hanno avuto un’idea: perché non metterlo vicino a Murphy e vedere se il suo desiderio di paternità si poteva trasferire dal sasso all’aquilotto?
L’dea si è rivelata un vero successo, ed è anzi diventata una storia virale, seguita in tutto il mondo grazie alla videocam su Facebook che il rifugio ha dell’area riservata alla coppia papà e figlio adottivo. L’esperimento è comiciato con estrema cautela, dopotutto Murphy, che vive nel rifugio da sempre anche lui per aver riportato danni alle ali e alle gambe da piccolo, era diventato feroce mentre covava il suo “uovo”. Ma quando nella sua area riservata è comparso l’aquilotto, protetto dentro una gabbia, Murphy si è di colpo risvegliato al suono del suo scorato pigolio, e si è avvicinato con atteggiamento ovviamente curioso e benevolo.

Così il baby è uscito dalla gabbia e si è avvicinato a Murphy, che ha cominciato a toccarlo delicatamente. Ma la prova che il 31enne e il piccolo stavano costruendo un legame reale è venuta quando il personale ha messo due piatti davanti ai due uccelli: un pesce intero per Murphy e pezzettini facili da ingoiare per baby. Invece di mangiare il pesce e lasciare che l’aquilotto si arrangiasse, Murphy ha cominciato a spezzettare il suo pesce in bocconi piccoli e a passarli al suo figlio adottivo. L’istinto ha preso il sopravvento anche su quest’aquila che non aveva mai visto o sperimentato la cova e la nascita di aquilotti.
La coppia adesso vive pacifica, in attesa che l’aquilotto raggiunga la maturità e venga rimesso in libertà. Per questo motivo non gli è stato dato un nome ufficiale, solo un numero: 23-126. Murphy gli sta insegnando a essere aquila, ma non potrà insegnargli la base vitale per un uccello: come volare. Murphy non può volare, per i danni riportati da piccolo. Ma il santuario ha anche metodi per permettere ai pazienti guariti di imparare a usare le ali: una squadra di specialisti lavora con i candidati curati, una media di 400 all’anno, dentro una gigantesca e lunghissima gabbia, nella quale gli uccelli fanno i primi “passi”, e recuperano la forza per volare all’aperto.
Il World Bird Sanctuary è una delle meraviglie che gli Usa offrono nelle loro pieghe più lontane, un bosco-rifugio di 150 ettari, che confina con la foresta statale di Lone Elk. Interamente finanziata con offerte del pubblico, il rifugio salva una media di 400 animali all’anno, e offre spettacoli e programmi educativi. Ma non lavora solo nel presente, pensa anche al futuro: il suo dipartimento di riproduzione è impegnato nella propagazione delle specie a rischio di estinzione, e per garantirne la sopravvivenza accoglie richieste di aiuto da tutto il mondo.