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Quella pazza idea di Trump di armare noi insegnanti

Dopo l'ennesima strage di studenti in Florida, il capo della Casa Bianca lancia l'idea di armare noi insegnanti: come siamo arrivati fino a questo punto?

Filomena Fuduli SorrentinobyFilomena Fuduli Sorrentino
Quella pazza idea di Trump di armare noi insegnanti

L'incontro alla Casa Bianca di Donald Trumpo con gli studenti della Marjory Stoneman Douglas High School in Parkland, Florida (Foto White House)

Time: 7 mins read

Per difendere le scuole dai matti che sparano agli studenti bisogna armare gli insegnanti, ma non tutti, solo quelli che sanno sparare e che hanno frequentato un addestramento speciale. Questa è l’idea geniale di Donald Trump e della NRA che insieme concordano che l’unico modo che si possa fermare un “cattivo armato è un buono armato”.

In questa column ho già scritto parecchi pezzi sull’enorme responsabilità dei docenti e ho anche sottolineato quando questa professione sia diventata sempre più stressante e scoraggiante negli USA. Oggi il tempo dedicato all’istruzione in classe è solo una piccola parte del lavoro degli insegnanti che sono costretti a fare da consiglieri, psicologi, e assistenti sociali; ruoli per i quali non sono preparati ma allo stesso tempo sono obbligati a prepararsi e in fretta e poter gestire ragazzi arrabbiati, violenti, e ineducati. Trovare equilibrio tra dirigere una classe e insegnare una materia non è per niente facile e allo stesso tempo molto stressante. E come se tutto questo un insegnante deve essere obbligato a scegliere tra salvare le vite degli studenti o tornare a vivere in vita nelle proprie famiglie. Su questo tema dalla Casa Bianca arriva quindi l’ “idea geniale” di armare gli insegnanti per proteggere le scuola dai pazzi armati di AR-15s.

Perché viviamo in una società dove si può arrivare a sostenere una proposta del genere, in cui gli educatori devono essere addestrati a rispondere a un sicario psicotico?

Ci vuole esperienza in condizioni di stress per gestire e utilizzare un’arma da fuoco in modo corretto e preciso, non ci si deve aspettare che un insegnante esegua ciò che la polizia che indaga sui crimini, i procuratori distrettuali, e i soldati con esperienza fanno. Gli insegnanti non sono agenti di polizia, procuratori o soldati. Il loro lavoro è istruire i ragazzi. A parte la ridicolezza dell’ipotesi, le scuole si lamentano che non hanno fondi per pagare i docenti e il governo federale trova i soldi per addestrare e armare gli insegnanti?

La pazza idea del presidente americano di armare gli insegnanti è simile a quella assunta nel 2012 della NRA (National Rifle Association), nei giorni successivi al massacro della Sandy Hook Elementary School, a Newport, Connecticut, dove Adam Lanza, un giovane di 20 anni, uccise 27 persone, tra le quali sua madre e 20 bambini tra i 6 ed i 7 anni. E’ stato nel 2012 che la potente NRA, contraria a qualsiasi forma di restrizione sul possesso di armi, dopo l’attacco si disse pronta a finanziare programmi per aumentare il personale armato nelle scuole. “L’unica cosa che può fermare un cattivo armato – aveva dichiarato il vice presidente esecutivo della NRA, Wayne LaPierre – è un buono armato” .

 

L’ipotesi non fu più discussa anche perché l’amministrazione del presidente Barack Obama aveva dichiarato una legge per la quale si doveva controllare chiunque volesse comprare armi se avesse problemi mentali ampliando il controllo dei precedenti dei compratori di armi e costringendo i venditori privati di armamenti a registrarsi per essere allo stesso livello dei commercianti che hanno una licenza federale. Obama parecchie volte durante la sua presidenza aveva ribadito la sua grande frustrazione di non poter raggiungere maggiore controllo sulla vendita e sul possesso di armi nel Paese anche perché affermava di aver solo il potere di limitare le vendite ma sempre rispettando la Costituzione USA. Obama aveva cercato aumentare i controlli per le vendite di armi ai malati di mente ma Trump l’aveva revocato, come aveva annunciato durante la campagna elettorale che se sarebbe stato eletto avrebbe annullato il provvedimento dichiarato da Obama. Adesso Trump dice di voler rinforzare i controlli delle vendite mentre la portavoce della NRA da la colpa agli agenti federali accusandoli di non saper fare il loro lavoro e non alle armi.

Negli USA le vendite di armi tra privati sono sempre state libere e possono avvenire in modo informale come nelle fiere e senza nessuna revisione dei casellari giudiziari o di controllo sulla salute mentale del compratore. E questo che crea la grande vendita e gli acquisti fuori della gestione delle autorità federali (FBI). Il problema del possesso delle armi per i cittadini americani è costituzionale. Il II emendamento della loro Costituzione afferma che il possedere armi è un diritto dei cittadini. Invece in Italia, possedere armi  non è un diritto ma una licenza che lo Stato può dare o negare a suo piacimento. Per questo motivo la discussione sul possesso delle armi è molto controversa negli USA; dipende dalla scelta di libertà che hanno i cittadini e non sull’Autorità dello Stato come lo è in Italia.

La cosa più shoccante e che questa tragedia evidenzia un ragazzo che in passato si era sottoposto a cure psichiatriche ma che non continuava la cura da circa un anno. Uno studente che a scuola era stato espulso per atteggiamenti violenti e sui social pubblicava foto di armi e di animali da lui uccisi. Nikolas Cruz 19 anni aveva acquistato il fucile automatico usato per la strage l’anno scorso legalmente all’età di 18 anni negli USA si ha il diritto di entrare in un negozio e comprare con facilità una arma micidiale AR-15s (il costo è sui 500 dollari) ma si non può bere o comprare alcolici fino all’età di 21. Anche in Canada si possono comprae armi facilmente all’età di 18 e si può bere alcol all’età di 19, ma non si leggono e non si sentono strage di massa come negli USA. Quale sarà il motivo?

Tornando a Trump – che ha invitato un gruppo di studenti, insegnanti e genitori della Florida alla Casa Bianca per ascoltare le loro richieste in materia di sicurezza- il presidente americano si è mostrato favorevole alla possibilità di dotare di armi anche gli insegnanti, promettendo maggiori controlli sul passato degli acquirenti di armi e sulla loro salute mentale. “Armare gli insegnanti? Una possibilità che esamineremo con attenzione! Capisco che è un’ipotesi controversa ma siamo qui per ascoltare – ha detto Trump durante l’incontro alla Casa Bianca con alcuni dei sopravvissuti alla strage del liceo Douglas -Ascoltiamo, poi ci mettiamo subito al lavoro. E non solo a parole come in passato. Lo risolveremo! . . . “Una zona senza armi, per un maniaco è un invito a entrare e attaccare perché sono tutti codardi . Ma se ci fossero insegnanti pratici con le armi da fuoco potrebbero benissimo terminare l’attacco velocemente”. – ha continuato il presidente degli Stati Uniti  assicurando durante l’incontro che saranno solo per quei i professori che hanno frequentato  e un addestramento special ad essere armati. Sottolineo, come hanno fatto notare tutti i quotidiani, che Trump leggeva cosa doveva dire ripetendo le frasi come un disco rotto.

La portavoce della NRA, Dana Loesch, partecipando ad un incontro con studenti, sopravvissuti, e genitori, organizzato e trasmesso in diretta dalla CNN, ha detto riferendosi a Nikolas Cruz: “E’ un mostro! Non avrebbe dovuto avere accesso ad un’arma da fuoco  . . . gente matta che non dovrebbe essere in grado di possedere un’arma”.  Loesh ha 39 anni, e si presenta come una donna fredda, orgogliosa, sicura di se, e priva di emozioni. La Loesh ha parlato in fronte agli studenti con una retorica simile a quella di Trump, attaccando i media e facendo riferimenti diretti ai dibattiti che lei ha chiamato “delle madri bianche in lacrime”;  sottolineando che ci sono migliaia di “madri nere in lutto” ogni fine settimana a Chicago ma non si vede nessun dibattito organizzato per loro come quello dalla CNN in diretta con i sopravvissuti alla strage della Florida. “Perché non si ha la stessa attenzione per le madri nere di Chicago cui uccidono i figli per strada”? -Ha detto la portavoce dell’associazione NRA- “I grandi media amano le uccisioni su larga scala. Molti media mainstream amano gli omicidi su larga scala – ha detto Loesh– Non sto dicendo che amate la tragedia, ma io dico che vi piace sentire piangere le madri bianche, è un pubblico d’oro per voi”.

Negli Stati Uniti la National Rifle Association è una potentissima lobby attiva dal 1871 con cinque milioni di iscritti, che grazie ai finanziamenti diventa sempre più efficace nel condizionare la politica Americana. Le sparatorie a scuola possono essere prevedibili. La maggioranza degli americani preferisce leggi più forti sulle armi. Sono i politici a rappresentarne il problema, quelli che ricevono milioni di dollari dalla National Rifle Association, e quindi possono di volta in volta solo radunare “pensieri e preghiere” invece di azione e cambiamento.

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Filomena Fuduli Sorrentino

Filomena Fuduli Sorrentino

Calabrese e appassionata per l’insegnamento delle lingue, dal 1983 vivo nel Long Island, NY. Laureata alla SUNY con un AAS e in lingue alla NYU con un BS e un MA, sono abilitata dallo Stato di New York all’insegnamento K-12 in italiano, ESL e spagnolo. Insegno dal 2003 lingua e cultura italiane nelle università come adjunct professor e come docente di ruolo in una scuola media del Newburgh ECSD. Nel mio tempo libero amo scrivere, leggere, cucinare, ascoltare musica, viaggiare, visitare i centri storici (soprattuto italiani) e creare cose nuove. Tra le mie passioni ci sono la moda, il mare e la natura.

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